venerdì 1 giugno 2012

Non siamo tutti uguali o degni di...

I recenti fatti di cronaca "nera", per intenderci i suicidi, dimostrano ancora una volta che non siamo tutti uguali o degni di compassione e,logicamente, di aiuto. Non siamo multinazionali o banche che pretendono e ottengono forti sconti nel caso di accertamenti o verifiche, nè siamo tra coloro che neanche ricevono le cartelle o non siamo dententori delle macchinette che creano dipendenza, perchè in quel caso dovremmo dare allo stato italiano 98 miliardi di euro che con
lo sconto erano diventati 1 milione e mezzo salvo errore. No! Noi siamo dei poveracci, o almeno io lo sono stato e lo sono ancora. Per il periodo del fallimento, 2004/2011 , il curatore mi ha fatto pervenire le copie delle dichiarazioni con scritto ZERO: per non avere dubbi l'ha scritto pure nella lettera di accompagnamento, a scanso di equivoci.Ma ciò che mi rode un po' è la disparità di trattamento che riceviamo, che ognuno di noi riceve: mi riferisco alla seconda opportunità,cosa che non ho ricevuto nè come invito, da parte del giudice, nè da eventuali associazioni di categoria che dovrebbero avere piacere che un'individuo risorga dalle cenere e si tolga la polvere di dosso. Invece l'invito l'ho ricevuto dal curatore, persona che detestavo e detesto,e chi ha letto "l'altro mio blog che contiene un ampio,anche se purgato, resoconto delle mie peripezie dal fallimento in poi" lo sa e sa il perchè: però non è che mi ha detto, visto che è tutto finito e penso che debba e voglia rifarsi una vita, questi sono gli indirizzi dove recarsi per: chiedere e ottenere consulenza - prestito - protezione da eventuali creditori. Invece mi ha suggerito di non avere niente intestato, di operare ancora dietro le quinte. Ergo sono punto e a capo. Non posso comprarmi niente, anche se non ho soldi e quindi il problema è solo mentale. Non ho un conto corrente,il che vuol dire che non mi possono bloccare un bel niente. Ma la verità è che per ogni cosa devo trovare un prestanome: finchè si tratta di un pc o di un cellulare, è un conto: la realtà è che devo spostarmi ma prima ancora devo disporre di biglietti da visita con tanto di nome e cognome e indirizzo.E' vero che lavoro,in nero, per altri, e che il problema non è il costo dei biglietti, ma il fatto di dover lavorare senza potermi esporre, senza dover fare troppo clamore. Se ci fosse davvero una moratoria, non avrei ricevuto avvisi da Equitalia o da altre agenzie di recupero crediti.Adesso cercherò di riprendere fiato e conto con l'ausilio di un bravo avvocato o commercialista di sanare il sanabile e di riprendere a vivere. Non ho ricevuto nessun aiuto o sostegno ,nè supporti psicologici: forse avrei dovuto andare più a fondo e compiere qualche atto sconsiderato. Allora avrei avuto l'aiuto della stampa , o meglio una fiammata di interessamento: ma si devono ,in questi casi sapere che c'è lo sputtanamento, la possibilità che intervengano gli assistenti sociali ma non per te ma per i figli, che se sono minori, come nel mio caso, te li possono togliere. Ma la cosa peggiore è che,come nel caso dei terremotati oggi, e dei casi di suicidio e di Equitalia prima, i media fanno in fretta a scaricarti e a parlare di Buffon , degli europei, delle olimpiadi o di qualche omicidio estivo. Spero di no, ma in genere si parlerà,anche, di bocciati alla maturità, di fuga di notizie per i temi, e così via. 

1 commento:

  1. No, l'uguaglianza in Italia non esiste, e se per questo nemmeno altrove. :(

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