sabato 6 aprile 2013

Traduzione della Versione "Libro 1, Epistola 1" di Seneca (lettera a Lucilio)

Fa’ ciò mio Lucilio: rivendica a te il possesso di te stesso, e raccogli e conserva il tempo che finora o era sottratto e rubato o che sfuggiva. Convinciti che ciò è così come scrivo: una parte del tempo ci è tolta, una parte è sottratta, una parte scorre via. Tuttavia la perdita più vergognosa è quella che avviene per la nostra negligenza. E se vorrai stare attento, gran parte della vita sfugge a coloro che agiscono male, massima parte a coloro che non fanno nulla, tutta la vita intera a coloro che fanno altro. Chi mi troverai che stabilisca un prezzo al tempo, che dia un valore al giorno, che capisca di morire ogni giorno? Infatti in questo c’inganniamo, che vediamo lontano la morte: gran parte di essa è già passata: la morte possiede tutto il tempo che è dietro. Fa’ dunque, mio Lucilio, ciò che mi scrivi di fare, tieni stretta ogni ora; se oggi porrai le mani (sul tempo) accadrà che tu dipenderai meno dal domani. Mentre rinviamo, la vita trascorre. Tutto il resto, Lucilio, è degli altri, solo il tempo è nostro; la natura ci mandò il possesso di questa unica cosa fuggevole e incerta, possesso da cui scaccia chiunque voglia. E la stoltezza dei mortali è tanto grande che permettono che oggetti (che sono) insignificanti e di pochissimo valore, ma certamente recuperabili, siano messi in conto, avendoli ottenuti mentre nessuno si ritiene di dover qualcosa per ricevere il tempo; e questo è l’unico bene che nemmeno il riconoscente può restituire. Forse mi chiederai che cosa faccia io che ti consiglio codeste cose. Te lo confesserò ingenuamente: ciò che giunge presso una persona lussuriosa ma diligente: tengo i conti della spesa. Non posso dire di non sprecare nulla, ma potrei dirti quanto spreco e perché e come; ti potrei dire le cause della mia povertà. Ma mi capita ciò che accade a chi è ridotto alla miseria non per sua colpa: tutti l perdonano, ma nessuno lo aiuta. E allora? Non considero povero colui al quale basta quel poco che gli rimane, tuttavia preferisco che tu custodisca le tue cose e comincerai per tempo. infatti come sembrò ai nostri antenati: “Quando si è arrivati al fondo è troppo tardi per essere economi”; infatti sul fondo rimane non tanto la più piccola parte ma la peggiore. Stammi bene.
http://latine.studentville.it/versioni/latino/seneca-15/epistulae_morales_ad_lucilium-75/libro_1_epistola_1-1317.htm 

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