“I debiti che non possono essere onorati, non lo saranno”. Dopo questa sentenza da incidere nel bronzo, William White continua: “Continuare sulla via di espansione monetaria attuale non serve più a niente”, è rimandare a più tardi l’inevitabile, “ed è ogni giorno più pericoloso. Purtroppo il ritorno indietro implica grandissimi rischi. Sicché i rischi di un’altra crisi [come il 2008] continuano a crescere”.
William White è il presidente della Commissione Ocse per l’analisi dell’economia e lo sviluppo. Proviene dalla Banca dei Regolamenti internazionali e i competenti gli riconoscono che non parla la neolingua politicamente corretta. Sta dicendo che la crisi è vicina, e che ci si deve preparare.
L'articolo di Maurizio Blondet e che potete leggere, per intero su rischiocalcolato.it, prosegue in una serie di analisi che non sto qui adesso a ripassare. Mi fa piacere che poi, proprio Blondet scriverà che sarebbe bene prepararsi e pensare anche a gestire eventuali fallimenti di banche, pensare a moratorie eccetera: anch'io, nel mio piccolo, dicevo che per i debiti, delle famiglie e delle aziende, nei confronti di Stato banche e finanziarie, occorrevano e occorrono proprio cose simili, e lo scrivevo oltre dieci anni fa. Nessuno allora mi ascoltava: Salvini dice che vuole fare chiusura e stralcio per le cartelle esattoriali, e mi va bene, Blondet parla di moratoria per le banche, nel senso credo, se non ho capito male, che bisogna pensare alle banche in difficoltà e alle conseguenze di loro fallimenti. Mi sta bene tutto, però penso, mi sia lasciato dire che il problema reale ce l'hanno le aziende che non hanno accesso al credito se non tramite usurai, e come ricordava il Prof. Mela parlando degli oltre 44 milioni di americani negli Usa che sono sotto la soglia di povertà, che queste persone vogliono mangiare e trovarsi un tetto, non gliene frega niente dei diritti LGBT o della Corea (leggete l'articolo in questione su senzanubi.wordpress.com). Che cosa dire poi degli sbarchi degli immigrati e dell'immigrazione di massa? Da noi a Cagliari, intanto, è successo questo
Nonostante gli sbarchi in Sardegna siano terminati da qualche mese, una Prefettura di Cagliari previdente, proprio dopo l’ultimo arrivo di immigrati, nello scorso mese di giugno, ha bandito una gara per l’aggiudicazione di “affidamenti specifici per la gestione del servizio di accoglienza straordinaria dei migranti richiedenti asilo… già presenti sul territorio o in previsione di ulteriori quote dal Ministero dell’Interno”, facendo esplicito riferimento ad un periodo che arriva fino a settembre 2019. Le strutture richieste, nel territorio di competenza prefettizio, devono avere non più di 300 posti e sono affidatarie del servizio di accoglienza, caratterizzato “da una pluralità di interventi materiali di base, quali vitto e alloggio e da un insieme di servizi alla persona, quali l’accompagnamento giuridico, sociale, sanitario e psicologico”. La stima prevista nel bando dalla Prefettura è di 3.500 persone, che “tiene conto sia dei migranti attualmente accolti in questa provincia e che saranno ridistribuiti secondo l’ordine della graduatoria degli aggiudicatari, sia del numero di migranti che dovesse essere ulteriormente assegnato”.
Le strutture dovranno essere dotate di “una stanza destinata ai servizi di assistenza legale e sociosanitaria ed una sala comune, ciascuna stanza deve avere una dotazione minima di arredi (letti, comodini, armadi, sedie ecc)”. Per contratto è prevista anche la presenza del riscaldamento. Le strutture superiori ai 100 posti dovranno avere anche un ambulatorio medico e prevedere la sorveglianza sanitaria. Una Prefettura talmente previdente che, considerando le promesse fatte alle Amministrazioni locali che aderiscono alla rete Sprar (Servizio protezione richiedenti asilo e rifugiati), prevede di richiedere “modifiche dell’ubicazione delle strutture in conseguenza delle eventuali adesioni da parte dei comuni”. L’importo giornaliero a base d’asta è sempre di 35 euro (Iva esclusa), per un totale di spesa previsto di 100milioni 965mila euro (compresa un’eventuale proroga prevista di tre mesi).
Dopo un’istruttoria insolitamente lunga (ma forse comoda per le mancate emergenze), nei giorni scorsi, è stata pubblicata la graduatoria definitiva: su 30 domande presentate solo 3 non avevano i requisiti richiesti. Le 27 domande che hanno superato positivamente l’istruttoria per la gestione del servizio di accoglienza sono (in ordine di punteggio): “Tre fontane” di Roma e “Senis hospes” di Senise-Potenza (raggruppamento temporaneo di impresa); “Pueblos unidos” di Assemini; “Kairos”, associazione temporanea di impresa composta da “Starter”, “Arcoiris” ed “Integra” di Quartu Sant’Elena; “Social group” di Quartu Sant’Elena; “Il Sicomoro” di Cagliari; “Isar” ed “Adest” di Santadi (associazione temporanea di impresa); “Diomira” di Carbonia; “Casa Emmaus” di Iglesias; “Caritas San Saturnino” di Cagliari; “Gruppo umana solidarietà” di Macerata; “Novelarus” di Cagliari; “Leoni e Mellino” di Sinnai; “Servizi sociali” di San Piero Patti-Messina e “Family house” di Cagliari(associazione temporanea di impresa); “Gestioni alberghiere aritzesi” di Aritzo; “Bi.Pi.Gra” di Villamassargia; “Silvia” di Cagliari; “Casa di Nazareth” di Villaspeciosa; “Eurowunder”di Vallermosa; “Alle Sorgenti progetto” di Villacidro; “Alkjmilla” di Senorbì; “Amal Sardegna-Marocco” di Cagliari; “Alle Sorgenti” di Villacidro; “Aman” di Cagliari; “Solidarity Sardinia” di Senorbì; “Sa Dimora” di Cagliari; “Atlantia” di Sestu ed “Orsetta” di Ivrea-Torino(associazione temporanea di impresa); “L’Oasi” di Villacidro. (fm)
(admaioramedia.it)
Ho voluto postarlo tutto perché ,curiosamente, potete vedere che ci sono coop o società "forestiere" e, non me ne vogliano, tutte ben introdotte, pardon, tutte del mestiere, forti capaci e tenaci. Sul discorso immigrazione vi potrei suggerire di leggere, sopratutto nella parte finale questo articolo
L’immigrazione di massa e le strategie per governarla
che trovate su http://www.oltrelalinea.news/2018/03/08/limmigrazione-di-massa-e-le-strategie-per-governarla/
Invece potrete trovare su l'unionesarda di qualche decina di giorni fa, la nota informativa sul solito seminario sull'integrazione o meglio su come fornire le notizie riguardo immigrati e relativa integrazione: seminario rivolto ai giornalisti e che fornisce,ovviamente, punteggio o crediti, e che sapevo che di fatto era quasi obbligatorio. Ne hanno parlato diversi blog e siti, come pure alcune testate on line, ma questo mesi fa: qui da noi mi pare che, di questi incontri, ne abbiano già tenuto due. Ora che vi ho fatto la testa a pallone, vi auguro una buona serata.
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