venerdì 4 gennaio 2013

Sui contanti e ...oltre

Sull'uso dei contanti o meglio sulla limitazione e i vantaggi nell'abolizione si sono spesi giornalisti influenti e in vista come Milena Gabanelli,che ha dedicato all'argomento anche una puntata della trasmissione Report oltre ad articoli e al rilascio di interviste. Non essendo un economista né un esperto mi limito a vivere la situazione come la maggior parte di noi ma ,proprio per questo mi sono fatto un'opinione in materia, e le considerazioni che ho tratto le espongo brevemente così da condividerle con chi ne avrà piacere.
Nel farlo ho cercato di essere neutrale ma c'è un limite: la mia condizione di fallito e altre mie vicissitudini , ho scoperto che sono comuni a tante persone, per cui il mio caso non sarebbe solo il mio caso,ma quello ,appunto, di numerosi individui.
Venendo al sodo il discorso “contanti” ,cioè la limitazione e/o il divieto di effettuare pagamenti a partire da un dato importo in su , verte a mio avviso più che su questioni pratiche o legate all'introduzione di moderne tecnologie, presentate come vantaggiose magari per ragioni di costi o di sicurezza, si incentra su imposizioni graduali ma costanti nel tempo, scoraggiandone quindi il possesso.

Così viene in salita effettuare pagamenti consistenti in moneta tradizionale per evitare il rischio anzitutto di essere scoperti, ma sopratutto nell'essere poi sottoposti a verifiche che,come sanno anche i bambini, sono l'anticamera dell'inferno, dato che prevedono iter lunghissimi e la non remota certezza che “troveranno qualcosa e di certo dovrò pagare”: non solo, perché di sicuro si viene iscritti in un libro nero, il libro degli evasori, dei cattivi cittadini.
Potrei elencare un bel po' di vantaggi tra quelli presentati dai fautori delle card come ,appunto, la difficoltà nell'essere derubati dei contanti, dato che non se ne portano appresso.
Ci sono poi moderni sistemi che a breve o a medio termine verranno adottati, e che sono in uso a Tokio dove stanno sperimentando delle carte (Edy Cards) che vengono lette con un sistema tipo wifi, quindi a distanza, e quindi anche i vecchietti o gli smemorati vengono accolti o meglio fagocitati da questo mondo tecnologico.
Il fatto è che il passaggio da un sistema in apparenza vantaggioso e sicuro a un mondo dove si viene controllati e manipolati, è già avvenuto, e proprio con la limitazione nell'uso dei contanti nei pagamenti.
Quindi borseggiatori elettronici a parte, o delinquenti ricattatori che ci tagliano un dito se non svuotiamo il bancomat per loro, rapitori che vogliono farci effettuare trasferimenti di denaro dove dicono loro (ma già non fanno così alcune aziende nel mondo e...da sempre?), il punto è nelle questioni di principio volute e adottate ,in origine dai famosi padri della costituzione, poi da chi ha redatto i codici civile e penale.
Per cui mi chiedo, e la domanda la estendo oltre a chi per sbaglio legge questo post anche ai candidati politici che ,se del caso, non schifano e non rifiutano il mio voto, quali sono i miei diritti ,che cosa posso e non posso fare.
Anni fa, e concludo, allorché cercavo on line delle informazioni su fallimento e protesti, su iscrizione alle centrali rischi e nei vari cervelli elettronici, ebbi modo di parlare con una persona che per anni e anni aveva lavorato in banca e che mi fece questa confidenza: è vero che alcuni dati, dopo alcuni anni vengono cancellati, ma dalla memoria del computer, dato che noi abbiamo ancora il cartaceo di posizioni e dati personali di clienti e mancati clienti, di oltre 15 anni fa.
Questo ci dovrebbe far capire che se una banca di periferia ha ancora il cartaceo, e se i dati di noi contribuenti sono duplicati in altre banche dati onde evitare cancellazioni o hackeraggi devastanti, pensiamo alla massa ulteriore di dati che forniamo con i pagamenti elettronici e la tracciabilità che consente un semplice chip o uno smartphone: queste informazioni possono finire nelle mani di chiunque e con risultati già scritti nei vari 1984 di orwelliana memoria.
Per questo invito chi non lo avesse ancora fatto a collegarsi al sito contantelibero.it onde avere una visione più completa ed estesa di quanto espresso nelle mie considerazioni.
Un'ultima cosa che però non è meno importante di quanto ho scritto sopra: è una cosa pericolosa legittimare controlli, monitoraggi, ispezioni, verifiche, con la scusa della sicurezza, è come essere d'accordo nello spiare la moglie o leggere le email o gli sms del proprio marito, pedinare i propri figli, leggere la corrispondenza altrui, con la scusa della sicurezza si introducono e mantengono norme e si obbligano le persone ad adottare obbligatoriamente determinati comportamenti. 
Due esempi e chiudo davvero il post: ricordiamoci la storia dei liquidi da portare in aereo, cosa che si sa non ha ragione d'essere,ma che salvo errore è ancora in vigore, o l'uso obbligatorio delle luci anabbaglianti, o la recente norma sui pneumatici invernali che pur non introdotta verrà ripresentata.

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