lunedì 7 maggio 2012

Diciamo la verità, per quanto possa servire

E mi riferisco ai suicidi , il cui numero pare sia in netto aumento. Vorrei ricordare che alcuni tristi episodi hanno oggi maggiore risalto in quanto con la rete e i media più moderni, come radio e tv, si raggiunge, con una qualsiasi notizia, importante o meno che sia, un gran numero di persone. In passato invece doveva esserci una sagra o una fiera, dovevano arrivare persone "da fuori" per portare
qualche novità, vera o falsa ha poca importanza. In un recentissimo passato il suicidio era confinato a due aspetti della vita di un individuo: quello economico e quello affettivo. Nel primo si possono racchiudere tutti coloro che non hanno retto l'onta del fallimento: oppure persone che hanno , ad esempio, distratto soldi da un'azienda di cui erano tesorieri, cassieri o contabili con la possibilità di firmare e ritirare soldi, e per evitare uno sputtanamento e finire dietro le sbarre e così danneggiare ulteriormente la propria immagine, decidevano con un gesto estremo, ma pieno di significati, di uccidersi. Ho conosciuto persone che hanno deciso così della loro vita. Da considerare le ingiustizie che infligge proprio la giustizia, allorchè ad esempio si viene dichiarati falliti. Qui a Cagliari, ad esempio, ci sono stati casi di persone che, sopratutto nell'immediato dopoguerra, hanno costruito palazzi che ancora sono in piedi, ma hanno avuto poi poca fortuna nell'amministrare il patrimonio e anche la sventura di vedere fallire chi gli ha teso una mano d'aiuto inutilmente. Erano quelli anni in cui i direttori di banca e i settoristi, facevano quello che volevano: non che oggi sia diverso. Ricordavo nell'altro blog il caso di un'amica che aveva una bella attività di forniture per ufficio, era una mia concorrente per giunta: la banca le invia un estratto conto "corretto con il bianchetto". Questo, insieme alla contabile di "saldo" che lei aveva richiesto quando aveva versato una bella cifra in contanti per coprire degli assegni, servirà come vittoria di Pirro allorchè il vice direttore verrà indagato d'ufficio per questi falsi contabili. In poche parole succede che un assegno ,che la contabile dava pagato, non venisse pagato ma protestato; a lei vengono chiusi tutti i conti correnti, le viene richiesto di rientrare e nel giro di 8 mesi la ditta, stremata dai rientri ma sopratutto da una difficile e sbagliata gestione del contenzioso che si era venuto a creare con il protesto del primo assegno, viene dichiarata fallita.Succede che la donna si ammalerà, avrà anche un aborto , e avrà la soddisfazione di vedere il vice direttore essere zittito e cacciato dall'aula durante l'udienza proprio relativa a quell'assegno. Purtroppo banche, banchieri e bancari, hanno santi in paradiso e quel rinvio a giudizio, quell'indagine su questo funzionario , che conosco e che ha fatto ovviamente carriera, non andrà avanti, anche perchè il fallito,come era la mia conoscente, allora ma mi pare anche oggi, non avendo certi diritti o meglio perdendoli a causa del fallimento, non può promuovere azioni legali che restano nelle facoltà del curatore. E questo se ne guarda bene dal mettersi contro l'ufficio legale di una banca e per giunta per una piccolissima ditta individuale. Oggi la signora dirige un ufficio di venditori/agenti e non se la passa male, ma ha dovuto patire quasi un decennio di sofferenze.Per lei che ce l'ha fatta ci sono altri che hanno ceduto e al male oscuro della depressione e al marchio che li ha gettati fuori dalla vita. Un mio conoscente, che era pure mio cliente, veniva di norma ricattato dal nuovo datore di lavoro: le provvigioni, che erano in nero dato che gli veniva concesso il permesso di lavorare, erano sempre di importo ridotto. C'erano ancora le lire, e lui riusciva a "prendere" tra 800mila e unmilione e duecento, quando in realtà doveva percepire circa il doppio: la scusa era il mancato incasso, perciò aveva sempre delle code che sono il motivo che ti costringe a restare a lavorare da carogne come queste. Lo dico con cognizione di causa, dato che conosco il riccone che era ed è il suo datore di lavoro.Il mio conoscente, però, un male improvviso e incurabile lo ha portato via: prima era stato costretto a vedersi portare via tutto dal curatore, poi vedere la moglie ingrassare come non so che cosa, vederla andare a svolgere dei lavori umili, per lei che era abituata alle p.r., vederla come in trance perenne, penso che lo abbia distrutto nel fisico, dato che lui al contrario era dimagrito come uno stecchino, e nella mente, preoccupato di non capire gli eventi e di controllarli. Questi effetti nefasti, si possono raggiungere anche senza fallire: è sufficiente finire nelle maglie di Equitalia o di qualche agenzia di recupero crediti, oppure finire nel libro nero della centrale rischi. Anche oggi ci sono stati casi di persone che si sono tolte la vita. Dicevo che in passato, ma anche oggi, i casi di suicidio  per debiti o motivi economici, vengono se possibile nascosti e ancor meno approfonditi: li si liquida con "i debiti" e il "non riuscire a fronteggiare la situazione". Mai nessuno che si azzardi a entrare nella vita altrui e cercare di capire: con discrezione si potrebbe credo far sapere che cosa vuol dire vivere quella realtà. Ci avevo provato nel blog che è ancora attivo su leonardo.it ma senza catturare quell'interesse che avrei gradito. E lo dico non per sfogarmi ma perchè dal 2004 a oggi o ieri se preferiamo, alcuni interventi che avevo chiesto, ventilato, auspicato, avrebbero salvato non me, che solo qualche migliaio di euro mi avrebbe rimesso in moto allora e anche oggi, ma tanti altri. Che cosa avevo chiesto di tanto speciale? Non denaro, perchè mi vergognerei di lanciare appelli on line: come ho detto anche altre volte, solo una mia amica ha avuto il coraggio di inviarmi dei soldi. In verità avevo solo invitato i cervelli migliori e disponbili, tra avvocati e commercialisti e ragionieri o anche con attitudini e titoli di studio diversi, a mettere a disposizione altrui e gratuitamente, le loro competenze, idee, esperienze, consigli eccetera. Così da aiutare chi si trova nei casini, così da dare una mano reale e vera a chi è in difficoltà. E oggi, oggi si fa per dire, leggo che in Veneto si è proposto o si è creato un centro di sostegno psicologico (e spero anche in altro tipo di sostegno) per imprenditori e persone in crisi: mi fa piacere e non ci tengo al primato sui tempi di maturazione di idee , non mi importa se l'idea l'avessi avuta prima io, anzi di certo altri l'hanno avuta prima di me. Solo che anche l'idea simile ,ma orientata all'uscita dalla crisi, non è stata raccolta: anzi ci sono in giro decine di primedonne che dicono di firmare, di sottoscrivere, di aiutare, di rilanciare, laddove il sottoscritto ha riproposto la pappardella del concorso di idee e cervelli per qualcosa di utile per tutti. E mi dispiace chi fa dei post dove denuncia una serie di misfatti compiuti da Equitalia e non invita a cercare soluzioni: non dico che deve essere lui a proporre soluzioni , ma almeno cavolo invita le persone a unirsi.Neanche per idea.Allora la verità è che la gente si sfoga e gode nel dire la verità ma non è in condizione di aggiungere la frase magica: siccome non sono capace di offrire soluzioni a queste persone, non so come ci si difende da Equitalia o da un curatore fallimentare, non so cosa dire se viene un ufficiale giudiziario o la guardia di finanza, c'è qualcuno che può dare a me e ai lettori delle dritte, dei suggerimenti o ,come accade in Veneto, c'è una task force, un gruppo di persone che mi assiste , gratuitamente, in questi frangenti? Ancora oggi ci sono persone che sono incapaci di affrontare situazioni impreviste o che non riescono a comprendere: quando noi abbiamo il vento in poppa, forti dei nostri soldi e dei guadagni, sicuri di noi stessi, tendiamo a pontificare, a giudicare costoro inetti, deboli appunto, incapaci e codardi. Al contrario la nostra forza dovremmo metterla a loro disposizione, dovremmo stare vicini a loro, dovremmo vigilare che nessuno compia abusi e infierisca su di loro. Per esempio perchè non attivarsi a tutti i livelli possibili e vietare che le cartelle pazze triplichino il loro importo solo perchè non fai opposizione nei tempi e nei modi stabiliti?O perchè non mettere gratuitamente un servizio di tutela per le persone, le imprese, che devono affrontare dei colossi come Equitalia? E le proposte, sopratutto nei dettagli, potrebbero continuare.

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