Messico. Dal 1° gennaio a fine aprile 5,333 omicidi con efferatezza. (Brividi, anzi terrore)
Giuseppe Sandro Mela.
2018-05-05.
«Nel solo 2017 i morti sono stati 25.339»
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«in Messico nei primi quattro mesi del 2018 ci sono stati 5.333 omicidi legati al crimine organizzato»
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«le vittime narcos, agenti, e tanti civili, finiti in mezzo al fuoco incrociato»
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Il problema è drammaticamente semplice, ma molto scomodo da riportarsi.
Nel 2000 il pil procapite era 7,016 Usd, salito quindi a 10,989 Usd nel 2014 per crollare ai valori di 8,444 Usd a fine 2016.
Se è vero che il costo della vita è basso, specie poi nelle campagne, è altrettanto vero come non sia entusiasmante.
Crisi economica determinata in gran parte da una crisi politica impressionante, condotta anche con l'uso della violenza.
Governo e Magistratura sembrerebbero essere impotenti di fronte ad una criminalità organizzata in modo tale da parere uno stato nello stato, dotato anche di un esercito.
Quando la criminalità passa certe soglie limite, la reazione non può altro che essere adeguata, come minimo paritetica.
Il commercio della droga verso la California è poi un business così appetibile che rende feroci, assatanati.
È del tutto naturale che in una simile situazione le forze dell'ordine abbiano paura, che i magistrati vogliano tutto tranne che giudicare quei malviventi.
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Cosa sarà il futuro?
In certi eventi storici si corre il rischio di diventare facili profeti.
Alla fine si prenderanno provvedimenti draconiani, tipo quelli che si resero necessari nelle Filippine.
È solo un problema di legittima difesa.
→ Corriere. 2018-05-02.
Cadaveri decapitati, privati del cuore, martoriati di pallottole: in Messico nei primi quattro mesi del 2018 ci sono stati 5333 omicidi legati al crimine organizzato. E per gli analisti che seguono la crisi il quadro peggiorerà
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Una guerra senza fine, una lotta tra bande criminali che somigli al terrorismo. Anzi lo è. Gli ultimi dati ufficiali segnalano che in Messico nei primi quattro mesi del 2018 ci sono stati 5.333 omicidi legati al crimine organizzato. Per gli analisti che seguono la crisi il quadro peggiorerà. Tra le vittime narcos, agenti, e tanti civili, finiti in mezzo al fuoco incrociato. Nel solo 2017 i morti sono stati 25.339.
Gesti di ferocia
La battaglia tra i cartelli e i sottogruppi attraversa intere regioni messicane, da Acapulco — una delle città pericolose — fino a Cancun, snodo turistico che è diventato terreno di scontro. Pochi giorni fa hanno rinvenuto cinque cadaveri, alcuni decapitati, altri privati del cuore. Gesti di ferocia, la normalità per molti stati, in particolare quelli al confine con gli Usa, meta finale di montagne di droga. Gli articoli sulla stampa locale sono pieni di dettagli efferati, di notizie su agguati e sulle ripetute offensive lanciate dai gruppi di trafficanti. Quello di Jalisco Nueva Generacion continua la sua campagna per allargare le aree di influenza, si serve di sicari e di «scioglitori», persone incaricate di far sparire nell’acido i corpi dei morti. Sorte toccata a tre giovani studenti poi «dissolti» da un rapper al servizio del network.
Carichi di armi
Per sostenere la sfida, i padrini hanno bisogno di molte armi. Ne hanno a volontà, acquistate negli Usa e nei paesi centro-americani. In una recente operazione a Nuevo Laredo, al confine con il Texas, i militari hanno scoperto quattro arsenali dei narcos. Nella lista dei pezzi sequestrati 206 fucili d’assalto, 14 pistole, un paio di fucili Barrett da cecchino, lanciarazzi Rpg, granate, tubi esplosivi e 185 mila proiettili. Il 12 aprile, ancora in Texas, sono stati incriminati due cittadini statunitensi accusati di aver venduto oltre frontiera alcune mitragliatrici Minigun M134-G. Di solito i sicari sistemano queste armi a bordo di pick up usati per scortare carichi di stupefacenti oppure per lanciare assalti alle zone controllate dagli avversari. Tecniche che ricordano quelle di formazioni guerrigliere.
I tunnel
Restando sempre sul fronte narcos l’annuncio della scoperta di un altro tunnel clandestino. Questa volta sono stati i messicani a scoprirlo a Mexicali, cittadina che «guarda» a Calexico, in California. Non era ancora terminato, protetto da alcune «sentinelle», ha una lunghezza di 700 metri, la metà in territorio americano. La galleria è solo una delle tante che i contrabbandieri hanno scavato, con l’aiuto di team specializzati, in diversi punti del confine da metà degli Anni '90 in poi.
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