Non era questione di “se”, era purtroppo solo una questione di “quando”.
Non era una questione di se Dante Alighieri e la sua Divina Commedia
sarebbero mai finiti nel mirino delle vestali del politicamente
corretto, era una questione di quando l’avrebbero messo sotto tiro.
Dante Alighieri e il suo testo sono anti-semiti, razzisiti, islamofobi e omofobi e
devono essere censurati e non presentati nelle scuole.Così sentenzia
“Gherush 92″ una associazione che il blog della finanza italiota,
meglio
noto come “Corriere della Ser(v)a”, presenta come consulente dell’ONU.
Era solo questione di tempo perché nel mondo orwelliano della democrazia
c’è sempre qualcuno che è più uguale degli altri. Perché nella
“Fattoria degli Animali” contemporanea uno spettacolo che scaglia pietre
contro l’immagine di Cristo è lodato dalla critica, mentre la Divina
Commedia che “offende” ebrei, musulmani e omosessuali, categorie che nel
mondo orwelliano sono intoccabili, deve essere censurata. La folle
dittatura del politicamente corretto continua nella sua battaglia contro
la nostra storia e la nostra cultura. Quanto ancora dobbiamo sopportare
i neuro-deliri del bipensiero politicamente corretto?
johnny88
Ancora una volta ,se mai ce ne fosse bisogno, la nostra nazione e la nostra cultura vengono prese di mira: della serie che ognuno ,che è pur libero di pensare e dire ciò che preferisce e vuole, però siccome siamo italiani allora si arroga il diritto e il piacere di imporre il proprio modo di vedere e costringe,in maniera subdola o con pseudo argomenti, chi governa a introdurre leggi o peggio a far passare messaggi e idee attraverso media consenzienti. Ciò non va bene. Dice bene chi è incazzato perchè tolgono il presepio e non puoi più esprimerti ,parlando o scrivendo, come facevi un tempo: e non è che prima fossi razzista . Diceva bene la nonna quando affermava (frase non sua ma pensiero anche suo) che "chi ha l'occhio puro vede puro". Se non gli va bene studiare Dante o leggerlo o ascoltarlo, che se ne vadano, si facciano bocciare , si tolgano pure dai piedi (e non solo da quelli).
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