parliamo d'altro
giovedì 1 febbraio 2018
Societá troppo complessa o scuola troppo inadeguata?
di
Lorenzo Marchetti
, il
1 febbraio 2018
Articolo originale su
ExitEconomics
.
Qualche giorno fa pranzavo con un collega ultracinquantenne, ingegnere americano con vasta esperienza nella qualità applicata all’ingegneria aerospaziale. Mi raccontava che si considerava fortunato per appartenere all’ultima generazione con un po’ di sicurezza sul lavoro.
E, soprattutto, diceva che la societá é molto piú complessa oggi che venti anni fa, piu’ difficile per i giovani che cercano un impiego.
Preciso che il mio collega ha girato il mondo e ora lavora in Europa, quindi non é certamente il prototipo da “posto fisso” per 40 anni fino alla pensione.
Leggo nei blog indipendent (nei giornali italiani
non vi é traccia
se non delle solite querelles politiche) che le aziende vengono “amazonate”, cioé specie quelle aziende che lavorano nel retail (ovvero nella vendita al dettaglio), ma anche nella grande distribuzione, i mega centri commerciali (chiamati malls, in inglese) stanno sparendo piano piano.
E quei pochi posti di lavoro che creano in larga misura (magazzinieri, commessi di basso profilo) sono facilmente rimpiazzabili da robot.
Nel caso di Amazon la cosa é eclatante, ma facciamo un piccolo esempio.
Qualche giorno fa, dovevo informarmi su una questione tecnica (i vantaggi del polyimide rispetto alla FR4 per la fabbricazione di circuiti stampati), per lavoro. Bene, sono andato su Google, ho scritto la chiave di ricerca, e ho letto un po’ di materiale introduttivo. Poi, sono andato su Youtube (proprietá di Google) e ho cercato dei filmati. Quindi, sono andato su Amazon per cercare dei libri.
Tutto rigorosamente in lingua inglese.
Ho comprato un libro versione digitale su Amazon (ovviamente se l’avessi trovato con Torrent, gratis e in formato PDF editabile, sarebbe stato un atto di pirateria), pagato con carta di debito, on line. Di questo libro mi servivano sí e no 20 pagine.
Tutte queste azioni, venti anni fa, non sarebbero state possibili. Avrei speso 100 volte il tempo che ho speso in quei pochi minuti, per cercare un tizio esperto, andare in biblioteca/libreria al centro di Roma a prendere un libro, capire se mi serviva, magari ordinarlo e ritornare, portare il libro a casa, e fotocopiare le pagine necessarie se mi servivano anche in ufficio.
Io ne ho un vantaggio, ma sono ingegnere e lavoro in un settore di nicchia.
Tutti gli altri (librai, commessi, magazzinieri, commercianti al dettaglio) hanno perso o stanno perdendo il lavoro. Globalizzazione e sviluppo tecnologico hanno reso questi mestieri superati. Che é un eufemismo per dire, purtroppo, inutili.
La domanda sorge spontanea: la scuola fa in tempo a creare figure professionali che tengono il passo con questi cambiamenti, sempre piú veloci?
La risposta, almeno per l’Italia, é un NO categorico.
Domanda successiva: é la societá ad essere complessa o é la scuola (inclusa l’universitá e i dottorati, beninteso) ad essere inadeguata a spiegare dei fondamentali quotidiani? Dico quotidiani perché includo capire un giornale, preparare un CV, capire cosa serve nel mondo del lavoro, capire cosa é un tasso di interesse, capire il concetto di ritorno di investimento, parlare due lingue, etc.
A mio avviso non é la societá ad essere complessa. E’ la preparazione delle giovani generazioni ad esserlo rispetto ai problemi quotidiani. La societá sará
sempre
piú complessa.
Facciamo alcuni esempi.
1. Blockchain é una delle piú grandi invenzioni degli ultimi 100 anni. Vi risulta che ad Economia o Informatica abbiano almeno “sfiorato” questa tecnologia?
2.
Le banche creano denaro dal nulla e nel nulla lo distruggono
, poiché il denaro é una notazione puramente contabile in un registro elettronico: gli ingegneri lo ignorano, pace, ma che siano studenti di economia spesso ad ignorarlo e campino col solo modello della riserva frazionaria fa un po’ piangere. Keynes e le sue dottrine idiote regnano ovunque, per inciso.
3. L’effetto delle
partite correnti negative negli USA a partire dagli anni ’80
e la creazione di strumenti finanziari cartolarizzati ha fatto esplodere la globalizzazione e la disuguaglianza nei paesi occidentali. Impattando sul lavoro. Sugli ANNUNCI di lavoro disponibili! Se non si capisce questo, é inutile parlare di “crisi periodiche”. Questo dovrebbe essere insegnato nelle scuole superiori, al quinto anno.
4. Alle medie non si insegnano i fondamenti di informatica (programmazione ad oggetti e principi di database), che richiedono un uso estensivo della logica induttiva, deduttiva e associativa (quindi rudimenti di problem solving), ma ancora i Sumeri e gli Ittiti.
5. Ai licei superiori si insegnano i paradossi di Achille e la Tartaruga, ma senza spiegare le ragioni dell’errore di Zenone. Basterebbe un foglio di carta piegato per mostrare l’errore logico. Giusto per far capire che razza di professori abbiamo.
6. Alle superiori si insegna il latino, nei licei SCIENTIFICI. Ma la fisica é ridotta a zero, studio dei materiali (ceramici/metallici/compositi) zero, esperimenti in laboratorio ZERO e sfido chiunque a tradurre una lapide del piffero in quinta liceo. Migliaia di ore sprecate leggendo brevi estratti di libri che interessano solo uno storiografo, per lavoro.
7. Alle superiori non spiegano come mai i Medici presero il sopravvento e NACQUE il Rinascimento. Furono le loro innovazioni finanziarie a finanziare il tutto. Quale fu il loro trucco? perché ebbero successo dove altri fallirono? Boh! chi lo spiega? peró ci piacciono tanto i quadri di quel periodo, sono facili da ripetere a memoria.
Ecco perché la societá é “complessa”. Mancano nozioni finanziarie, nozioni matematiche, nozioni di programmazione, nozioni di fisica e chimica. Si ripetono gli stessi programmi da 80 anni.
Tra venti anni, sentiremo sempre molti che diranno che la colpa é della complessitá della societá. Che sará ancora piú complessa di oggi, ovviamente.
Io stesso ne sono una vittima: uscii da ingegneria col massimo dei voti senza aver praticamente mai fatto un’ora, dicesi un’ora! di vero laboratorio. E sapete quale era la mia specializzazione? elettronica.
Dovetti imparare tutto lavorando come un mulo nell’industria, umilmente con mansioni per le quali ero, sulla carta, formalmente
sovraqualificato
. Scontavo una universitá che mi aveva imbottito di nozioni, molte delle quali totalmente inutili a fronte dell’enorme dispendio di energia profuso, mentre non curava affatto, se non di facciata, l’aspetto pratico della disciplina.
fonte https://www.rischiocalcolato.it/2018/02/societa-complessa-scuola-inadeguata.html
Ovvio che mi incazzo, perché il nostro amico ingegnere, se ne strafotte i coglioni dei "
librai, commessi, magazzinieri, commercianti al dettaglio": certo avrà le sue ragioni per cercare sul web invece che "de visu" le cose che gli servono,ma immagino che non gli freghi un tubo della cultura classica, visto che parla con sufficienza dei sumeri e si dispiace se nelle scuole non si insegnano materie informatiche. Ma chi lo vieta? Aggiungi qualcosa di utile,ma non dirmi che è indispensabile: se lo è, lo è per te, per un mondo che adesso impone i suicidi degli agricoltori, dei falliti, delle persone che la velocità che lui e quelli come lui impongono alle cose, agli eventi (direi ai rapporti umani, ma quelli che lui svolge attraverso la tastiera non possono essere definiti rapporti umani) è un modo di spersonalizzare e annullare ogni tipo di contatto, di dialogo. A te interessano solo i cazzi tuoi, che il tuo lavoro venga retribuito. A me, che sono superato e che svolgevo un lavoro che tu e quelli come te ritengono, ormai, inutile, invece piace il rapporto umano, incontrare altre persone, e non certo un commesso del supermercato ,anzi iper mercato, megastore e chi più ne ha più ne metta, incazzato perché gli fanno fare il tempo spezzato, gli straordinari non glieli pagano e lavora, di fatto, 7 giorni su 7: no! A me piace essere ricevuto da un commesso, in un negozio normale, non un luogo dove ti perdi ma dove ri-trovi il piacere di essere accolto e di ricevere consigli, di scambiare pareri, e di essere,se necessario, aiutato nella scelta: e magari ,se occorre, puoi personalizzare il tuo acquisto, forse aspettando qualche giorno (dipende dal tipo di merce). Quando i miei clienti vendevano arredamenti, mobili o tende piuttosto che la scaffalatura per una libreria o l'ufficio di un commercialista, si parlava con chi doveva poi utilizzare l'arredo, si andava a casa per effettuare i rilievi, e poi l'acquirente sceglieva le finiture, i colori: certo che non entravi in un posto dove ti fai un giro e nessuno ti caga o, peggio che mai, ti stringe quasi il cuore nel vedere una persona incompetente che svolge una professione che non è la sua. Sono quasi certo che in un negozio "normale", non in un luogo che volutamente spersonalizza tutti, da chi ci lavora a chi ahimè ci compra, anche i commessi più stressati lavorerebbero con piacere e vedrebbero forse ripagati,oltre che con uno stipendio adeguato, anche con la quasi certezza di aver accontentato al 100% i clienti. Non capisco poi cosa dovrebbero invece fare gli esclusi come me: mi mandi a quasi 60 anni e dopo che come Stato mi hai impedito per 14 anni di lavorare (perché fallito: e sapevi che nessuno mi avrebbe assunto e,nonostante ciò , mi hai impedito di poter lavorare come partita iva, avere un c/c eccetera) a fare che cosa? Un corso di aggiornamento in non so quale materia o dovrei diventare come il nostro amico un "ingegnere"? E a che età mi dovrei laureare? Se anche fossi subito ingegnere ,come si sa, ne cercano semmai under 30 o under 35 (come per le nuove aziende e società: se sei più grande te la devi prendere nel didietro: sennè sei fuori dai bandi che possono ,anzi potrebbero, dare dei soldi ma non tutti a fondo perduto: e devi entrare in graduatoria, non è che vai lì, consegni la domanda ed esci con i soldi. Col cazzo che te li danno così, ergo non puoi intraprendere se non hai grasso intorno ai reni. Se non ci siamo capiti te lo potrò sempre rispiegare) e non vecchi o stagionati. Quanto riporta il "vero post" è la dimostrazione del cane mangia cane, e che quando c'è un osso ci sono le stampanti in 3d , i biglietti da visita te li fai tu, non spendi un cazzo per nessuno: poi mi spieghi perché, come mai c'è gente che assolda professionisti stranieri per fare il tuo lavoro. L'ingegnere lo potrebbero cercare anche qua, come pure il dentista, o anche l'auto potrebbero comprarla qui su piazza, e pure le analisi del sangue : e invece, chissà perché...
Come si vede due modi diversi di intendere le cose: uno pensa alle cose pratiche, al fatto che alcuni hanno perso le proprie professioni e dovrebbero campare , essere recuperati e aiutati; l'altro pensa che la scuola non ha formato né forma le persone per le nuove professioni. La cosa triste è che qualcuno pensa che i vari Amazon Google e gli amici della Intelligenza Artificiale e dei Robot, siano dalla sua parte. Non faccio il gufo, lo fanno già altri,non dico lui, con il proprio comportamento, ma non fido di chi ha distrutto e continua a distruggere posti di lavoro e vite umane.
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