A Sassari e a Cagliari aver realizzato delle ZTL è stato un danno, anzitutto per motivi economici e anche a livello di salute non è detto che sia migliorata la qualità dell'aria. Per esempio l'ape che viene utilizzata dal netturbino, e che lui accende e spegne con la stessa frequenza del postino che ,invece, si sposta su uno scooter, inquina assai di più di uno stesso veicolo dotato,anch'esso di marmitta catalitica.
Non sono cose che mi invento io, ma si sa che il rovescio della medaglia è dato dal fatto che questi dispositivi anti inquinamento, funzionano dopo circa un quarto d'ora che sono e rimangono accessi: se tu accendi e spegni non permetti che "l'aggeggio" svolga la sua funzione. Al pari dei fiori che vengono disposti su vasi che,ora come ora, restringono la carreggiata delle auto, che sempre meno frequentano, e per fortuna , quelle vie: fanno bene allo spitito ed esprimono gioia, ma non sono così indispensabili come possono esserlo delle vere e proprie piante che,come sappiamo, possono creare problemi con le radici. Le strade vuote vanno bene se negli immediati dintorni vi fossero dei parcheggi gratuiti per le auto. Di certo ci sarebbe meno traffico di auto e di due ruote a motore, ma un cliente o visitatore potrebbe recarsi a visitare negozi, musei, chiese , amici eccetera. Oggi invece per fare ciò deve cercarsi e pagare un parcheggio che non è detto poi trovi con un carta facilità e sicurezza. E' molto più fortunato se cambia rotta dirigendosi direttamente, nel caso di Sassari, verso Predda Niedda, dove può trovare tutti o quasi i supermercati e ipermercati che vuole , con decine di negozi (per lo più in franchising: ma cosa volete? Per alcuni che considero ignoranti, queste attività sono i nuovi posti di lavoro cui dedicherò,presto spero, un post) e sopratutto parcheggi gratuiti, bagni (a volte puliti a volte meno), locali climatizzati. Certo non si trova la scelta che di solito garantisce il negozio indipendente: costui dovrebbe offrire articoli diversi , unici o quasi, ricercati e selezionati, non dozzinali e inflazionati. Chi riesce a recarsi in negozi tradizionali sa che cosa troverà o meglio dovrebbe trovare.Lo dico perchè pur approfondendo poi il discorso nel nuovo posto sul franchising, dove parlerò del lavoro di vendita al minuto, è bene sapere che è poi il singolo negoziante che può essere una mela mercia, un venditore improvvisato, senza preparazione e senza cultura e amore per il proprio operato: certo che dispiace sapere che possono esistere persone che vogliono fare pacchi, smerciare fondi di magazzino (che poi,come fanno certi venditori ambulanti extracomunitari, trattasi di prodotti anzi di sottoprodotti provenienti da ingrossi locali o più spesso campani o del sud in generale). Ma il bello è che la maggior parte non sono , franchising a parte presenti anche in città, persone impreparate, ma anzi negozianti che amano il loro lavoro, che difendono il proprio operato con ingegno e idee, scegliendo il meglio per i propri clienti storici e nuovi. Ma se invece i comuni, e non mi riferisco solo ai due centri sardi, adottado questi sistemi di viabilità, invitano di fatto i cittadini locali o forestieri , a recarsi nelle città mercato, che cosa resterà nelle città se non deserto e abbandono? Che cosa credono di fare creando le piste ciclabili? Proprio ieri,a Cagliari in via Dante, la pista è stata utilizzata da dei centauri tedeschi, che hanno poi pure parcheggiato sul marciapiede: ora se lo fai tu, sardo o mettiamo anche italiano, ti fanno un mazzo così.Se per sbaglio lo fai all'estero, idem: anzi finisci pure sul giornale con tanto di sputtanamento ed eleogio delle norme ,severe, a favore del traffico e della viabilità.
Precisazione per le ZTL di Cagliari, città dove vivo: nei quartieri dove è stata introdotta, a parte quelli vicini al porto, è un dramma: negozi chiusi, attività commerciali e non idem. Gli immobili sono spesso affittati a extracomunitari. Nel quartiere storico per eccellenza, Castello, non c'è più persino l'ufficio postale.
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