martedì 22 maggio 2018

Cina e Stati Uniti: gli accordi si fanno se si hanno argomenti

Cina riduce i dazi dal 25% al 15% sulle automobili.

Giuseppe Sandro Mela.

2018-05-22.

Cina. The_Great_Hall_of_the_People

«Xinhua News Agency or New China News Agency is the official press agency of the People’s Republic of China. Xinhua is the biggest and most influential media organization in China, as well as the largest news agency in the world in terms of correspondents worldwide. Xinhua is a ministry-level institution subordinate to the Chinese central government, and is the highest ranking state media organ in the country alongside the People’s Daily. Its president is a member of the Central Committee of China’s Communist Party.» [Fonte]

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«China will cut import tariffs on vehicles and auto parts starting July 1, the Ministry of Finance (MOF) announced Tuesday.»

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«For car imports, the 25-percent tariff levied on 135 items and the 20-percent duty on four items will both be slashed to 15 percent, down 40 percent and 25 percent respectively»

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«For car imports, the 25-percent tariff levied on 135 items and the 20-percent duty on four items will both be slashed to 15 percent, down 40 percent and 25 percent respectively»

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«Import tariffs for 79 items of auto parts will be reduced to 6 percent from the current levels of 8 percent, 10 percent, 15 percent, 20 percent, and 25 percent, down 46 percent on average.»

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«After the move, the average tariff rate on vehicles will stand at 13.8 percent, while that on auto parts will be 6 percent. The adjusted rates will be “in line with the reality of the country’s auto industry,” the ministry said.»

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«Un trasporto diffuso maggiormente su rotaia, visto che alla fine del 2009 la rete ferroviaria cinese aveva una lunghezza di 86.000 km, consentendo di guadagnare il secondo posto al mondo per estensione. Inoltre la rete ferroviaria per passeggeri, si è ulteriormente allungata di 2.319 km, il più alto incremento al mondo. A questo si aggiunge l’entrata in servizio dei treni ad alta velocità (circa 395 km/h), che hanno largamente contribuito ad aumentare l’efficienza dei trasporti ferroviari. Ad oggi è stata ultimata anche la linea ad alta velocità, che consente di unire i 1.320 chilometri che separano le due più importanti città della Cina, Pechino e Shanghai. Il treno corre a una velocità di 350 chilometri all’ora, per coprire la distanza tra le due metropoli in appena cinque ore.» [Fonte]

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«Ad oggi in Cina vi sono 43 costruttori cinesi (24 pubblici e 19 privati), e circa 10 joint venture con marchi quali Volkswagen, BMW, Toyota, GM, Kia, Mitsubishi. Oltre a questi marchi, sono presenti tutti i maggiori costruttori mondiali»

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«Un’auto media cinese (paragonabile a Fiat Punto) costa sui 50.000 RMB (circa 5.000 euro). Una media di produzione giapponese oppure occidentale, costa tra i 50.000 e 100.000 RMB. Una piccola cinese (paragonabile a VW Polo) costa circa 30.000 RMB»

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«Il parco circolante mondiale attualmente è di circa un miliardo e duecento milioni di auto, considerando che la popolazione mondiale ammonta a circa 7,477,220 persone»

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«Cina, India, Brasile, Russia e Messico hanno visto una rapida motorizzazione: la Cina è passata da 21 milioni di autovetture nel 2005 a 136 nel 2015, l’India da 8 a 22 milioni e il Brasile da 19 a 36 milioni, la Russia da 26 a 44 milioni e il Messico da 14 a 27 milioni di auto.» [FerPress]

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Con il nuovo piano decennale di emersione alla classe media la Cina si sta avviando verso una consistente crescita del mercato automobilistico interno. Grosso modo si potrebbe stimare che nel giro di dieci anni potrebbero essere circolanti in Cina oltre seicento milioni di autovetture.

Cina ed emersione dalla povertà rurale.

Questo significa una produzione automobilistica di circa cinquanta milioni di auto ogni anno: è un mercato da capogiro, ma data la popolosità e l’estensione, tutto in Cina è grandioso.

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Alla luce di quanto detto il problema risulta essere semplice nella formulazione e nella sua soluzione.

Fino a due anni or sono gli Stati Uniti imponevano alle merci estere dazi minimali, mentre la Cina aveva innalzato delle barriere doganali consistenti, anche se non a livello di quelle dell’Unione Europea.

Unione Europea. Un mesto elenco dei dazi, hanno un massimo del 74.9%.

Costava ben poco esportare automobili negli Stati Uniti, mentre questi erano penalizzati nel controflusso.

Con il gennaio 2017 Mr Trump è stato intronizzato Presidente degli Stati Uniti, e le cose sono cambiate, tra pianti e lacrime dell’Unione Europea e sorpresa risentita della Cina.

Ma alla fine un accordo è stato trovato con i cinesi:

Cina. Shenzhen. Guangdong ed hi-tech.

La Cina ha ridotto i dazi sulle automobili e gli americani non penalizzano la Zte: un accordo da bravi fratelli.


→ Xinuha Net. 2018-05-22. China to significantly cut auto import tariffs from July

BEIJING, May 22 (Xinhua) — China will cut import tariffs on vehicles and auto parts starting July 1, the Ministry of Finance (MOF) announced Tuesday.

For car imports, the 25-percent tariff levied on 135 items and the 20-percent duty on four items will both be slashed to 15 percent, down 40 percent and 25 percent respectively.

Import tariffs for 79 items of auto parts will be reduced to 6 percent from the current levels of 8 percent, 10 percent, 15 percent, 20 percent, and 25 percent, down 46 percent on average.

“China safeguards a multilateral trade system. Lowering auto import tariffs is a major step to expand reform and opening-up,” the MOF said.

After the move, the average tariff rate on vehicles will stand at 13.8 percent, while that on auto parts will be 6 percent. The adjusted rates will be “in line with the reality of the country’s auto industry,” the ministry said.

Cutting auto import tariffs to a significant degree will help the advance of supply-side structural reform, benefit the structural adjustment, transformation, and upgrading of the auto industry, and guide the improvement of quality and efficiency in auto products, according to the ministry.

It will also enrich domestic market supply and meet the diverse needs of the people to provide more plentiful and affordable consumer experiences, the ministry said.


→ Sole 24 Ore. 2018-05-22. La Cina ridurrà dal 25 al 15% i dazi all’import sulle auto. Via le sanzioni Usa a Zte

La Cina ridurrà al 15% i dazi all’importazione sulle autovetture, dando così impulso ai produttori di auto di lusso come Bmw e l’unità Lexus di Toyota Motor Corp. Il Consiglio di Stato, il governo cinese, ha deciso di ridurre il prelievo dal 25% attuale, prelievo in vigore per più di un decennio.

La riduzione dei dazi all’importazione è stata decisa dopo la tregua tra Usa-Cina sui dazi per scongiurare una vera e propria guerra commerciale a tutto campo. La riduzione del prelievo potrebbe avvantaggiare non soltanto i produttori automobilistici statunitensi come Tesla e Ford, ma anche i produttori europei e asiatici, da Daimler a Toyota. Questa mossa, unita a altre iniziative come il riavvio di una revisione della domanda di Qualcomm Inc. per l’acquisizione di NXP Semiconductors NV, segna una posizione conciliante da parte cinese.

Nel dettaglio, saranno soprattutto le automobili di fascia alta a risentire degli effetti di una riduzione delle tariffe perché la loro produzione si è spostata in misura minore a livello locale. Tra queste, ad esempio, Lexus.

Calano anche i dazi sulla componentistica

Il ministero delle Finanze ha dato una descrizione più dettagliata dell’operazione in vigore dal primo luglio interessando sia le auto a combustibili fossili sia quelle a nuova alimentazione (Nev): i dazi dal 25% al 15% riguardano 125 modelli di veicoli; altre quattro tipologie di tariffe sul settore scenderanno dal 20% al 15%; su 79 parti e componenti di veicoli i dazi passeranno al 6% dall’attuale 8-25 per cento. La Cina ha importato 1,22 milioni di veicoli nel 2017, pari a circa il 4,2% delle vendite totali del primo mercato al mondo delle quattro ruote di circa 28,9 milioni di veicoli. Dei 51 miliardi di dollari di valore, circa 13,5 miliardi derivano dal Nord America includendo anche i modelli di case non americane come Bmw.

Nuovi segnali di tregua giungono anche sul fronte caldo delle telecomunicazioni. Washington e Pechino sono inoltre vicine a un accordo che eliminerebbe il bando degli Stati Uniti che vieta alle ditte americane di rifornire la società di telecomunicazioni cinese ZTE Corp, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters.

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