mercoledì 3 ottobre 2012

Luca Pakarov - Cagliari, ecco il KME...a modo nostro!


Tutti all’appello, la musica non si è spenta, anzi. Vi siete collegati alla webradio di Rolling Stone? Bene, bravi, è cosa buona e giusta. Quindi con la nostra musica sotto vi presentiamo la sesta edizione del Karel Music Expo, organizzato da Vox Day, una vera chicca per chi è stanco delle bolge superstarmassificate. Si svolgerà a Cagliari dal 4 al 6 ottobre, la Sardegna, già, quella terra seviziata dalla crisi che affiora dalle cronache solo quando c’è da discutere della legittimità degli scioperi o quando si vuole mostrare casi di reazione sociale.

In pratica un laboratorio dell’Italia che verrà, che giorno per giorno ci stanno rifilando e che, ahimè, presto sperimenteremo in ogni angolo della penisola. Visto che a noi interessa sia la musica sia quello che sta succedendo in quella splendida isola, invitati, ben volentieri abbiamo deciso di volare fin là. In altre parole, a breve, dovrete sorbirvi qualche balordo report del sottoscritto.



In simbiosi con l’olandese Eurosonic di Groningen, il KME è la rassegna delle culture resistenti, quelle cioè ancora non impantanate nella grande distribuzione, in cui troverete la musica d’autore, talentuosi gruppi mediterranei indie e rock emergenti, scrittori, saggisti, grandi e piccoli nomi, non per forza in pasto al grande pubblico. Tema di quest’anno, manco a dirlo, è il Nero e ciò che gira nei pressi di questa parola. Da par mio mi sono concentrato in un esercizio di stile, avete presente la ghigliottina dell’Eredità? Beh, il contrario, partendo dalla parola “nero” trovare cinque lemmi relazionati con essa. Ci siete? Oh, non c’è per forza da sentirsi come quel tipino di Carlo Conti. Ecco cosa mi è uscito fuori: lavoro nero (ovvio), incazzato nero (ancora più ovvio), lunedì nero (c’è stato no, un lunedì nero delle borse?), oro nero (c’è bisogno di commentare?), buco nero (si può dire buco nero di bilancio, signor Conti?), mare nero (Battisti dove sei?), periodo nero... eccetera eccetera eccetera. Mi paiono significative, ecco tutto.

Quello che fa del Karel Music Expo un importante evento è l’accurata scelta del programma che non raduna al Teatro Civico in Castello (una bellissima location, un teatro bombardato nella seconda guerra mondiale e ristrutturato senza copertura della sala) fan, cafoni e adoranti scimmie ma un pubblico attento, dal palato buono. Tuttavia spero che là nessuno venga a parlarmi di etichette o ultime novità perché, anticipo, ne so una sega. Immaginatevi che ad aumentare il mio battito cardiaco è stata la speranza d’incontrare Steve Sylvester (ve lo ricordate? L’ex Death SS…). Per farvi capire.

Ora, però, passo alle novità di quest’anno che, ovviamente, troverete nel programma. Quello che, però, il programma non vi dice e che gli organizzatori mi hanno pregato di non rivelare, sono gli effetti speciali e le sorprese. Ma chi se ne frega, ve ne anticipo qualcuna. Allora, nel bel mezzo del concerto dei Bologna Violenta verrà calato da un elicottero, tipo la regina motherfucker Elisabetta alle Olimpiadi però in carne ed ossa, il ministro delle attività produttive Passera. Avrete, con il prezzo del biglietto, la possibilità di pogare insieme a lui (mi raccomando gomiti alti). Il satanico Steve Sylvester (mio eroe!), durante la presentazione del suo libro, duetterà con la Fornero; pare che Steve, in apprensione per timore di aggressioni, abbia chiesto di tenerla legata ad almeno cinque metri. I Guano Padano ci faranno ascoltare una delle loro emozionanti atmosfere western e nel frattempo, sul palco, duelleranno all’ultimo sangue Bersani, Renzi e sembra pure Vendola. Le armi saranno dei pistolotti (come potrebbe essere altrimenti) stermina entusiasmo; speriamo una Beretta 92 semiautomatica. Il mitico Adrian Sherwood, con le sue geniali trovate elettroniche, farà passare la corrente elettrica dei sintetizzatori sui testicoli di Fiorito, con lo scopo di spingere la massa adiposa in quella grossa conca che ha in mezzo le orecchie. Adrian lo sperimentatore, ne sa una più del diavolo. Ho saputo anche che il buon Edda, che di brutte storie ne ha vissute, si è preso la responsabilità d’invitare la Polverini con l’unica clausola di partire da Ostia, a nuoto, stile rana. Sono ancora oscuri i piani di Benni & Mesolella ma so che hanno in mente qualcosa di estremamente sadico con Borghezio, per non parlare di Wu Ming 2, un vero asso delle tenaglie. L’ultimo giorno, allegra grigliata in miniera dei rappresentanti sindacali con tutti, e ripeto tutti, i dipendenti dell’Alcoa.

Pardon, è più forte di me buttarla in fregnacce politiche. Il fatto è che ogni volta che mi confronto con chi s’impegna per organizzare qualcosa di decente e mi racconta quant’è difficile, come sono ridotti i fondi, i primi contro cui mi viene da immaginare cose sconce sono i politici. E non solo per questo.

Quindi, chi può, cerchi di non mancare. Rolling Stone sarà presente.

Ah, un’ultima cosa, se siete di quelli al quarto mese di vacanza e sul vostro yacht vi state annoiando con una canna da pesca in mano in attesa di un tonno che non abboccherà mai, la cosa migliore da fare è stipare la cambusa di champagne di prima qualità, attraccare a Cagliari e venire ai concerti. La sera invitate pure – non siate timidi! – la stampa a discutere di etichette e ultime novità o di quel che cazzo che volete. Per favore però, niente maschere di maiale. Aargh, ci sono ricascato!

Luca Pakarov
Fonte: www.rollingstone.it
3.10.2012

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