martedì 8 gennaio 2013

Le domande ai candidati premier e non

Quando si era più ingenui o soltanto di animo semplice, c'erano i giochi di domande e risposte, e data la mia formazione culturale e religiosa, ci si domandava : se incontrassi Dio, che cosa gli chiederesti ? La concezione di allora, ragazzino di sette o dieci anni (fine anni 60 per intenderci) era di paura, timore, rispetto, ben diversa da quella che possiedo oggi. Ed oggi vorrei non tanto, mi perdonerà di certo, parlare con Dio, ma preferirei rivolgere ai candidati e ai candidati premier, in vista delle prossime elezioni, alcune domande. Valgono per entrambi dato che occorrerebbe spina dorsale e voglia di rappresentare, piuttosto che scendiletto o zerbini. Ma ecco le domande, in stile le dieci domande che
che cosa intendete fare riguardo il discorso euro e sovranità monetaria?
che cosa riguardo l'accesso al credito sia per i singoli e le famiglie, sia per le aziende (commercianti e artigiani e intermediari )?
che cosa invece riguardo la tassazione e la pressione fiscale in genere?
come pensate di regolamentare Equitalia e tutto il discorso pignoramenti e vendite all'asta, ganasce fiscali ? pensate a una moratoria?
circa il discorso occupazione pensate di garantire il reddito di cittadinanza e una riduzione dell'orario di lavoro e la garanzia del giorno di riposo settimanale per i dipendenti?
riguardo i tagli alle spese ritenete giusto ridurre il numero di parlamentari e l'abolizione dei privilegi ,con valore retroattivo?
siete d'accordo per mettere un tetto massimo e ovviamente minimo alle pensioni?
E ora le domande facili facili:
sapete che si possono creare numerosi posti di lavoro nel settore dei beni culturali, nei siti archeologici e nella tutela dell'ambiente? 
e sapete che vale lo stesso circa se tutti potessimo essere collegati via internet?
che cosa ne pensate di chi vuole che NON SIA PROIBITO l'uso dei contanti? e che cosa ne dite di togliere il limite ,oggi 1.000€, che impone l'uso di carte o cose simili?
Ecco queste sono alcune domande, e come avrete visto non ho parlato di politica estera nè di salvataggi aziendali ,vedi Ilva, Alcoa, Fiat, e ho privilegiato le piccole aziende: ma è il concetto che vorrei passasse, cioè chiedere a chi dovrei eleggere e mandare a rappresentarmi se è o non è d'accordo e se sì su cosa. 
Concludo ricordandomi quando mi ritrovai di fronte ,per ragioni di lavoro, un tipo che pareva voler fare il duro: a un certo punto, come si fa nelle discussioni o nelle partite di calcio , bisogna spezzare il ritmo per cui gli chiesi a bruciapelo se lui poteva o non poteva impegnare l'azienda (sottointeso, o lei è un passacarte).
Ora credo che noi dobbiamo sapere se chi mandiamo è o non è un passacarte. 

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