mercoledì 5 giugno 2019

PENSATE DI RISPARMIARE CON L’AUTO ELETTRICA? PAGHERETE IL BOLLO AUTO PIU’ CARO: il caso dell’Illinois

L’auto elettrica sembra la soluzione ideale per il trasporto privato: ecologica, se l’elettricità è da fonte rinnovabile , necessita molta meno manutenzione rispetto alle auto a combustione interna e fa anche risparmiare. Anzi fa risparmiare troppo, come ha notato lo stato dell’Illinois.
Il Chicago Tribune ci illustra bene cosa è successo in questo stato per quanto riguarda il
settore delle auto elettriche: lo Stato, in una situazione pesante dal punto di vista finanziario, conta sulle accise sul petrolio per finanziarsi, la cosiddetta Gas Tax, e basandosi su questi introiti ha  previsto investimenti in infrastrutture per 45 miliardi di dollari, ma le auto elettriche non pagano questa tassa semplicemente perché non utilizzano la benzina. Aumentare le accise sull’elettricità sarebbe stato estremamente impopolare ed anche socialmente ingiusto in uno stato freddo, dove il riscaldamento invernale è una necessità assoluta e gli impianti sono spesso elettrici. Quindi ecco la soluzione: aumentare in modo consistente il bollo per le auto ad alimentazione elettrica.
La prima proposta governativa era stata shoccante: si era parlato addirittura di portare il bollo a 1000 dollari, per poi scendere a 248, esattamente 100 in più di quanto pagano le auto ad alimentazione a benzina. La scelta ha causato un certo risentimento fra possessori e produttori di auto elettriche anche perché in contraddizione con gli incentivi per il settore, ma di fronte alla finanza pubblica hanno chinato la testa.
Lo stato italiano incassa dalle accise per la benzina circa 25 miliardi (dato 2017). Anche se in Italia sono presenti diverse tasse sull’energia elettrica, questa è diversa da quella peri prodotti petroliferi.
Le accise sul carburante arrivano al 64% per la benzina e al 61% per il diesel, mentre l’accisa sull’energia elettrica oltre 3 KW è pari a 2,7 cent a kw, per cui siamo ad un 50% , ma l’utilizzo di energia è inferiore nell’auto elettrica rispetto alla benzina di un’auto a combustione interna: per fare un’esempio una Nissan Leaf spende 8,32 euro per un pieno da 300 km, un terzo rispetto ad un’auto a combustione interna con consumi limitati. Come verranno compensate le minori entrate?
Quindi, se da un lato l’auto elettrica può essere ecologicamente più accettabile, se l’energia per muoverla non è prodotta da fonti combustibili, dall’altro però la sua diffusione su larga scala può portare alla creazione di un grosso buco nelle finanze dello stato. Quale spinta prevarrà?
Fabio Lugano

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