Oxfam: guardiamo i bilanci, vediamo i proventi
Giuseppe Sandro Mela.
2018-02-16.
Questa pagina estratta dal bilancio della Oxfam Italia indica al meglio come le ngo si finanzino con fondi pubblici, che poi gestiscono a piacer loro.
«mette a rischio 32 milioni di sterline in finanziamenti pubblici.»
Ma queste sono le briciolette.
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Riportiamo in fotocopia la pagina 25, da cui si evince come la sola Oxfam Italia abbia percepito fondi pubblici per 14,678,668 euro.
Ossia, in altri termini, il Contribuente paga le tasse, lo stato le percepisce e con queste finanzia, inter alias, anche questa ngo.
Si faccia attenzione!
Mentre il denaro pubblico è sottoposto ad un qualcosa che potrebbe vagamente assomigliare ad un qualche controllo della spesa, le spese delle ngo non sono controllabili da parte del pubblico che ha ‘donato‘. La ngo ne dispone a piacere.
Per esempio, donne e champagne, per non parlare del resto.
Con stipendi da capogiro, nemmeno che i dipendenti delle ngo fossero il Governatore della banca centrale europea.
Guardate nel bilancio gli accontonamenti per il Tfr. Ma il bilancio della Oxfam UK è quasi cento volte maggiore. Non parliamo poi della gestione a livello mondiale.
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«Far too many people are looking for reasons not to give to charity or not to support the UK devoting 0.7 per cent of its national income to the world’s poorest people. We must show that we will not accept corruption in foreign aid. The resignation of deputy chief executive Penny Lawrence will not be enough.
If we want to be sure that the organisation will reform and rebuild itself, and not damage the reputation of aid and development work permanently, then the Government has to cut off its funding. The replacement of deputy chief executive Penny Lawrence with another boss will not guarantee changes in behaviour thousands of miles away.
Thus, there should be an immediate announcement that the £32m a year Oxfam currently receives will be wound down in an orderly fashion.»
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«Mordaunt said the government would cut its funding for the charity unless executives could prove in a meeting with her on Monday that they had the moral leadership for it to continue. Oxfam received nearly £32m from the government in the last financial year.»
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«European commission may withhold £29m grant as charity faces statutory inquiry in UK.
Oxfam could lose £29m in European funding because of its handling of sexual misconduct by senior staff in Haiti and Chad, officials in Brussels have said.
The European commission, which provided almost as much funding as the UK government last year, said: “We are ready to review and if needed cease funding any partner who is not living up to the required high ethical standards.”»
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«In 2016, that translated to a total spend of £13.4bn, according to the Department for International Development.
Some of that money went to charities.
Oxfam received £31.7m from the UK government, which is about a quarter of a percent of what the government spends on foreign aid each year.
But it is a sizeable chunk of Oxfam’s funding.
The charity had a total income of £409m last year, of which £176m came from government and other public authorities.
Of the rest, £108m came from donations and legacies and £91m from sales in its shops.»
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«The top recipient of UK multilateral aid is the International Development Association, which is part of the World Bank. It received £1.1bn from the UK last year.»
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Mr Soros, con la fattiva collaborazione dei governi liberal e socialisti, ha montato un ingegnoso sistema. Le sue ngo ricevono immani quantità di denaro da parte delle pubbliche amministrazioni compiacenti ed amiche, che da quel momento ne perdono il controllo. La sola branca inglese della International Development Association ha percepito dal Governo di Sua Maestà 1.1 miliardi di sterline.
Ma ad Haiti sono arrivati fondi per poche decine di milioni di dollari.
Sembrerebbe essere lecito domandarsi dove sia finito il resto di tutto quel denaro pubblico.
Le ultime rivelazioni provengono da una ex dipendente, Helen Evans, che ha parlato di casi di «sesso in cambio di aiuti umanitari»
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È bufera su Oxfam: mentre si allarga lo scandalo sugli abusi sessuali (è la «punta dell’iceberg», accusa l’ex ministro britannico per lo Sviluppo Internazionale), il presidente di Oxfam International finisce in manette per un caso di sospetta corruzione in Guatemala. Episodi non legati tra di loro, ma che danno il senso della crisi in una delle organizzazioni umanitarie più grandi e rispettate a mondo.
Juan Alberto Fuentes Knight, presidente di Oxfam International dal 2015 ed ex ministro dell’Economia nel governo guatemalteco, è stato arrestato insieme all’ex presidente del Paese, Álvaro Colom, nell’ambito di un’inchiesta sull’appropriazione di fondi pubblici destinati a progetti di infrastrutture. Da Londra, Oxfam International ha fatto sapere che Fuentes Knight «ha assicurato di aver pienamente collaborato con le indagini e si dice certo di non aver trasgredito consapevolmente a regole o procedure». Ma la notizia ha messo ulteriormente in imbarazzo Oxfam, ed è immediatamente rimbalzata nel Regno, dove lo scandalo non accenna a fermarsi. Anzi. Rischia di toccare anche l’amministratore delegato (era o meno a conoscenza dei presunti abusi?) e mette a rischio 32 milioni di sterline in finanziamenti pubblici.
Le ultime rivelazioni provengono da una ex dipendente, Helen Evans, che ha parlato di casi di «sesso in cambio di aiuti umanitari». Ha denunciato tra gli altri un presunto caso di stupro di un’operatrice umanitaria da parte di un collega nel Sudan del Sud, e un’aggressione ad una giovane volontaria da parte di un commesso in uno dei tanti negozi di beneficenza nel Regno Unito. La Evans è stata a capo del dipartimento che gestisce presunti casi di abusi e comportamenti impropri dei dipendenti dal 2012 al 2015. «Chi era ai vertici e conosceva il problema non ha agito», accusa in un’intervista a Channel 4. E punta il dito verso l’ad Mark Goldring, accusato di aver cancellato una riunione da lei richiesta per discutere casi di molestie. Per ora Goldring resiste, e promette di «ricostruire la fiducia perduta», ma la testa della sua vice, Penny Lawrence, è già caduta.
Lo scandalo è esploso venerdì scorso con rivelazioni del Times su festini a luci rosse e sfruttamento della prostituzione ad Haiti dopo il terremoto del 2010. Oxfam ha mandato nel Paese devastato dal sisma centinaia di operatori umanitari e raccolto fondi a favore della popolazione, ma è accusata di non aver reagito in maniera sufficientemente robusta e di aver nascosto gli abusi alle autorità. Lo scandalo ha scosso il Paese: la Oxfam impiega migliaia di persone e l’anno scorso ha raccolto qualcosa come 200 milioni di sterline tra donazioni e vendite di vestiti e oggetti di seconda mano. Il governo indaga, e lo scandalo potrebbe allargarsi ad altre Ong. «Non è un caso isolato», ha detto l’ex ministro Priti Patel. «È la punta dell’iceberg. Nel settore degli aiuti umanitari c’è il rifiuto di affrontare il problema».
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