Nel silenzio generale sta per consumarsi un golpe
contro la nostra Costituzione. Lunedi 5 marzo in Parlamento infatti
riprende la discussione per arrivare alla seconda votazione sulla
modifica dell'art. 81 della Costituzione, al fine di inserirvi il
"pareggio di bilancio" come richiesto dalla Comunità Europea attraverso
il trattato sul "Fiscal Compact".
Inserire il pareggio di bilancio in Costituzione significa fornire una
base di legittimità costituzionale alle politiche liberiste per rendere
permanenti le misure di austerità, imposte dai governi 'tecnici' in
Italia e in Grecia. Significa sostanzialmente blindare la dismissione
definitiva del settore pubblico e dello stato sociale, già rifiutata dai
cittadini con il referendum di giugno 2011.
In Parlamento, i partiti che appoggiano il governo Monti, PD, PDL, UDC
sono a favore e probabilmente anche l'IDV. La Lega non si sa. Se alla
Camera ed al Senato vi sarà un voto favorevole con una maggioranza di
due terzi, non sarà poi possibile indire il referendum costituzionale
secondo quanto prevede l'art. 138 della Costituzione, che è senza quorum
e che probabilmente, dopo la vittoria del referendum sull'acqua,
vedrebbe una netta bocciatura di questa modifica costituzionale da parte
dei cittadini.
E' necessario quindi scongiurare l'ipotesi che i cittadini non possano
essere consultati con il referendum per verificare se veramente vogliono
questo cambiamento radicale del ruolo dello Stato in Italia.
firmato: Beppe Grillo.
Questa decisione rientra nel quadro operativo delle decisioni europee.
25 nazioni su 27 hanno accettato in Europa. Cambieranno tutti la propria
costituzione entro venti giorni. Si sono rifiutate la Gran Bretagna e
la Repubblica Ceka (new entry all’ultimo momento, con l’aggiunta di
frase del primo ministro: “abbiamo già dato con il comunismo, avevamo
promesso alla nazione mai più rinunciare alla nostra sovranità.
Rispetteremo questo mandato”)..
In Francia, il candidato Hollande ha già fatto sapere che –nel caso
venga eletto- convocherà immediatamente il parlamento per chiederne
l’abolizione indicendo un referendum nazionale abrogativo, il che apre
scenari insospettabili.
In Italia non c’è stato neppure il dibattito.
Quindi, le giovani generazioni non sono informate di ciò che accadrà.
Ritorniamo, quindi, ai “due Stati” che lo storico britannico Tony Judt
indicava come nuovo scenario nella società post-moderna europea.
Dal prossimo martedì, ciascuno si assume le proprie responsabilità e dovrà schierarsi.
Ci saranno, in Europa, “ufficialmente” governi e stati che potranno
decidere in materia economica leggi, tassazioni, acquisti e vendite,
semplicemente facendo applicare il nuovo dispositivo costituzionale.
Nascerà, pertanto, una nuova opposizione.
Chiunque non si identifichi con questo dispositivo, diventerà una forza politica antagonista.
E avrà il còmpito di spiegare, diffondere, divulgare la possibilità di
“pensare” a un diverso tipo di Stato, a una diversa forma di governo,
laddove non sia più il mercato a dettare le leggi bensì le Leggi a
gestire il mercato.
Sarà necessario smettere di parlare di economia e ritornare a parlare di politica, di esistenza.
Parlando di spread, di indici di borsa, e di tecnicismi economicistici,
sono riusciti ad avere il via libera per alterare i principii
democratici della Costituzione per fondare i quali le generazioni
precedenti alla nostra si erano battuti.
Ferruccio Parri, Sandro Pertini, Pietro Nenni, Palmiro Togliatti, Ugo la
Malfa, Giovanni Spadolini, Alcide De Gasperi, Luigi Einaudi, Giuseppe
Saragat, (tanto per citarne alcuni) si rivoltoleranno nella tomba.
Il dibattito, quindi, cambierà.
Con un colpo di spugna, lunedì 5 marzo 2012 ci rubano la Costituzione.
Dopo aver letto questo post –e dopo aver controllato e verificato le informazioni- chiunque non potrà più dire di non sapere.
Nessuno poteva, nessuno poteva non sapere. Così cantava Alessandro Haber.
L’importante è saperlo.
Dopodichè bisognerà cominciare a confrontarsi sulle necessarie immediate
forme di nuova aggregazione per cominciare a veicolare una nuova forma
potenziale di Stato, alternativo a questo, non a caso nato, cresciuto e
pasciuto nell’Italia voluta da Silvio Berlusconi che ha completamente
squalificato il parlamento e le istituzioni, consentendo una deriva che
ha finito per regalare la nostra bella Italia al miglior offerente.
Per chi è giovane e per coloro che non lo sono più ma ci tengono ai
propri figli, nipoti e alle generazioni che verranno, si apre una
necessaria strada di ricerca e inventività perché dobbiamo offrire
un’alternativa plausibile.
L’idea di Stato offerta da Monti e dai partiti che lo appoggiano è una
idea che appartiene a un mondo medioevale e che si basa sull’idea di
nazione monotematica, monocratica, oligarchica, che spingerà i
disagiati, i poveri e i ceti esclusi dalla ricchezza produttiva sociale a
pensarsi senza futuro e a vedere in coloro che governano una elite
superiore destinata a essere eterna.
Non lo sono.
Sono semplicemente dei ragionieri burocrati, asserviti a un’idea dello
Stato che viene presentata come disumana, perché ineluttabile.
Noi sappiamo, invece, che tutto si può cambiare, se esiste una volontà e
non esistono sistemi eterni. E’ caratteristica di ogni dittatura voler
far credere “o noi o il baratro”.
La Verità Storica, invece, è un’altra: o Loro o Qualcosa d’altro.
Dobbiamo rimboccarci le mani, quindi per costruire uno Stato che sia
“qualcosa d’altro”, un ente super partes non più assistenziale ma
essenziale ed esistenziale, non più autoritario ma autorevole.
Soprattutto basato sull’idea che la Politica è esercizio
dell’amministrazione della Cosa Pubblica e non filiale di interessi
privati.
Buon week end a tutti
Link: http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.com/2012/03/lunedi-5-marzo-in-parlamento-cambiano.html
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Occorre attivarsi e trovare idee per combattere e cacciare via queste persone tipo Monti e Napolitano, al pari dei parlamentari : costoro non hanno a cuore il benessere del proprio paese e lo stanno dimostrando. Sono quelli del "senza se e senza ma", quelli che hanno i loro amici conduttori in tv che ,come sempre manipolano i programmi e zittiscono o nemmeno invitano a partecipare coloro che la pensano diversamente da chi è al governo. Sono quelli che nei giornali non spiegano che cosa succede per davvero, che non sanno spiegare gli effetti delle manovre e nemmeno i risultati di manovre "da fare e non fatte". Possiamo permetterci di avere persone simili al governo? Credo di no. I mezzi nostri purtroppo non comprendono aiuti esterni da parte dei vari Soros o l'intervento della Nato, nè ci sono osservatori dell'Onu: costoro infatti aiutano, si fa per dire, chi non è ancora sottomesso al potere Usa, mentre noi siamo governati da fantocci manovrati dagli states:o meglio dal governo degli states. Difatti non faccio di ogni erba un fascio e non ce l'ho con gli americani o con i tedeschi o gli inglesi o con gli israeliani, ma con i loro governanti sì.
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