mercoledì 14 marzo 2012

Lasciare perdere

Il tempo è la migliore medicina, così mi diceva un'amica domenica scorsa mentre le porgevo le condoglianze. Così come succede per un fatto inatteso che ci può cambiare radicalmente la vita
gli effetti si vedono con il passare dei giorni ,se non degli anni. E' successo che mi sia affezionato , forse anche morbosamente , a qualche persona e  nel caso di cui parlerò si è trattato di una donna, e che questa abbia, logicamente, alzato delle barricate. In cuor mio non ho pensato di essere stato invadente, al punto che non ne conoscevo nè conosco il cognome nè da nubile nè da sposata, nè avevo e nè ho il suo indirizzo o numero di telefono o di targa dell'auto, e neppure so dove lavora. L'unica cosa che so è che abita(va) in una città, Quartu Sant'Elena, quindi vicinissima dato che io sto a Cagliari. Ebbene, ecco come si sono svolti i fatti, secondo me: in sintonia circa il modo di vedere la vita e con desiderio, da parte sua sopratutto, di conoscerci meglio e infine di incontrarci. Cosa che è avvenuta, una sola volta, con grande soddisfazione e con la possibilità di rivederci. Il punto è che lei, (non so se mi leggerà dato che i nostri blog non esistono più su splinder e che lei ha cancellato il suo poco tempo dopo questo nostro incontro, )sa che esiste questo blog in quanto le ho scritto (anche se non ha risposto) comunicandoglielo, ma da parte sua c'è stata una vera e propria chiusura sul fronte di un possibile rivedersi. Non le avevo chiesto di rivederci dopo una settimana o un mese, ma soltanto ,dato che eravamo a febbraio 2009, almeno per natale o entro l'anno solare. Lei è stata irremovibile, e io invece di lasciare perdere ho razionalizzato il tutto e l'ho trovato incomprensibile: almeno per la mia mente. Mi dicevo che eravamo ,dopo tutto, adulti e non dovevamo cadere in errori.Ha pensato che fossi arrivata a odiarla perchè non voleva rivedermi, perchè ha rilevato nei miei vecchi post ,che poi ho cancellato, delle accuse sul suo comportamento: quanto a odiare mi pare sia un sentimento che non ho provato per Lei, ma delusione profonda sì. E questa l'ho sfogata nella scrittura, nei post in cui facevo emergere la tristezza che sentivo dentro crescere ogni volta che sapevo che c'era,che era online.Ma ciò che più mi ha fatto male è stata la chiusura a ogni possibilità: ricordo che le scrissi di darmi almeno una speranza, lontana, ma che sia un "vedremo", un "forse sì". Ma non è stato così. Una mia amica frequentatrice del blog, mi disse che ero stato un ingenuo, definendo lei in maniera indefinibile per la mia educazione , per il mio modo di vedere la vita e le persone, ovvero sempre garantista e possibilista:perchè non avevo preso il suo numero di cellulare? E poi perchè,quando vi siete lasciate

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