Immaginate una grande stanza buia. In quella stanza c'è un regista che
sta sonnecchiando, disteso su un divano. Improvvisamente il regista si
risveglia: gli è venuta un'idea per un nuovo film.
Il regista si
mette al lavoro e inizia a scrivere la sceneggiatura. Inventa
personaggi, crea situazioni, immagina ambienti, poi cambia e ricambia la
storia per renderla sempre più interessante, finché non è completamente
soddisfatto del risultato.
A quel punto il regista inizia a
mettere in piedi la produzione del film. Fa i provini a diversi attori,
sceglie quelli più adatti, e discute con loro tutti gli aspetti più
reconditi della personalità dei protagonisti.
A loro volta,
ciascuno degli attori valuta il ruolo che gli stato è offerto, e decide
se partecipare o meno al film, anche tenendo conto della propria
carriera. Ad esempio, un attore che nel film precedente ha interpretato
il ruolo del cattivo, accetta volentieri il ruolo dell'eroe nel nuovo
film, perché vuole evitare di venire percepito dal pubblico come una
persona realmente cattiva. Oppure, un'attrice decide di partecipare al
film perché la storia d'amore che dovrà vivere sul set le permetterà di
esplorare una zona della sua personalità che ancora non conosce bene. Un
terzo attore, che nel film precedente ha interpretato il ruolo di un
industriale miliardario, accetta volentieri di interpretare il ruolo di
un operaio sfruttato dal padrone, per conoscere meglio ambedue gli
aspetti di questa dinamica sociale.
Nel frattempo il regista fa
costruire i set, organizza la troupe, pianifica la produzione, e
finalmente, un bel mattino, viene dato il primo ciak.
La
vicenda immaginata dal regista comincia a dipanarsi sul set, scena dopo
scena, episodio dopo episodio. Gli attori si muovono esattamente come
previsto dalla sceneggiatura, ma il regista lascia loro una certa
libertà di scelta, all'interno di ogni scena. E così ogni tanto gli
attori si permettono di improvvisare, sempre restando nei limiti del
ruolo che gli è stato attribuito, proprio per contribuire a
rappresentare un personaggio più credibile e completo. Tutti gli attori
sono molto bravi, ed arrivano ad immedesimarsi nel proprio ruolo fino a
credere di essere davvero i personaggi che stanno rappresentando. E
così, durante tutto il periodo delle riprese, la storia immaginata dal
regista vive sul set come se fosse un frammento di vita vera.
Poi
le riprese finiscono, le luci sul set si spengono, tutti tornano a casa
e ciascuno riprende la propria vita normale. Il regista comincia ad
immaginare un nuovo film, da girare magari in luoghi diversi, con una
storia completamente diversa da quella appena raccontata. Gli attori, a
casa loro, ripensano l'esperienza vissuta sul set, traggono le loro
conclusioni e si ripromettono di fare ancora meglio, nel prossimo film,
per migliorare ancora quei piccoli difetti che gli rimangono nella
recitazione. Qualcuno di loro inizia ricevere offerte per nuovo film, e
comincia a valutare se accettare o meno quelle offerte.
Sostituite ora "grande stanza buia" con "universo vuoto".
Sostituite "regista" con "Creatore".
Sostituite "sceneggiatura" con "progetto di vita nel mondo materiale".
Sostituite "set" con "pianeta terra".
Sostituite "primo ciak" con "comparsa della vita".
Sostituite "vicenda del film" con "storia dell'umanità".
Sostituite "attore" con "anima".
Sostituite "personaggio rappresentato" con "incarnazione fisica".
Poi accendete il proiettore ....
Et lux fuit.
Massimo Mazzucco
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=4099
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