lunedì 12 marzo 2018

Sarò pure cocciuto, però

Succede che alcune considerazioni che suggerisco, siano ritenute non tanto inutili e scontate, ma proprio superate dagli eventi: mi riferisco principalmente alla mia naturale avversione verso i centri commerciali, al pericolo che c'è grazie all'arrivo dei migranti, insomma idee di destra e pure scadenti. Mi va bene che qualcuno,seppure in separata sede, si sia preso la briga di farmi ,garbatamente, delle osservazioni. Amico mio, il punto è che a mio parere tu sei un privilegiato, e ti auguro di restare tale, ma tuttavia mi farebbe piacere se potessi osservare le difficoltà che incontra chi deve,al contrario, confrontarsi con la cosiddetta GDO. Così come chi non ha la forza di poter far sentire la propria opinione, perché non trova spazio nei media, o peggio ancora viene ridicolizzato: penso a chi ha dei dubbi sull'11 settembre o sullo sbarco sulla Luna o ha delle riserve sulle scie chimiche o sui vaccini o sulle cure per il cancro. Possibile che siano tutti rincoglioniti , invasati o che so io? E cosa costa lasciare che un individuo possa cercare di dimostrare o solo porre degli interrogativi o delle domande? Anche su questioni diverse e ,per certi versi più vicine a noi: vogliamo parlare del caso Moro? Possiamo chiederci come mai persone che ,tutto sommato, è chiaro e dimostrato che non avessero particolari capacità militari, siano riuscite a uccidere tutta la scorta senza ferire lo statista e,anzi, a rapirlo? Domande così si possono fare o ,come nel caso di Ustica o dell'incidente di Ramstein, è meglio o si è obbligati a tacere. Perché bisogna intendersi e, a me personalmente, i sorrisini sotto i baffi fanno girare i coglioni, danno un immenso fastidio e attivano il meccanismo della vendetta, del "troverò il modo di fotterti e fartela pagare". Ma solo per un senso di giustizia. Perché non ho nessuna verità in tasca, ma come per il caso della moby prince , voglio sapere e non voglio che mi venga impedito di indagare e di fare domande, anche come appello: non voglio censure, non voglio che mi si venga a dire che sono "fake news". In alcuni casi è bene essere come i bambini e comportarsi come tali: i bambini di norma sono sinceri, e se gli sei antipatico fanno come i cani e gli animali, cioè te lo dimostrano apertamente. Non trovano una scusa per non giocare con te, ma te lo dicono chiaramente. Idem per chi si pone delle domande: è necessario che Cagliari abbia due nuovi centri commerciali in città? E' giusto dare l'autorizzazione a che se ne apra un terzo, sempre in città, seppure trattasi,alla fine, del trasferimento di un altro supermercato che verrà chiuso proprio per andare in questa nuova sede? E nessuno dice niente, nel senso che non si pone domande, perché forse è abbagliato dagli specchietti per le allodole: i posti di lavoro che si creano. Ossia , gente sottopagata che non godrà di una giornata intera di riposo, che le ferie,seppure maturate , le vedrà col binocolo, e che dovrà svolgere mansioni extra, che dovrà arrivare un'ora prima del turno e andar via un'ora dopo, con tempi spezzati, così da non poter mai tornare a casa, e se ha i figli in età scolare , col cavolo che potrà andare a vedere partite o recite o partecipare ai colloqui. Ma il lavoro è lavoro: sì, ma la vita è la vita, e di solito se ne ha ,a disposizione, una sola. Oggi chiedersi che cosa si vuole fare nella e della propria vita, impone una bella riflessione, ma con tutti i termini della questione sul tavolo: ma se si è preda del ragionamento così come imposto dai media, cioè "è così e ti devi,seppure a malincuore, accontentare", non si potrà neanche cercare altre soluzioni, avere o valutare altre idee e proposte.  Ci si sentirà rispondere che le cose sono così, i centri commerciali sono quelli che offrono lavoro, che comprano a quattro soldi le merci ai contadini, e così via: non si dirà mai che è meglio che ci siano ,nuovamente, i negozi sotto casa, che si facciano i parcheggi interrati gratuiti , che ci sia la guerra ai centri commerciali con tanto di invito a boicottarli. Eppure la cosa da fare, o una di quelle che si potrebbe fare, è proprio quella di non comprare dalla GDO, non acquistare niente on line, e non comprare da quei marchi che servono questi mostri. E diffondere questo pensiero. Credo che questo sia possibile, sarò pure cocciuto ma non trovo niente di così arretrato: riscoprire il piacere di poter scegliere in santa pace, di riappropriarsi della propria città e di un modo tutto nostro di vivere la nostra vita, e che non sia una scopiazzatura , pure fatta male, di uno stile di vita che non ci appartiene (senza per questo voler vivere senza sapere e vedere quello che viene fatto altrove: c'è sempre da imparare e da migliorare nella vita), è da sottoscrivere.

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