giovedì 19 ottobre 2017
Normale poi stare male
E' vero che ci si abitua,come quando si prendono le botte e gli sfottò e non si reagisce: ci fai l'abitudine. Ed è per questo che sempre più persone, come me e altre che siamo anni che non lavoriamo, e anzi qualcuno non ha mai lavorato, ormai si rassegnano a che domani i grandi del cazzo discutano di immigrazione e integrazione: ed è giusto che sia così, non si deve pensare a creare posti di lavoro o permettere che uno il lavoro se lo possa creare "diventando imprenditore di se stesso". Quest'ultima frase va bene per i vari "Silvio in campagna elettorale" o l'altra frase pronunciata mi pare da "un Renato nostrano e sempre in campagna elettorale" e che dice "che i sardi non possono essere tutti imprenditori, ci vogliono anche i camerieri" : dei banchieri? aggiungerei io? o quei posti sono già occupati dai Gentiloni vari seduti in Parlamento? Perché quando hai fame e bisogno di un tetto e dei vestiti, oggi non sai più che fare: non puoi nemmeno prostituirti perché c'è la fila e , per esempio alla mia età, over 55, c'è poco da offrire, la concorrenza mi sbaraglia. Quindi tra suoni di tromba di Fresu e altri sullo ius soli, quegli altri che premono per il rosatellum, e tutti i comuni e i proprietari di case e locali che vogliono i migranti, chi è rimasto a sostenere che il problema è il lavoro? Nel senso di dare e creare posti di lavoro, non certo lager stile ipermercati o outlet open 24: è curioso notare come , ogni volta che c'è un problema da risolvere, chissà perché non ci sono soldi. Penso alla pulizia delle e nelle aree comunali o demaniali: ci penseranno, a rendere le zone presentabili , i volontari. Non adesso, perché i turisti, purtroppo, piano piano diminuiranno di numero e forse gli verrà pure sconsigliato di frequentare le spiagge e le scogliere: peccato , perché invece non troverebbero dei rompicoglioni a disturbare. E' un bellissimo periodo quello autunnale per stare in spiaggia. Pensavo , riprendendo spunto dal titolo del post, che è poi logico stare male, psicologicamente innanzitutto, nell'avere conferma che dei tuoi problemi, che poi sono quelli di milioni di persone, non importa un tubo a nessuno: e stai peggio quando, chi si è fatto votare e viene pagato per pensare e provvedere, e quindi aiutarti, se ne sbatte i coglioni. Anzi: prova ad andare a farti ricevere, o a monitorare attraverso qualche giornalista di inchiesta o reportage in tv. Purtroppo questi giornalisti, come è già successo e succede, si prenderanno le botte e gli insulti, le porte in faccia al posto tuo. E secondo te è cambiato qualcosa ? Non hai ricevuto né aiuto né risposte: ma le risposte che tu e io attendiamo sono un lavoro o i mezzi per poter intraprendere da soli. Forti, loro , dei posti in Parlamento o alla Regione, seduti tranquilli in decine di poltrone nei consigli di amministrazione di enti, circoscrizioni, consorzi vari, banche e fondazioni, onlus e cazzi vari, possono avere il tempo tra una cena e un concerto (per beneficenza) di pensare "ah, cazzo, dovevo trovare dei posti di lavoro per chi ci ha eletto! porca puttana, non ho avuto tempo né modo ... appena posso ci penserò. Come diceva un mio caro amico voglia di lavorare saltami addosso! Se puoi domani, perché oggi non posso!
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