lunedì 24 giugno 2019

Mentre la Lega si s..a: Olio italiano, via libera all'invasione dall'Africa: le regole adesso le fanno gli arabi

Da anni l'Italia dell' olio extravergine d' oliva è ostaggio di decisioni e strategie assunte lontano da Roma e perfino da Bruxelles. Ma se finora contavamo come il due di coppe a briscola, il futuro potrebbe riservarci sorprese ancora più amare.
Come Libero aveva paventato alcuni mesi or sono, il tunisino Abdellatif Ghedira è stato confermato direttore esecutivo del Consiglio oleicolo internazionale, Coi in sigla, sede a Madrid, praticamente l' Onu dell' olio d' oliva. Ma con pieni poteri di stabilire le regole del settore, a cominciare da quelle - delicatissime - che regolano l' intero sistema dei controlli. L'ufficializzazione della nomina, con la conferma del tunisino per i prossimi 5 anni, è arrivata al Consiglio generale del Coi che si è tenuto venerdì a Marrakech, in Marocco. Ed è particolarmente grave per tre motivi.

Il primo: l'investitura è stata possibile grazie all' astensione, decisiva, del rappresentante dell' Unione europea che conta più di un voto, visto che rappresenta Spagna, Italia, Portogallo, Francia e Grecia. Se il plenipotenziario di Bruxelles avesse votato contro la nomina sarebbe saltata. Secondo motivo: la carica di direttore esecutivo sarebbe spettata proprio all' Italia, in base al meccanismo della rotazione delle cariche fin qui rispettato alla lettera. Terzo: i Paesi arabi con la complicità della Spagna hanno evitato che con il direttore italiano arrivasse al Coi una ventata di trasparenza.
Tra il dire e il fare: c'è chi dice e parla a vanvera, con leggi mai attuate per mancanza di decreti attuativi, oppure con questi mai recepiti ...ecc. 

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