Quando c'è aria di crisi succede che ci si riversi ,anima e corpo, verso percorsi spirituali e che si tenda ad abbandonare la rotta e la nave. In sostanza è come se ci si pentisse di aver compiuto delle scelte di vita: un po' come spesso si comportano attori, attrici o per estensione vip. che dopo anni e anni di spese pazze e di eccessi vari, allorquando concedono qualche intervista, ammettono di aver sbagliato e invitano fans e lettori a non seguire il loro esempio. E ci sarebbe pure da credergli se
non fosse che anch'io vorrei disporre di milioni di euro e poi decidere se e come spenderli. Anch'io vorrei vivere di diritti e royalties, essere pagato profumatamente per rilasciare interviste del tubo e dire cavolate o cose ovvie. Troppo comodo alzarsi tardi al mattino e fare le ore piccole, fare i capricci quando c'è da lavorare. Per questo avere crisi mistiche ed esistenziali lo concedo a chi sta per fallire, a chi stanno per portare via la casa, a chi riceve cartelle esattoriali e non ha i soldi per pagare: perchè costoro seppure pregano , seppure vanno in associazione, seppure si rivolgono ai politici, ricevono come risposte picche, oppure un "vedremo" che tradotto vuol dire non possiamo fare niente (e quando potevamo non abbiamo voluto diminuire il ladrocinio). Ecco perchè in genere è la disperazione che porta l'uomo a credere in qualcosa che non c'è, a sperare nei miracoli quando i veri miracoli sono quelli alla portata di tutti, se voluti ovviamente. In questo contesto è importante la vera solidarietà, quella di chi dà sapendo che forse non riceverà indietro se non una parte di quanto ha dato. Il miracolo che possiamo fare tutti noi se , una volta eletti e con la dovuta preparazione , cambiamo le leggi ingiuste, togliamo ad esempio le accise o le tasse inutili, semplifichiamo tutto il semplificabile, ascoltiamo le proposte altrui, ci rendiamo in una parola disponibili. In questi miracoli ci credo, negli altri molto meno, dato che quelli cristiani li aspettiamo, li aspettano, da 2 mila anni, per le altre religioni sono manifestatamente ignorante e non so se è previsto o meno nei credo altrui qualcosa che sia assimilabile al miracolo. Quando vedrò uno che guadagna 20 mila euro al mese farsene bastare 6 mila e devolvere gli altri a persone che hanno difficoltà, allora sarò più ottimista: ovvio che costui ,a mio parere, non dovrebbe versare i soldi ad associazioni o simili, ma alle persone direttamente. Per alcuni sarà un modo di pagare un'utenza o una rata, per altri comprare le scarpe per se o per un familiare, ma per tutti sarà un segno che c'è solidarietà: invece ricevendo i pacchi con gli alimenti, magari mentre si è in fila con altri che ,purtroppo, hanno il tuo stesso sguardo smarrito e triste di chi è stato sconfitto dalla vita e va avanti per inerzia, si diventa e si rimane numeri. Sei l'assistito numero eccetera eccetera. Chi ti dà il pacco sa che ti rivedrà per mesi e mesi e anni: non sarai mai libero .
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