Lager di Regina Coeli- Roma,
6 Febbraio 2012 (recte 2013.ndr) – 84°giorno
II° Reparto – cella d’isolamento N° 36
Caro ...(nome omesso),
grazie per la lettera e per le tue parole.Le persone che mi scrivono
riescono ad alleviare la sofferenza dovuta alla privazione della
libertà e riescono a dare un senso a tutto questo.
Mi hanno trasferito a Roma il 20 gennaio, la tua lettera è arrivata
oggi, ma solo perchè è una raccomandata…tutte le altre speditemi da
amici e camerati sono state cestinate e questo mi dispiace molto, il mio
nuovo indirizzo è il seguente: Casa Circondariale di Regina Coeli-Via
della Lungara,29- 00165 Roma.
Mi hanno “deportato” a Roma (con passeggiata della vergogna ammanettato
sull’aereo) perchè il 13 Febbraio si terrà il primo grado di giudizio
(tribunale ordinario di Roma – edificio “A” – Piazzale Clodio – aula 5^
G.U.P.primo piano)…La “giustizia” ha pensato bene di allontanarmi da
Milano (quindi dalla mia famiglia) un mese prima del processo, mi hanno
messo in una cella di isolamento (senza TV, 20 min.di aria al giorno,
finestre oscurate, ecc…ecc…) perchè chi è accusato di “odio razziale”non
può stare con gli altri detenuti (il 90% sono extracomunitari).
“Odio razziale”…un’accusa davvero curiosa, sopratutto nei confronti di
una persona che ha sempre dichiarato di amare il suo Popolo, la sua
cultura, le sue tradizioni…e di rispettare gli altri, tutti gli
altri…essere “contro” un mondialismo criminale che annichilisce i popoli
non significa essere razzisti o -peggio- suprematisti, ma a quanto pare
il P.M. non la pensa così.
Il 13 Febbraio (sarà anche il mio 44° compleanno) il dott. Pescaroli
dipingerà un quadro a tinte fosche intingendo il pennello
nell’antisemitismo, nel razzismo, nell’odio nei confronti del diverso,
ecc…ecc…I miei avvocati (insieme agli altri) probabilmente parleranno
nell’udienza successiva, l’arringa del P.M. sarà lunghissima…ma non vedo
l’ora di ascoltarlo, io non ho nulla da rimproverarmi se non
l’ingenuità di aver creduto che l’Italia fosse un paese libero.
…purtroppo i miei coimputati vacillano, scrivono lettere al P.M.,
chiedono scusa, ritrattano…li capisco, la galera non è un bel posto ed è
un’arma spaventosa per far “calare le braghe”, ma io proprio non ce la
faccio.
Ogni giorno guardo l’immagine che mi ha spedito Patrizia -la mia
compagna- la foto dell’ecografia di Ettore, mio figlio nascerà verso
fine Aprile e sarà bellissimo…suo padre non farà passi indietro, non
chiederà scusa, perchè non ho mai scritto niente di cui mi debba
vergognare.
L’elenco delle “persone offese” che potranno puntarmi il dito contro al
processo per dire : “quella è una persona cattiva”, è davvero lungo:
Gianfranco Fini, Riccardo Pacifici,Emanuele Fiano, Roberto Saviano,
Marco Pasqua, il ministro Riccardi, i sopravvissuti alla shoah e i loro
figli e nipoti, presidenti di associazioni antirazziste, il ministero
degli interni, ecc…ecc… un elenco davvero lungo di esponenti del “popolo
che piange” e di loro solerti shammashim, un elenco che potrebbe far
paura…per questo capisco Dany, Diego e Luca… io resto tranquillo, non mi
va di abbassare la testa, ho sempre chiesto confronti storici, mi hanno
risposto con un mandato di cattura, mi hanno messo in isolamento,
questo è quanto… ma anche questa sordida cella non basta, ci vuole ben
altro, i miei ideali e la mia rabbia mi mantengono lucido…non hanno
vinto, con me non ce la faranno mai. Quello che mi sento di chiederti è
di testimoniare, ai tuoi amici e ai tuoi conoscenti , che non ho paura,
che non mollerò mai e che una risata seppellirà inesorabilmente tutti
quelli che mi hanno voluto in questa cella.
Grazie per la tua solidarietà amico mio, per me sarà un onore e un
piacere stringerti la mano quando si chiuderà il sipario su questa
farsa.
Un abbraccio
Mirko Viola
P.S.
Siccome non ho nulla da nascondere, di questa lettera e del suo contenuto puoi farne l’uso che vuoi.
NEC SPE,NEC METU
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Riportiamo l’indirizzo attuale
Mirko Viola:
Casa Circondariale Regina Coeli
Via della Lungara, 29
00165 Roma
Fonte: http://olodogma.com
Link: http://olodogma.com/wordpress/0135-lettera-del-revisionista-mirko-viola-internato-in-attesa-di-giudizio/
6.02.2013
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Una TRUFFA chiamata olocau$to... http://olodogma.com/wordpress/ - http://olo-truffa.myblog.it/
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Forse gli avrebbe potuto e potrebbe dare una mano Massimo Fini, o altri che pur essendo ebrei, pur avendo avuto parenti deportati o periti nei campi di concentramento, non accettano che non si faccia chiarezza sul nazismo e sul fascismo, anzi al contrario sono i primi che mettono a disposizione eventuali archivi, lettere, foto, diari eccetera.
Invece ci sono altri che vogliono che si accetti senza obiezioni e domande ciò che loro dicono e sostengono sia la storia: punto e basta.
Mi dispiace m la mia professoressa di filosofia del liceo, che era tra l'altro una comunista sfegatata, a metà anni 70 mi ripeteva che non devi prendere per oro colato ciò che io ti dico e che vi dico, ma anzi dovete meditarlo, rifletterci, dubitare, porvi domande e fare domande e senza avere paura nè riguardi particolari. Io non sono depositaria di nessuna verità! Io non ho ragione perché sono la vostra professoressa. Queste parole mi ritornano sempre in mente, allorché mi trovo a leggere che una persona finisce in tribunale e dietro le sbarre solo perchè fa domande, perché indaga e cerca informazioni su fatti storici, religiosi. E' un po' come andare a voler leggere dei testi in una biblioteca ubicata in qualche convento. Da dire che tutti i testi, oggi come oggi, dovrebbero essere disponibili on line, e proprio per ricerche storiche e scientifiche: diversamente succede che non c'è più libertà nella ricerca ed è quello che Mirko e altri stanno vivendo sulla propria pelle. Ciò che invece intendo dire riferendomi alle biblioteche dei religiosi, è che un caro conoscente ,rilegatore di libri, ha avuto tra le mani un testo strano, che parlava di esorcismi e di fatti a questi collegati: e mi è rimasto impresso la sua difficoltà a parlarne, ma sopratutto il fatto che volesse farlo come per liberarsi di un peso. Fatti a suo dire strani. Non è certo il caso di chi vuole indagare sui campi di sterminio, dato che pare sia proibito parlarne se non nel modo voluto da chi si è fatto paladino dei sopravvissuti all'olocausto : di alcuni almeno, perchè altri ,invece, sono disponibili e non vogliono essere rappresentati da nessuno.
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