Avete presente i vip o le persone che hanno avuto o hanno un discreto successo e un certa visibilità, che cosa fanno quando si sentono in là negli anni o la loro vena creativa si attenua? In genere raccontano di aver deciso di smettere con gli eccessi, perchè forse tiravano a far mattino oppure ogni notte c'erano feste o spaghetti accompagnati da vermentino o prosecco, o ,beati loro, lo facevano tutti i giorni e più volte al giorno.
Ebbene durante le loro interviste si può assistere non tanto a un racconto erotico o d'avventura, ma a una serie di cose belle , a un elenco di esperienze, ma da non fare , da non vivere. Perchè? Perchè loro,che le hanno vissute dicono che è meglio di no: fanno male. Certo che forti di ricevere un tot a intervista, consapevoli che parlare di loro rilancia, almeno un po' la loro stella, si arrogano il diritto di dare consigli. E' un vero fastidio a mio parere il martellamento che riceviamo, tutti i giorni, dai media: mi riferisco appunto ai consigli. Quello non va bene, quell'altro pure, è meglio fare così, no cosà. Il fatto che mi sconsigli la libertà una persona che, bene o male, ha sempre fatto quello che voleva, mi dà fastidio. Preferisco sbagliare da solo e raggiungere, da solo, un livello di consapevolezza tale che deciderò io se e quando smettere di fare una cosa: o anche quando ,al contrario, deciderò di intraprenderla. Loro poi , i guru della tv, sono quelli che lanciano le mode, che dicono che quello è in oppure out, che è rock oppure boh! non so che termine adoperino. Se permettono, decido da solo del mio tempo. E' un po' come il caso,assai diffuso in questi tempi e leggibile in molti siti o blog,(i social network non li frequento) per cui ormai è tempo di smettere con il consumismo, bisogna cambiare abitudini, stili di vita.Un cazzo! Cambiali tu,se vuoi.Posso elencare,con nome e cognome, un nutrito numero di persone che hanno bisogno di scarpe e vestiti nuovi e decenti, e non certo vorrebbero ricevere quelli smessi da altri; persone che vorrebbero cambiare le tende di casa, avere l'auto che funziona per potersi spostare senza viaggiare nei vagoni bestiame e sopratutto andare dove gli pare e piace e senza offrire spiegazioni.E poi arrivano i primi gonzi di turno che ,forti di operare in regime di non concorrenza, sicuri di non doversi confrontare con nessuno per portare a casa la pagnotta e il companatico, scrivono che è finito il tempo del consumismo.Ebbene, se per questo non lo abbiamo mai vissuto.Ho ai piedi un paio di scarpe, italiane e di marca Keys, che hanno 5 anni: scamosciate e con parti in pelle, ripulite a dover dal calzolaio l'anno passato, e ora da due mesi consumate nella zona del tacco che è spaccata.Ovvero me ne servono di nuove: se avrò denaro, con i saldi, me ne comprerò un paio nuove.In verità avrei voluto e vorrei tirare per tutta l'estate, ma qui in Sardegna c'è il rischio, piacevole forse ma concreto, che l'estate finisca a ottobre inoltrato.Dimenticavo le solette: ne ho acquistato due in 5 anni.Giusto per far capire che non sono uno sciupone, ma so che ci sono necessità che non sono capricci : tuttavia non accetto lezioni da gente che non compra le scarpe o non spende perchè,magari non è più di moda o peggio perchè pensa di fare un danno all'ambiente .Come quelli che mangiano pasta e fagioli o le minestre perchè di moda. Le mangio perchè sono buone, perchè sono sane,perchè sto bene. Pensano che la gente abbia l'anello al naso o la sveglia al collo: non siamo scemi. Il massimo lo raggiungono, alcuni almeno, quando pontificano ed elergiscono consigli, o quando tentano di apparire come eroi: sembra che solo loro partoriscono, accompagnano i figli a scuola o gli aiutano a fare i compiti o vanno ai colloqui o a fare la spesa. Curiose certe star quando vanno a fare la spesa e i racconti che poi ne vengono fuori.Peggio ancora quando cucinano o descrivono il cenone o, visto che siamo d'estate parlano dei piatti estivi. Preferisco darglieli io i suggerimenti e le dritte. Come pure c'è sofferenza nel mio animo quando anche i migliori blogger scansano certi temi:loro che accusano altri di non affrontare temi come il signoraggio o le scie chimiche, ebbene se ne sbattono dei falliti, del reinserimento, dell'accesso al credito e di chi non è un produttore o un industriale che esporta. Ecco che di questi temi, di Equitalia, non si parla nei termini che ,secondo me, sono sentiti e vissuti dai più, ma si parla di legge elettorale, di euro, di rimborsi elettorali,di tutto tranne che delle cose correnti. Che poi sono quelle che contano
Nessun commento:
Posta un commento