Mi sono sempre chiesto come mai alla vista di un'auto delle forze dell'ordine si debba aver paura o,se siamo anche noi in auto abbiamo l'istinto di rallentare e,a volte, rallentiamo. E come mai oggi più che mai, temiamo il suono del campanello del citofono o la vista del postino. La ragione è semplice: è stato creato ad hoc un clima di paura e terrore di essere dalla parte del torto. C'è poi inculcata l'idea che forze dell'ordine o ufficiali giudiziari, agenti del fisco o chi per loro, hanno il potere di rovinarti l'esistenza, dato che anche nei film non è raro sentire la frase "se vogliono, qualcosa che non va la trovano sempre".
Stando così le cose è logico aver paura anche di uno starnuto o di una frase di commento lasciata in qualche blog o sito, dato che "se vogliono, qualcosa la trovano". Ho anche sempre pensato, per analogia, al rapporto che si ha con la religione e mi sono detto che un Dio che mi punisce invece di capirmi, è come un genitore o un superiore che mi zittisce. Avete presente la famosa frase "zitto tu, che non capisci niente"? Ecco , una cosa del genere non la posso nè accettare nè concepire. Una delle mie citazioni preferite si riferisce al piacere che si ha o si dovrebbe avere nell'andare a scuola, nel vedere una persona, nell'andare a lavoro: se questo piacere non c'è o non c'è mai stato o non c'è più, vuol dire che qualcosa non quadra, che c'è qualcosa che non va. Se devo aver paura di scrivere o come si dice "fare" la dichiarazione dei redditi, se devo essere terrorizzato se pago con un giorno o due di ritardo o se ,per caso, addirittura mi dovessi dimenticare di pagare una scadenza, in quale mondo vivo? In una realtà diabolica, fatta di terrorismo di stato , di gente che "ti vuole mettere paura", di individui che hanno piacere che le cose funzionino così, anzi, peggio, che hanno fatto in modo di farle funzionare in questo modo anzichè in un altro. Dobbiamo convincerci che non è un caso se il fisco punisce con pignoramenti, sequestri, interessi stratosferici, certe nostre distrazioni, nè stupirci se le nostre spiegazioni non servono a niente nè possono essere accettate. E' logico che poi un ragazzo che vede il proprio genitore piangere pensa ad andare a vivere all'estero: ed è altrettanto logico guardare con odio e disprezzo un messo che porta cattive notizie, un giudice che ,come si dice nella nostra zona "fa le parti ai cornuti", un capo del governo che giustifica le azioni di Equitalia e dell'agenzia delle entrate, un prete che "dice che è giusto pagare le tasse". Ciò che ci si aspetta è un partito ,un movimento politico, un conduttore (di nome) in tv,un giornalista di fama su un giornale, un vescovo di una città importante, un vip, che dica "è giusto pagare le tasse, ma se si possono pagare, se non sono troppo elevate rispetto a quanto si guadagna davvero, " e aggiunga che " è sbagliato ,anzi criminale, moltiplicare la cifra che si deve pagare per dei ritardi, o perchè la notifica arriva in ritardo, o peggio ancora pagare e poi fare causa" anche perchè una persona potrebbe non avere i soldi per pagare e neppure quelli per fare causa allo stato, "Stato che dovrebbe essere orgoglioso dei cittadini che ha, che lo compongono,che continuano a vivere qui". Ciò non deve però illudere chi approfitta di persone che sono costrette a pagare: infatti la persona premier non eletta dai cittadini pare che abbia intenzione di fare qualcosa per cambiare la legge sui fallimenti individuali. Chissà perchè.Se si capisce che non si può voler bene ed essere in sintonia con un credo o una persona che ti dice che sei fatto male, che sei un peccatore, che sbagli e hai sbagliato, che ti devi pentire, che devi aver paura di ciò che fai o hai fatto o vuoi fare, o che ti dice ciò che devi o non devi fare, allora si comprendono anche le ragioni di una rivolta, di una rivoluzione, di azioni violente.
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