martedì 7 gennaio 2014

Tutto fumo e niente arrosto

E' ciò che a mio avviso traspare da post e commenti che ho letto e, in verità, anche invogliato a commentare: poi è prevalso il buon senso, il lasciare perdere dato che i miei commenti hanno, da quando sono stati cancellati tutti i blog su leonardo.it, raccolto pochi consensi. 
Mi posso riferire alle osservazioni sulle scie chimiche, laddove chiedevo se mai qualcuno , anche per sbaglio, avesse preso in considerazione l'idea di rivedere se qualcosa di simile è stata immortalata da pellicole o se c'è qualche traccia nei dipinti esposti nei vari musei:così giusto per togliersi il dubbio e fugare l'idea che è qualcosa che c'è sempre stata oppure avere conferma che ,al contrario, è frutto degli ultimi decenni.
 
Invece un corno, non gliene frega niente a nessuno, e neanche un vaffanculo, un non scrivere cazzate, non capisci una mazza: proprio il massimo del disinteresse, come quando su un sito assai in voga, ho raccolto l'invito dell'articolista, fatto una breve ricerca in rete, e postato il riferimento agli "altri attentati" (o a un buon numero di questi)avvenuti in Italia nel 1969.
E se può essere vero che uno scrive in un blog per puro piacere, c'è chi invece se le canta e se le suona con altri commentatori per il solo piacere di discutere, di punzecchiarsi: manca il vero e proprio intento di sapere, di voler risolvere qualcosa, di contribuire a realizzare.
Quando si parla di problemi nel trovare nuovi posti di lavoro o di creare ricchezza per il paese, ecco che invece di proporre qualcosa vengono fuori i rapporti con gli altri stati, l'impossibilità di svalutazione dell'euro, equitalia o il prezzo della benzina cioè un sacco di cose che ,è vero che sono importanti, non aiutano a risolvere i problemi ma ,al contrario, sviano l'attenzione e creano un calderone dove il vero problema, mettiamo appunto sia il posto di lavoro, si perde in mezzo ad altre ,importanti, questioni.
Ma questo non vuol dire che gli altri problemi, le questioni sollevate, siano da tralasciare o da dimenticare o,peggio che mai, risolte, soltanto che va precisato che se parliamo o reputiamo importante e determinante risolvere il problema del lavoro (e nelle varie sfaccettature: precari, chi lo ha perso, chi è fallito, chi è over 50 o 60, eccetera) ci si deve mettere di buzzo buono e non alzarsi dalla sedia finchè non si risolve: e lo si risolve attuando proposte concrete, con cose da fare domani mattina piuttosto che fra tre giorni.
Ora, leggere in blog o siti importanti persone che, mi dispiace dirlo ma che hanno la pancia e credo il portafoglio ben pieni, discettano di problemi,altrui, ma senza voler arrivare al sodo, e sapendo che costoro, almeno in passato, hanno dimostrato di aver visto la strada giusta per risolvere il problema lavoro e che questa strada l'hanno pure indicata, fa ,almeno a me, incazzare molto e non poco.
Perciò mi sono imposto di non commentare, tanto non serve a un tubo scrivere o evidenziare certi temi, rinviare con tanto di link alle proposte concrete ,che hanno oltre un anno di vita.
Il brutto è che qui da noi in Sardegna,nessuno dei partiti che si presenta alle regionali ha come idea quella dei posti di lavoro: sì, è vero, ne parlano, ma senza proporre niente di immediato.
E invece ciò che serve ,il lavoro, e di conseguenza lo stipendio, serve subito: non servono accordi sindacali o con le aziende, ma solo i posti di lavoro.
Non serve avere la maggioranza per poi andare a parlare ,dopo chissà quanti mesi, con il consiglio dei ministri, sopratutto quando si sa che su un sacco di leggi mancano poi i decreti attuativi, quando poi una regione o un'amministrazione non recepisce.
Cioè girare intorno alle questioni è inutile, ed è dannoso perché illude chi legge o sente certe notizie, che ovviamente sono false come chi le scrive o le legge in tv o nei talk show.
Chi ha i coglioni quadrati è la persona che ,avendo le idee chiare e con padronanza di linguaggio e competenza, dice all'interlocutore se lui ha non ha il potere di fare ciò che gli viene chiesto: ma è anche colui che dice "amico mio, tu ti sei fatto eleggere per compiere ciò che era nel programma elettorale, ma non lo hai fatto".
Vattene. Te ne vai da solo o vuoi essere preso a pedate?
Questo monito vale,ovviamente, per i neo candidati o aspiranti al posto di governatore o di assessore, di ministro o di presidente: sapere che vieni preso e accompagnato fuori dal palazzo e lasciato libero di andartene oppure obbligato,se fai resistenza.
Il tempo che si concede, di solito, è come per Napoleone all'Elba, cioè cento giorni, tre mesi: poi o le cose le hai fatte oppure fuori dai coglioni.
Per dare un esempio di come, a mio parere, le persone si perdano in questioni importanti ma non vitali, copio e incollo un articolo,che non commenterò, preso da unionesarda.it. 

Lettera aperta a Pigliaru su lingua sarda
"Inserire bilinguismo nel programma"


Perfezionale e diffondere la "Limba Sarda Comuna" nell'uso scritto e a scuola, rendendola ufficiale, insieme all'italiano, con una norma in sede di riscrittura dello Statuto autonomistico, per avviare forme di bilinguismo e politiche linguistiche.
Perfezionale e diffondere la "Limba Sarda Comuna" nell'uso scritto e a scuola, rendendola ufficiale, insieme all'italiano, con una norma in sede di riscrittura dello Statuto autonomistico, per avviare forme di bilinguismo e politiche linguistiche. Lo chiedono, in una lettera aperta al candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione, Francesco Pigliaru, un gruppo di attivisti del movimento linguistico e iscritti al Pd. Nel congratularsi per la designazione alla guida della coalizione di centrosinistra per il governo della Sardegna e ringraziando Pigliaru "per aver accettato l'oneroso incarico di impegnarsi nel tentativo di fare uscire la nostra Isola dalle sabbie mobili della crisi che l'affligge", gli attivisti hanno segnalato la necessità che il programma per il prossimo quinquennio "riservi la dovuta attenzione alle tematiche identitarie e, in modo particolare, a quelle riguardanti la promozione e valorizzazione della lingua sarda". Ricordando i passi avanti fatti dal 2006 ad oggi, i firmatari della lettera spiegano che "l'obiettivo di ristabilire nella nostra Isola l'auspicato equilibrio funzionale tra lingua sarda e lingua italiana è ancora lungi dall'essere raggiunto. Occorre proseguire con determinazione il cammino intrapreso in questi ultimi anni". (ANSA). YE8-CT

2 commenti:

  1. Buon anno.
    Ti segnalo un articolo: http://mauriziodangelo.blogspot.it/2014/01/brevi-considerazioni-sentenza-sf.html

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  2. Mi dispiace del "calvario" che state vivendo, e lo dico indipendentemente dal sostenere idee o posizioni analoghe: alcune le condivido, su altre avanzo dei dubbi, altre ancora mi possono trovare in perfetto disaccordo. Ma prendendo spunto da quanto affermato anche da Massimo Fini, qui siamo al vietare di esprimere le proprie opinioni, alla convinzione che sia sbagliato sostenere le proprie idee quando queste sono in disaccordo con quanto sostenuto in tv, nei media o dal governo in carica. Ricordo le parole di San Paolo, allorchè in perfetto disaccordo con San Pietro sulla circoncisione, pronunciò queste parole: "gli ho resistito in faccia perché aveva torto". Ecco che oggi come oggi, se uno volesse difendere con le parole le proprie idee e convinzioni, e sopratutto poterle esporre, si trova davanti un muro pieno zeppo di cecchini. Primo, e concludo, non c'è spazio adeguato che possa diffondere il pensiero, sopratutto se diverso e non omologato: ci sarebbe il web ma ,come vediamo, occorre stare molto attenti a ciò che si scrive, e peggio che mai si posta magari su youtube.In merito a youtube ho cercato, invano , altri canali di diffusione. In secondo luogo, c'è la volontà da parte di numerosi media di fare il lavaggio del cervello obbligando le persone a ricordare certi fatti, ignorandone però tanti altri o meglio ancora privilegiandone alcune a discapito di altri: viene vietato o si prova a vietare, in alcuni ambienti, il crocifisso o si impedisce di festeggiare il natale o la pasqua o festività cristiane, con la motivazione ,in primis, che la religione cristiana cattolica non è religione di stato, dato che non c'è più nessuna religione superiore o più importante di altre; ma anche perché questi festeggiamenti o immagini, in ambienti pubblici, potrebbero offendere la suscettibilità e la coscienza altrui ,laici compresi. Allora ,mi chiedo se la giornata della memoria del 27 c.m. sia o no da ricordare: o meglio se è da ricordare solo nel senso gradito e indicato da chi la promuove o se, al contrario, vale anche per tutti gli altri fattacci criminali compiuti in tutto il globo terracqueo. Sennò si fanno figli e figliastri, e non mi pare giusto.
    Ancora buon anno a te e a chi, per sbaglio, legge questo blog.

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