Chi glielo dice a chi è giovane adesso
di quante volte si possa sbagliare
fino al disgusto di ricominciare
perché ogni volta è poi sempre lo stesso.
Eppure il mondo continua e va avanti
con noi o senza e ogni cosa si crea
su ciò che muore e ogni nuova idea
su vecchie idee e ogni gioia sui pianti.
Ma più che triste, ora, è buffo pensare
a tutti i giorni che abbiamo sprecati,
a tutti gli attimi lasciati andare,
ai miti belli delle nostre estati.
Canzone per Piero, anno 1974, ha un ottimo testo da cui ho estratto tre strofe che racchiudono degli interrogativi cui ,forse, siamo (sono) abituati a non rispondere e ,invece, dovremo.
Nessun commento:
Posta un commento