Sull'uso
dei contanti o meglio sulla limitazione e i vantaggi nell'abolizione
si sono spesi giornalisti influenti e in vista come Milena
Gabanelli,che ha dedicato all'argomento anche una puntata della
trasmissione Report oltre ad articoli e al rilascio di interviste.
Non essendo un economista né un esperto mi limito a vivere la
situazione come la maggior parte di noi ma ,proprio per questo mi
sono fatto un'opinione in materia, e le considerazioni che ho tratto
le espongo brevemente così da condividerle con chi ne avrà piacere.
Nel
farlo ho cercato di essere neutrale ma c'è un limite: la mia
condizione di fallito e altre mie vicissitudini , ho scoperto che
sono comuni a tante persone, per cui il mio caso non sarebbe solo il
mio caso,ma quello ,appunto, di numerosi individui.
Venendo
al sodo il discorso “contanti” ,cioè la limitazione e/o il
divieto di effettuare pagamenti a partire da un dato importo in su ,
verte a mio avviso più che su questioni pratiche o legate
all'introduzione di moderne tecnologie, presentate come vantaggiose
magari per ragioni di costi o di sicurezza, si incentra su
imposizioni graduali ma costanti nel tempo, scoraggiandone quindi il
possesso.
Così
viene in salita effettuare pagamenti consistenti in moneta
tradizionale per evitare il rischio anzitutto di essere scoperti, ma
sopratutto nell'essere poi sottoposti a verifiche che,come sanno
anche i bambini, sono l'anticamera dell'inferno, dato che prevedono
iter lunghissimi e la non remota certezza che “troveranno qualcosa
e di certo dovrò pagare”: non solo, perché di sicuro si viene
iscritti in un libro nero, il libro degli evasori, dei cattivi
cittadini.
Potrei
elencare un bel po' di vantaggi tra quelli presentati dai fautori
delle card come ,appunto, la difficoltà nell'essere derubati dei
contanti, dato che non se ne portano appresso.
Ci
sono poi moderni sistemi che a breve o a medio termine verranno
adottati, e che sono in uso a Tokio dove stanno sperimentando delle
carte (Edy Cards) che vengono lette con un sistema tipo wifi, quindi
a distanza, e quindi anche i vecchietti o gli smemorati vengono
accolti o meglio fagocitati da questo mondo tecnologico.
Il
fatto è che il passaggio da un sistema in apparenza vantaggioso e
sicuro a un mondo dove si viene controllati e manipolati, è già
avvenuto, e proprio con la limitazione nell'uso dei contanti nei
pagamenti.
Quindi
borseggiatori elettronici a parte, o delinquenti ricattatori che ci
tagliano un dito se non svuotiamo il bancomat per loro, rapitori che
vogliono farci effettuare trasferimenti di denaro dove dicono loro
(ma già non fanno così alcune aziende nel mondo e...da sempre?), il
punto è nelle questioni di principio volute e adottate ,in origine
dai famosi padri della costituzione, poi da chi ha redatto i codici
civile e penale.
Per
cui mi chiedo, e la domanda la estendo oltre a chi per sbaglio legge
questo post anche ai candidati politici che ,se del caso, non
schifano e non rifiutano il mio voto, quali sono i miei diritti ,che
cosa posso e non posso fare.
Anni
fa, e concludo, allorché cercavo on line delle informazioni su
fallimento e protesti, su iscrizione alle centrali rischi e nei vari
cervelli elettronici, ebbi modo di parlare con una persona che per
anni e anni aveva lavorato in banca e che mi fece questa confidenza:
è vero che alcuni dati, dopo alcuni anni vengono cancellati, ma
dalla memoria del computer, dato che noi abbiamo ancora il cartaceo
di posizioni e dati personali di clienti e mancati clienti, di oltre
15 anni fa.
Questo
ci dovrebbe far capire che se una banca di periferia ha ancora il
cartaceo, e se i dati di noi contribuenti sono duplicati in altre
banche dati onde evitare cancellazioni o hackeraggi devastanti,
pensiamo alla massa ulteriore di dati che forniamo con i pagamenti
elettronici e la tracciabilità che consente un semplice chip o uno
smartphone: queste informazioni possono finire nelle mani di chiunque
e con risultati già scritti nei vari 1984 di orwelliana memoria.
Per
questo invito chi non lo avesse ancora fatto a collegarsi al sito
contantelibero.it onde avere una visione più completa ed estesa di
quanto espresso nelle mie considerazioni.
Un'ultima cosa che però non è meno importante di quanto ho scritto sopra: è una cosa pericolosa legittimare controlli, monitoraggi, ispezioni, verifiche, con la scusa della sicurezza, è come essere d'accordo nello spiare la moglie o leggere le email o gli sms del proprio marito, pedinare i propri figli, leggere la corrispondenza altrui, con la scusa della sicurezza si introducono e mantengono norme e si obbligano le persone ad adottare obbligatoriamente determinati comportamenti.
Due esempi e chiudo davvero il post: ricordiamoci la storia dei liquidi da portare in aereo, cosa che si sa non ha ragione d'essere,ma che salvo errore è ancora in vigore, o l'uso obbligatorio delle luci anabbaglianti, o la recente norma sui pneumatici invernali che pur non introdotta verrà ripresentata.
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