Anni addietro, quindici anni fa e anche più, quando operavo in un negozio, spesso mi infastidiva il fatto che alcuni professionisti, commercialisti o ragionieri, avvocati o notai, agenti immobiliari ,scuole e comuni, acquistassero mobili e arredi dai vari mondo office o su altre riviste: dicevo tra me , che io e altri negozi di mobili, eravamo lì, su piazza, e potevamo essere o divenire, anche loro clienti. Perchè mai,allora, costoro compravano per corrispondenza? Senza aver visto prima la merce?Accadeva talvolta che per ricambi vari,invece si rivolgessero in negozio, inventando storie sulla provenienza della merce che, logicamente, era sempre frutto di un regalo o un acquisto remoto. Oggi invece siamo in presenza di storie simili ma con sfumature diverse e più sinistre. Infatti
il pericolo che si vede è il voler ridurre i passaggi nella filiera: la cosa, come ho già fatto osservare, è avvenuta per gradi. Con l'avvento dei numeri verdi e dei fax, con le vendite dirette effettuati in quei locali che hanno anticipato gli outlet, con l'uso sempre più massiccio delle vendite on line effettuate, però, direttamente dalle aziende stesse. Parimenti sono sparite o notevolmente ridimensionate, le figure professionali dei venditori, sostituiti dai siti web o dagli outlet, i direttori commerciali o vendite, il cui ruolo viene svolto più per ragioni di contenimento spese che per soddisfazione personale dal titolare dell'azienda stessa o da un familiare del capo. Che poi ci sia impreparazione, è possibile. Non dimentichiamo il ruolo delle email o delle news, che parimenti ai portali dedicati ai vari settori merceologici,è determinante per il successo che si vuole o tende conseguire. Insieme ai venditori sono anche quasi spariti gli agenti di commercio, i rappresentanti, i procacciatori d'affari, sostituiti da giovani che effettuano il volantinaggio, veicoli pubblicitari con mega scritte, i negozi temporanei da adoperare a fine anno, e mille altre idee come gli sms mirati. Ma perchè appunto tutto ciò dovrebbe riguardare uno e non un altro? Alla fine riguarderà tutti, toccherà a tutti, prima o poi confrontarsi con realtà uguali o simili. Prendiamo un medico: la loro categoria effettua pubblicità, anche on line.E spesso, così come loro,negli anni 80 compravano delle sedute per sala d'attesa orribili e scadenti per corrispondenza, infischiandosene che a pochi metri c'era un negozio dove potevano scegliere e personalizzare il loro acquisto, così oggi tocca a loro subire la pena del contrappasso: la gente va su internet, vede, confronta, sceglie .E spesso non sceglie loro. Le due osservazioni che mi ha presentato un amico dentista sono queste: non è detto che si sappia scegliere, perchè non si sa cosa confrontare, i parametri; e poi spesso dobbiamo intervenire noi a correggere i loro errori; e poi un'ultima chicca, ovvero che talvolta queste persone non hanno i titoli per effettuare i lavori che fanno. Ai miei tempi, e purtroppo non sempre con successo, facevo presente che il materiale che trattavo, i miei mobili, erano di buona qualità e mantenevano le promesse che facevo, ossia un buon tessuto e una buona imbottitura, erano tangibili;che cosa bisognava confrontare, erano ad esempio gli spessori delle lamiere, il tipo di verniciatura o cromatura, che tipo di vetro o cristallo veniva adoperato, se il piano di lavoro era antiriflesso e che tipo di truciolare o legno veniva impiegato, e se il prodotto era testato o meno e da quale istituto, e se era a norma.Oggi (ieri in realtà) un'impiegata del palazzo di giustizia di Cagliari è stata ferita perchè uno scaffale metallico* le è caduto addosso: un'altra cosa ,un servizio che il negozio offriva e dovrebbe offrire è la consegna.Ovvero, trasporto, montaggio, installazione, eventuale spiegazioni sull'uso dei meccanismi di regolazione delle sedie, e smaltimento di eventuali imballaggi (a meno che il cliente non li voglia tenere): cioè non è che ti arriva la merce e ti arrangi, non è che ti porti via i mobili dal negozio in stile Ikea .I risultati possono essere quelli dello scaffale che, dalla foto, sembra che non fosse fissato a pavimento e se lo era ,come si fa con i pensili e si dice in gergo, i fissaggi vanno ripassati e verificati periodicamente (anche se uno pensa che ...a me non succederà...e poi, vedi? tiene! tiene un corno). In più il montaggio a domicilio del cliente , evita contestazioni, dato che è bene firmare una specie di collaudo a verifica che tutto sia ok. Dopo questa lunga parentesi, l'elenco dei lavori in pericolo o in discussione, si allunga giorno dopo giorno : penso ai progettisti, anche dove certi lavori potrebbero essere svolti da persone del posto. Immagino anche lavori di archittetura cittadina, che spesso vengono svolti dopo una gara d'appalto a livello mondiale, quando invece possiamo disporre dei migliori cervelli o almeno di quelli pratici del luogo e che conoscono il territorio e i propri abitanti, e cerchiamo per forza altrove: anzi speriamo che vengano a conquistarci. Penso che sia ora di cambiare idea, almeno per diverse opere pubbliche si potrebbe fare. E' vecchia di alcuni anni la notizia che diverse analisi chimiche che si potevano effettuare in Gran Bretagna, anche perchè da lì partiva la richiesta, in verità venivano svolte in laboratori indiani , in India: era meno costoso effettuarle laggiù. così come elaborazioni elettroniche di dati, progetti di ristrutturazioni. Come si sa da tempo esistono società,sopratutto ad Hong Kong e a Taiwan, che sono in grado di fornire, a detta loro, i migliori fornitori per realizzare qualunque cosa la tua azienda abbia in mente: devi fare un auto, un telefonino, un dato prodotto? Niente paura, loro, dietro pagamento ovviamente, ti presentano una lista di partner, di terzisti, che si possono occupare della faccenda. Ciò toglie molto alla propria creatività, al proprio bagaglio culturale personale che ognuno di noi dovrebbe possedere e, aggiungo io, curare e coltivare. Diversamente il mio patrimonio di conoscenze va a farsi benedire, perchè con quel sistema, di Taiwan, non lo potrò mai nè possedere nè verificare, magari anche con un fallimento. Assistiamo oggi a persone che si provano le Nike e poi le acquistano in rete e di solito, a meno prezzo, altri fanno lo stesso con auto e moto o mobili.Peccato che ,almeno alcuni articoli che richiedono un mix, siano ancora acquistabili anche nei negozi tradizionali: certo si tratta di scegliere tra una vera personalizzazione che lo standard non può offrire nè ,credo, offrirà. Tra le professioni in pericolo o in discussione c'è anche quella dell'operaio: rammento ancora che il loro datore di lavoro può essere tentato di delocalizzare (vedi Geox in Serbia) e a ridurre anche il numero degli occupati.E tutto grazie alla tecnologia, la stessa che ti ha permesso di comprare le Nike o lo scooter a prezzo più basso, è la stessa che ti toglie,adesso, il lavoro. L'automazione che i computer e la tecnologia offrono oggi al tuo datore di lavoro, ti elimina dal mercato:tu hai dato una mano, incosciamente forse, a togliere da mezzo ai piedi il negoziante di scarpe o il concessionario di scooter. Adesso tocca a te, e poi ad altri.Vuoi cercare d ifare qualcosa per fermare questo ingranaggio e rimediare ai danni? Pensaci e datti da fare, servono idee.
* in genere preferisco gli scaffali a incastro, meglio a gancio: magari con degli ulteriori rinforzi e con fissaggio a pavimento e a soffitto (se lo scaffale è a centro stanza non è possibile fissarlo anche a parete,anche se ci sono dei trucchi per farlo)
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