mercoledì 16 maggio 2018

Cattiva informazione, cattiva politica

Volendo ce n'è per tutti: dove tutti va inteso per i giornalisti, che fanno cattiva informazione. Dove tutti è da intendersi anche per i politici che fanno cattiva politica. Andiamo al sodo. Un giornalista che non informa perché non si informa, come ha dimostrato Padellaro a Tagadà questo pomeriggio, afferma che in tanti aspettano che ci sia un governo, e lo fa sostenendo che numerosi cittadini attendono delle risposte. Ecco che se fosse un giornalista come secondo me dovrebbe essere: primo) come sa il governo c'è, ed è quello che c'era prima del 4 marzo, e dal 27 dicembre scorso ha continuato pressoché a legiferare (guardare la gazzetta ufficiale, per credere); secondo) le "cose normali", tipo bandi di gare per acquisti di beni e servizi, e tante altre cose come concorsi , o come è stato l'incontro per l'Ilva, si svolgono lo stesso; terzo) non si può né si deve imputare a Di Maio o a Salvini o a entrambi, se non c'è il governo, ricordando che in Germania hanno impiegato sei mesi, e che le scadenze o gli impegni verranno assolti da chi sarà incaricato, che sia un nuovo governo o quello che c'è ancora,purtroppo, adesso. Dire che deve essere fatto per forza , è come dire che deve essere fatto come lo chiede l'Europa, come lo vogliono i mercati, accettando di accogliere tutti gli immigrati che le foraggiatissime Ong portano sempre e solo in Italia: con grande entusiasmo delle coop e dei loro accoliti, ossia un esercito di gente che ogni mese riceve un lauto stipendio. Non vado
oltre su quest'ultimo tema perché c'è sempre da arrabbiarsi. Sempre sui giornalisti , sarebbe ora che intervistassero politici ma sopratutto persone esperte sia in economia, sia in costituzione, e lo facessero  lasciando il tempo giusto per rispondere e argomentare: è troppo comodo non andare a cercare, e ce ne sono, costituzionalisti che non amano il Presidente della Repubblica, ovviamente per come si sta comportando adesso, e per come si è comportato prima. Del resto poteva rimandare indietro il Porcellum ... se avesse voluto. Quanto ai politici, come dicevo anche nei mesi e negli anni passati, dovete studiare e prepararvi, conoscere i dati su economia o immigrazione a menadito , così come sapere l'iter di una legge: questo permette di poter argomentare sul perché una cosa si fa oppure non si può fare. Il punto è che invece ,non sapendo niente di niente, si parla a vanvera: chi guardava i talk show, mettiamo "dalla vostra parte", ha dovuto attendere mesi per sapere che l'Italia non ha trattati o convenzioni per i rimpatri con la maggior parte dei paesi da cui provengono gli immigrati: quindi tutti i fanfaroni che veniva ospitati , sopratutto quelli del CDX, continuavano a ripetere che dovevano essere rispediti a casa, ignorando che non potevano farlo. Ecco che dovevano prima di tutto informarsi, e come seconda cosa trovare un modo logico e pratico per poter risolvere il problema: li vuoi mandare via? Spieghi in tv , ad esempio, che : ci vuole un mese per stilare un accordo, e un altro mese per farlo firmare, e un altro mese ancora per organizzare il rimpatrio. La cosa positiva è che potrebbe essere esteso ,come provvedimento, anche a chi è stato condannato qui in Italia, e invece di scontare qui la pena in un carcere italiano, potrebbe e dovrebbe farlo nella propria patria. Ma per poter dire e sostenere quanto scritto, occorre sapere, avere l'umiltà di chiedere a chi ne sa più di noi e dover ammettere che c'è gente più informata, che ha studiato e studia, si informa e può e forse vuole essere d'aiuto ma, il politico miope e so tutto io, non vuole, teme di essere messo in ombra, ma sopratutto non fa gli interesse del paese. Ecco che il 4 marzo, e mi dispiace doverlo dire e scrivere, non siamo riusciti a liberarci né di questi giornalisti , di fatto incapaci, né dei politici di cui sopra: ma sopratutto non siamo riusciti a far eleggere dei nuovi politici seri e preparati. E' anche vero che tanti eletti non sono mai stati intervistati, né mai ospitati in tv, e non hanno potuto o voluto dire la loro: forse dei diktat dei segretari di partito, degli ordini di scuderia, ma il risultato è che sentiamo sempre i soliti mantra, sempre le stesse domande volte a dimostrare e a far imparare a memoria a noi italiani, che non si può uscire dall'euro, né dall'Unione Europea , non bisogna far arrabbiare i mercati, occorre accogliere i migranti, rispettare gli accordi e i trattati. Ecco che fino a quando qualcuno ,come in "Quinto potere" , dirà "sono incazzato e tutto questo non lo accetterò più", ma lo dirà in tv, così mentre lo intervistano in diretta, così che non lo potranno cancellare subito (magari lo taglieranno dopo, ci metteranno i bip ), le cose non cambieranno : nel senso che oggi, ancora oggi alle 5 meno dieci di pomeriggio, passano solo i messaggi sullo spread, sul petrolio che aumenta, sugli incontri dei G del cazzo, eccetera. Un vero peccato, 

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