Leggo sul principale quotidiano sardo che a Cagliari apre il Mec Puddu's, un fast food dove ,come scrive il giornale l'impronta è quella del classico fast
food ma con un forte accento locale, particolare attenzione sarà data
alla cultura ogliastrina. Tuttavia c'è chi
è invidioso delle idee altrui e storce un po' il naso. A me personalmente, per quanto ne so, non interessa granchè la cosa: non andavo e non vado da Mc Donald's o da Burghy o in locali simili, nè almeno su piazza neppure nei ristoranti. Il motivo è che sono cari e che non posso pagare un piatto di spaghetti 13 euro o un pasto 25 o 35 o anche di più. I fast food poi hanno la cultura del pasto veloce, tutto il contrario di ciò che a me piace: ovvero gustare il cibo, chiacchierare, musica di sottofondo, ma sopratutto cibo sano e a buon prezzo, ovvero un prezzo accettabile per le tasche di molti. Poi capisco bene, dato che vivo su questa terra e non mi reputo alieno, che ci devono e possono essere dei locali con cibo e prezzi diversi, con pietanze studiate e sperimentate per offrire e far scoprire gusti e sapori differenti, diversi, nuovi. La mia idea, che non ha trovato ancora riscontro se non "altrove", a Milano ad esempio, è quella di un locale che possa ospitare non moltissimi tavoli, dove si possa consumare un pasto con una cifra bassa, offrendo dei menù validi per una settimana: il concetto è quello della trattoria, dove si possono trovare poche cose ma buone (e dipende anche dal cuoco) e sane (e dipende da dove si acquistano). Deve essere un locale accessibile, quanto a spesa pro capite, a una famiglia monoreddito, ci deve poter andare il commesso che fa orario continuato , l'insegnante "che viene da fuori". In questi ultimi casi si tratta di persone spesso costrette a mangiare, un giorno sì e l'altro pure, panini imbotti e tramezzini o pizze al taglio, tutte cose che alla lunga non fanno bene: c'è necessità di tutto nei pasti, dai carboidrati alle proteine, riducendo i grassi e mangiando, in ogni caso quanto basta. Oggi non credo che un commesso possa e voglia spendere lo stipendio per mangiare: ergo non può spendere 12 euro o 15 per un pasto, perchè , non considerando il week end, si tratta di 300 euro mensili. Ecco che l'idea dovrebbe essere quella di una volta, ovvero di praticare un prezzo speciale per chi "viene più volte nel corso della settimana lavorativa" : logicamente per invitare il cliente a tornare è indispensabile variare il menù ,cosa semplice se ci si usa la fantasie e senza ,necessariamente, dover stravolgere il tutto presentando abbinamenti di difficile gradimento. Per cui i migliori auguri ai Puddu ma un sincero invito a chi, per caso o per sbaglio, vuole fare un'opera di bene e lavorare: aprite o ideate qualcosa di simile a quanto ho scritto e pensato e considerate quante persone e con convinzione vi ringrazieranno di non essere più costrette a mangiare patate fritte, cotolette, spinacine, risotti surgelati, cibi del discount. Ricordo che posso praticare un buon prezzo per gli arredi,tavoli e sedie per esempio, se volete !
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