lunedì 20 gennaio 2014

I mestieri che scompaiono : vero e falso

Riprendo un argomento come quello dei mestieri che , di fatto, non ci sono più perché ho ri - visto che qualcun altro lo ha ripreso: è vero che nel sito effedieffe.com si fa riferimento agli Usa e al loro mondo. E' altrettanto vero che le novità, visto che in Italia non siamo più innovatori, da noi dovrebbero arrivare e, di solito, in ritardo: figuriamoci poi in un'isola come la Sardegna: ma se tanto mi dà tanto, è anche vero che di lavori che spariscono, che non vengono più svolti nè apprezzati, ne ho parlato sia sul vecchio blog, e riportando un articolo proprio di Effedieffe firmato ,se non erro, da Maurizio Blondet, sia su questo blog.
Ovviamente parlo ,di preferenza, di ciò che conosco, quindi arredamento e ipermercati, mondo dell'auto e della ristorazione, e se qualcosa non la conosco la studio e ne parlo con chi vive realtà diverse dalla mia.
Si parla di come certi mestieri da un lato non siano più graditi agli italiani, giovani o meno che siano, e poi di come altri lavori siano invece non più richiesti: secondo i media e ,per colpa dei media, la gente si convince che il lavoro c'è ma sono "gli italiani" che non vogliono svolgerlo.

Poi ,ogni tanto , i media tornano alla carica con i mestieri che svaniscono: e anche in questo sono complici, allorchè invitano la gente a "saltare" i negozianti e ad acquistare su internet, quando invitano le persone a comprare nei supermercati invece che nei negozi "tradizionali": gli effetti sono gli stessi , cioè i negozi tradizionali chiudono. 
E nessuna parola viene spesa per invogliare le persone , chi vede e ascolta, a riflettere: ricordo che a Virus, venerdì l'altro, una professoressa sostenendo che non aveva soldi ma doveva presentarsi davanti ai suoi alunni in ordine, riferiva che si "faceva i capelli dai cinesi": 
ora Porro, il conduttore, poteva spendere una parola per spezzare una lancia in favore dei nostri parrucchieri, dato che da una mia verifica, ad esempio, qui su Cagliari (e non a Milano dove mi pare la professoressa insegna) non è vero che i parrucchieri cinesi praticano  prezzi più bassi di quelli italiani (da dire che non ci sono solo ,in concorrenza, i cinesi).
Non solo: che dire degli inviti a comprare frutta e verdura dai famosi "produttori"? E che cosa dire ai fruttivendoli con tanto di negozio? E come mai non dire niente, invece, per coloro che vendono frutta e verdura agli angoli delle strade o, peggio, a 10 metri dai mercati comunali?
E come mai non c'è nessun invito a effettuare altri acquisti o prestazioni professionali, in luoghi  diversi da quelli standard e tipici o, meglio ancora , ufficiali e deputati a svolgere ed esercitare quelle professioni? Perchè un dentista, abusivo finchè si vuole, magari proprio cinese, è un criminale, va condannato eccetera eccetera, mentre invece un ipermercato che pratica prezzi bassi, sulla cui merce non si fa mai nessuna critica (vista la pubblcità e laforza dell'ipermercato e delle aziende che vendono al suo interno i propri prodotti e servizi), nessuna osservazione che possa invece invitare le persone a rivolgersi altrove? 
Perchè una liposuzione effettuata all'estero può essere pericolosa e se invece è fatta in Italia no? Perchè non posso assicurare la mia auto all'estero mentre posso comprare un libro o altra merce e, peggio, se non lo faccio , sono un coglione?
Quanto alle professioni l'elenco di quelle che potrebbero sparire è lungo: comincio dalla mia, ovviamente, cioè l'agente di commercio, il vecchio rappresentante, che viene sostituito da funzionari di vendita ,che sono dipendenti diretti dell'azienda; oppure veniamo sostituita dalla presenza diretta dell'azienda nei media con la pubblicità, nelle fiere e nei supermercati con dei corner e promoter, nei siti internet con gli acquisti on line.
Poi i vari corsi di lingue straniere, e quindi tutti i vari insegnanti che vedono, ad esempio qui a Cagliari (ma da noi le cose arrivano in ritardo) i Mormoni che effettuano corsi di lingua inglese con insegnanti madrelingua: potrei convertirmi, o comunque relazionarmi ulteriormente.
Una cosa simile la potrebbero fare gli extracomunitari: del resto si dice che siano plurilaureati.
Sono tornati ,o non sono forse mai scomparsi del tutto, i padroncini abusivi: qui da noi se devi mandare un plico, una scatola, un oggetto, e ti affidi a un corriere espresso, ci vogliono molti soldi. Ed ecco che riappare chi effettua,anche abusivamente, il trasporto di persone tra i paesi e la città, cui si aggiunge il servizio extra di consegna di pacchi e oggetti vari, dietro un compenso che è inferiore a quello standard dei vari sda, dhl, gls, ma anche più veloce e diretto ,perchè vai a consegnare o ritirare il plico direttamente al parcheggio.
Come si sa le macchine stanno sostituendo l'uomo: ciò avviene con i risponditori automatici, è già successo con la musica con le tastiere programmate , avverrà in agricoltura dove è già in fase sperimentale, avviene con tutto ciò che viene offerto on line.
In questi casi mi riferisco a servizi bancari e assicurativi, cessioni del quinto e immobiliari, viaggi e biglietti vari, nonchè l'intrattenimento in genere.
Dove ci mettiamo io e quelli come me? In un angolo ad aspettare che la morte venga a consolarci? Se ci fosse un po' di interesse a conservare i mestieri e le professioni, si manderebbero a cagare tutti i supermercati e questo restituirebbe un po' di posti di lavoro: a questo andrebbe aggiunto il famoso reddito di cittadinanza. Ma siccome non sono nè un economista nè un giurista nè un esperto, ci vorrebbero idee più chiare e proposte concrete.

ps.: non ho scritto niente di più o di meno di quanto già ho fatto.
    

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