domenica 5 novembre 2017

Riccardo Prisciano aggredito dai musulmani in una moschea

Riccardo è un  maresciallo dei carabinieri, congedato dall’Arma nel luglio del 2015, per islamofobia, xenofobia, omofobia, violazioni dei doveri attinenti al grado ed al giuramento prestato e per aver inficiato l’apoliticità della Forza Armata”: questo  è quello che viene riportato nella notifica del procedimento disciplinare.
Più precisamente viene contestata la partecipazione a una conferenza, in cui Riccardo Prisciano ha preso parte in qualità di scrittore e relatore, mentre era libero, sottolineiamo libero, dal servizio. Mi racconta la sua vicenda con un tono calmo e rilassato: «Sono stato fatto fuori  per aver espresso idee di destraper aver espresso perplessità sull’operato politico di Boldrini, Alfano, Renzi e Napolitano  per aver spiegato l’incostituzionalità dell’islam, tutto secondo la normale dialettica democratica».
Anche sui social pubblica post in cui non nasconde la sua posizione : «non esistono musulmani moderati, è necessario interrompere i flussi migratori tra le coste del nord Africa e l’Italia». Da sempre impegnato culturalmente ed artisticamente, ha pubblicato la raccolta di poesie “Insonnia” ed il poema biblico “L’Arcangelo crociato” e il saggio “Nazislamismo”, con la prefazione del giornalistaMagdi Allam.
Proprio quest’ultimo lavoro, secondo gli ufficiali dell’Arma, non è accettabile: anche se si tratta di un saggio giuridico, il maresciallo non può parlare in tali termini dell’islam. 
Riccardo Prisciano spiega nel suo libro l’inconciliabilità tra Occidente e mondo musulmano e dell’impossibilità di separare politica e religione islamica: «L’Islam è anticostituzionale perché predica concetti e di ideologie contrari ai principi fondamentali della Costituzione Italiana , dai diritti inviolabili dell’uomo, totalmente diversi nella religione islamica tanto da essere stati sanciti in una dichiarazione proclamata presso l’UNESCO a Parigi, alla superiorità dell’uomo sulla donna e del musulmano sul non musulmano secondo il Corano. E ancora: il principio dell’inviolabilità della libertà personale subordinato alla shari’a e infine l’ammissione della pena di morte, mai messa in discussione da nessun organo dirigente islamico».
Riccardo si definisce vittima dello Stato: «Sto vivendo una vera e propria persecuzione politica».Come consigliere comunale di Tarcento, in provincia di Udine, da un anno porta avanti una petizione popolare affinché venga chiusa una moschea abusiva che si spaccia per associazione culturale:
Riccardo Prisciano«Dato che il sindaco, nell’ultimo consiglio comunale, ha detto che quella non è una moschea ma un’associazione culturale, io e altri amici siamo andati a iscriverci così come si fa con tante altre associazioni culturali, per capire la cultura di questi islamici che si riuniscono in paese. Avevamo intenti pacifici e infatti nessuno di noi si è sognato di alzare la voce e tanto meno le mani, invece prima ci hanno impedito l’ingresso e fatti attendere nel disimpegno – prosegue il consigliere comunale –, subito dopo una ventina di uomini ci ha circondato e spintonato e colpito più volte con calci per costringerci a uscire, fratturandomi la mano destra; al mio amico invece hanno rubato il telefono e 200 euro. Ci hanno pure minacciato, alla fine sono arrivati i carabinieri, che hanno riportato la situazione alla calma, recuperando soltanto il telefono e senza procedere ad alcun arresto. Io confido comunque nella giustizia italiana per il buon esito delle indagini. La colpa  per la situazione venutasi a creare è solo delle istituzioni, che non hanno vigilato a dovere. Fa male che Prefetto e Sindaco di Tarcento si siano schierati dalla parte di chi ci ha rapinato e aggredito e non dalla parte di cittadini italiani».
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fonte http://ilgiornaleoff.ilgiornale.it/2017/11/04/437874/

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