Articolo di Stefano Davidson per Stampa Libera
Lo
scopo di questo breve articolo è di dare a grandi linee la dimensione
del mondo che abbiamo intorno, anzi della galassia intera. Abbandoniamo
quindi momentaneamente lo squallido pianeta i cui tre abitanti Monti,
Draghi e Napolitano la stanno facendo da padroni. Escludiamo per un
attimo anche i coinvolgimenti politici internazionali che fanno girare
questo pianetino come se fosse una trottola ed entriamo nella complessa
nebulosa dei possibili, anzi probabili, probabilmente certi, “complotti
di ordine economico finanziario” che ruotano intorno a tutto. Sì, a
tutto, non solo al nostro pianetino con i tre burattini che fanno i
fenomeni, ma anche intorno a quelli che si sentono forti e ben
governati, per capire che c’è chi con un soffio può modificare
radicalmente “il tutto”.
Or dunque nell’autunno del 2011, alcuni scienziati svizzeri (che per
luogo comune si pretendono quantomeno precisi) ha presentato uno studio a
dir poco allucinante soprattutto nelle sue conclusioni finali. Tale
studio rivelava come soltanto un piccolo numero di banche abbia il pieno
controllo di una porzione esagerata dell’economia globale.
Questo studio, battezzato “La rete del controllo globale corporativo”
(un titolo che è già tutto un programma) è stato sviluppato come detto
in Svizzera, più precisamente a Zurigo,da Stefania Vitali, James B.
Glattfelder e Stefano Battiston e consiste nell’autopsia del database
con i dati di marketing della Orbis nel 2007. Da questo “cervellone”
sono stati prelevati files da tutto il mondo che comprendevano più di 30
milioni di operatori economici, tra imprese e investitori, incluse le
relative posizioni patrimoniali.
Lo studio non era quindi “robetta” ed è stato pubblicato addirittura
sulla rivista New Scientist, forse la più accreditata negli ambiti della
cosiddetta scienza “mainstream”.
Analizziamone allora i risultati:
Dai dati si evince che sono circa 43.000 le aziende transnazionali
che hanno i canoni per rispondere alla definizione di tali aziende da
parte dell’OCSE.
Le più importanti ed influenti sono però solo 1.318.
Questa prima scrematura porta a notare tre caratteristiche importanti che distinguono comunque queste ultime dal resto:
A) Sommate tra di loro, arrivano a generare il 20% del reddito mondiale.
B) Si possiedono l’un l’altra (forse anche carnalmente tra impiegati e dirigenti)
Il database Orbis ha inoltre rilevato e dimostrato che le azioni
della maggior parte di queste società sono comunque ed
inequivocabilmente di proprietà di altri membri della combriccola dei
1.318. Questo vuol dire che le più importanti imprese, quelle con i
redditi maggiori e di conseguenza le più influenti al mondo sfanno parte
di un unico grande cartello finanziario, un vero proprio monopolio se
vogliamo vedere le cose come stanno. Queste imprese poi, sempre
analizzando i dati, svelano un altra particolarità alquanto singolare:
sono in competizione solo virtualmente.
C). l’”Unità centrale” possiede comunque tutte le altre 43.000 aziende multinzionali.
La totalità di dette aziende genera un altro 60% del reddito mondiale
totale (e se la matematica non è un opinione!…). Se ne evince quindi che
alla fine il grado di controllo su queste aziende possa giungere a
livelli così capillari da formare appunto un monopolio quasi totale.
La cosa ancor più sconvolgente è che oltre a queste 3 caratteristiche dell’Unità centrale, mancano due punti fondamentali:
E) L’80% del controllo totale di cui sopra è controllato da un gruppo ancora più piccolo formato da sole 737 aziende.
F) Least but not last: spremendo i nostri dati per ottenere un bel
“concentrato” arriviamo a scoprire che 147 aziende soltanto hanno in
pugno il 40% della ricchezza globale.
Da qui qualche conclusione:
Come si può notare dall’elenco pubblicato a fondo post, una sorta di
“top 50″, le aziende di cui parliamo sono tutte banche o istituti
finanziari (ohibò).
Quindi da tutto ciò si evince che il sistema bancario è Uno, un unico
cartello enorme, che possiede tutto, partendo dai principali settori
industriali tra cui ad esempio quello bellico (1780 miliardi di
fatturato!!!. Le Compagnie petrolifere e l’industria del petrolio in
genere (un esempio tanto per avere un’idea delle proporzioni del denaro
che vi circola, colossi come “ExxonMobil Corporation” o “Shell Group”,
tanto per dirne qualcuno, possono contare su un giro d’affari e un
fatturato che, nel 2008, sono arrivati a sfiorare i 310 miliardi di
Euro; la “Microsoft Corporation”, il cui fondatore, Bill Gates, risulta
essere uno degli uomini più ricchi del mondo, nello stesso anno, ha
chiuso con un fatturato di “appena” 38 miliardi di euro), le industrie
farmaceutiche (Il mercato mondiale dei medicinali è stimato a 466
miliardi di dollari), quella alimentare (solo in Italia il fatturato
dell’industria alimentare è attestato su 127 miliardi di euro. Nestlé da
sola fattura 36,65 miliardi!!), delle telecomunicazioni (e qui più ne
ha più ne metta, solo AT&T fattura 20 miliardi, Vodafone 13,8
miliardi di euro, più tutte le altre), Tutte queste aziende e tutti
questi soldi sono controllati quindi da un solo potere massivo che
applica il suo dominio dall’alto verso il basso.
Il “Potere Monetario” è quindi reale, non una leggenda e bisognerebbe
fare un monumento a questi ricercatori che facendo una precisa autopsia
del sistema ci hanno dato i reali numeri del “problema”.
Domanda:
Come si muovono queste aziende, anzi queste banche se sono tutte controllate dalle stesse persone?
Concludendo, come già detto, le “Teorie del complotto” paiono sempre
più vicine alla realtà, forse sono già “la realtà”, e oggi ne abbiamo
conferma anche basandoci su dati reali.
La top 50 di chi ha in mano TUTTO:
1 BARCLAYS PLC GB 6512 SCC 4.05
2 CAPITAL GROUP COMPANIES INC, THE US 6713 IN 6.66
3 FMR CORP US 6713 IN 8.94
4 AXA FR 6712 SCC 11.21
5 STATE STREET CORPORATION US 6713 SCC 13.02
6 JP MORGAN CHASE & CO. US 6512 SCC 14.55
7 LEGAL & GENERAL GROUP PLC GB 6603 SCC 16.02
8 VANGUARD GROUP, INC., THE US 7415 IN 17.25
9 UBS AG CH 6512 SCC 18.46
10 MERRILL LYNCH & CO., INC. US 6712 SCC 19.45
11 WELLINGTON MANAGEMENT CO. L.L.P. US 6713 IN 20.33
12 DEUTSCHE BANK AG DE 6512 SCC 21.17
13 FRANKLIN RESOURCES, INC. US 6512 SCC 21.99
14 CREDIT SUISSE GROUP CH 6512 SCC 22.81
15 WALTON ENTERPRISES LLC US 2923 T&T 23.56
16 BANK OF NEW YORK MELLON CORP. US 6512 IN 24.28
17 NATIXIS FR 6512 SCC 24.98
18 GOLDMAN SACHS GROUP, INC., THE US 6712 SCC 25.64
19 T. ROWE PRICE GROUP, INC. US 6713 SCC 26.29
20 LEGG MASON, INC. US 6712 SCC 26.92
21 MORGAN STANLEY US 6712 SCC 27.56
22 MITSUBISHI UFJ FINANCIAL GROUP, INC. JP 6512 SCC 28.16
23 NORTHERN TRUST CORPORATION US 6512 SCC 28.72
24 SOCIÉTÉ GÉNÉRALE FR 6512 SCC 29.26
25 BANK OF AMERICA CORPORATION US 6512 SCC 29.79
26 LLOYDS TSB GROUP PLC GB 6512 SCC 30.30
27 INVESCO PLC GB 6523 SCC 30.82
28 ALLIANZ SE DE 7415 SCC 31.32
29 TIAA US 6601 IN 32.24
30 OLD MUTUAL PUBLIC LIMITED COMPANY GB 6601 SCC 32.69
31 AVIVA PLC GB 6601 SCC 33.14
32 SCHRODERS PLC GB 6712 SCC 33.57
33 DODGE & COX US 7415 IN 34.00
34 LEHMAN BROTHERS HOLDINGS, INC. US 6712 SCC 34.43
35 SUN LIFE FINANCIAL, INC. CA 6601 SCC 34.82
36 STANDARD LIFE PLC GB 6601 SCC 35.2
37 CNCE FR 6512 SCC 35.57
38 NOMURA HOLDINGS, INC. JP 6512 SCC 35.92
39 THE DEPOSITORY TRUST COMPANY US 6512 IN 36.28
40 MASSACHUSETTS MUTUAL LIFE INSUR. US 6601 IN 36.63
41 ING GROEP N.V. NL 6603 SCC 36.96
42 BRANDES INVESTMENT PARTNERS, L.P. US 6713 IN 37.29
43 UNICREDITO ITALIANO SPA IT 6512 SCC 37.61
44 DEPOSIT INSURANCE CORPORATION OF JP JP 6511 IN 37.93
45 VERENIGING AEGON NL 6512 IN 38.25
46 BNP PARIBAS FR 6512 SCC 38.56
47 AFFILIATED MANAGERS GROUP, INC. US 6713 SCC 38.88
48 RESONA HOLDINGS, INC. JP 6512 SCC 39.18
49 CAPITAL GROUP INTERNATIONAL, INC. US 7414 IN 39.48
50 CHINA PETROCHEMICAL GROUP CO. CN 6511 T&T 39.78
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