giovedì 30 novembre 2017

Macron in Burkina Faso : incidente diplomatico

Giuseppe Sandro Mela.

2017-11-29.

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«Un gay psicopatico che odia la Francia»

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«Come tutti gli psicopatici crede solo nei suoi propositi. Macron non ama la Francia, ama solo se stesso e non combatterà per i cittadini francesi» [http://www.gay.it/]

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Episodi di questo tipo bollano a fuoco l'autore.

Sarebbe persino inutile commentare con le pesanti e severe parole del caso: sarebbe sufficiente leggersi i resoconti.

«la prima volta di Emmanuel Macron in Africa da presidente si è risolta in una gaffe pesantissima, ai limiti dell'incidente diplomatico»

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«Durante un incontro con gli studenti a Ouagadougou, capitale dell'ex colonia Burkina Faso, l'inquilino dell'Eliseo, per invitarli a superare la visione di una Francia paternalista alla quale chiedere soccorso nella difficoltà, li ha esortati, con toni un po' bruschi, a "non trattarlo come se fosse il presidente del Burkina Faso"»

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«Mi parlate come se io fossi ancora la potenza coloniale ma io non voglio occuparmi dell'elettricità nelle università del Burkina Faso! È il compito del vostro presidente»

Christian Kaboré, Presidente del Burkina Faso, inizialmente reagisce con un sorriso e poi si alza, lasciando la sala.

Ma Mr Macron lo incalza:

«Ecco se ne va... Ma no resta qui... Niente, è andato a riparare l'aria condizionata»

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Interpellato dai ragazzi sul traffico di rifugiati:

«Chi sono i trafficanti? Chiedetevelo, voi che siete giovani africani. Siete da non credere. Chi sono i trafficanti? Sono africani, amici miei. Non i francesi. Ognuno comprenda questa responsabilità. Mostratemi un francese, un belga o un tedesco che ha compiuto traffici tra la Nigeria e la Libia. Non esiste. Oggi in Africa ci sono Africani che rendono schiavi altri africani. Questa è la realtà. E ci sono europei che approfittano della miseria in Africa. In entrambi i casi si tratta di crimini inaccettabili. E li stiamo combattendo entrambi»

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«diffusi casi di abusi sessuali compiuti dai militari transalpini di stanza in Africa, abusi che hanno spesso visto come vittime bambini.»

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«You speak to me like I‘m a colonial power, but I don’t want to look after electricity in Burkina Faso. That’s the work of your president»

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«I am from a generation that doesn’t come to tell Africans what to do»

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«French military out of Burkina»

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Macron publicly 'humiliates' Burkina Faso president as French leader's Africa trip goes wrong

«"It is the work of the president [of Burkina Faso]," he said, pointing at president Roch Marc Christian Kabore, who was listening to Macron's speech from the same stage.

At this point, Kabore suddenly stood up and left the room. "He's leaving... Stay there! So, he went to repair the air conditioning," »

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Macron embarrasses Burkina Faso’s President Kabore: ‘He left to fix the AC’

«“I do not want to pay attention to the problem of electricity, this is what the president should be doing …he is leaving ... stay here, he has left to fix the air conditioning system"»

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«The French leader also referred to his comments that prompted controversy in July, when he suggested that it's a problem when African women have "seven or eight children."»

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La diplomazia è l'arte del colloquiare, dello stare a sentire, sempre con amabile garbo, mantenendo sempre il completo controllo di sé stessi. Il diplomatico è una persona amabile, con la quale si può parlare di tutto, alla ricerca di accordi duraturi ed equi.

Intemperanze di questo genere fanno in un baleno il giro del mondo ed alienano in modo definitivo chi le ha perpetrate.

Noi comprendiamo bene come la sindrome da astinenza possa alterare profondamente le manifestazioni caratteriali, ma di capi di governo rottamati perché inidonei a reggere quel ruolo ne abbiamo visto un gran numero.

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Non tutto il male viene per nuocere.

Come nel caso di Herr Schulz e di Frau Merkel, anche Mr Macron sta suicidandosi con le sue stesse mani, e con lui la sua bislacca visione dello stato europeo, e con il suo sussiegoso ed altero comportamento.

Ci si guardi bene dal fermarlo. Mai fermare i suicidi.

Nota.

Mr Putin e Mr Xi se la stanno sghignazzando della grossa. Aiutare l'elezione di Mr Macron è stato uno dei loro capolavori.


→ Agi. 2017-11-28. Il viaggio di Macron in Africa è cominciato con una gaffe devastante

Mentre prosegue placido il lungo viaggio di Paolo Gentiloni nel continente nero, la prima volta di Emmanuel Macron in Africa da presidente si è risolta in una gaffe pesantissima, ai limiti dell'incidente diplomatico. Durante un incontro con gli studenti a Ouagadougou, capitale dell'ex colonia Burkina Faso, l'inquilino dell'Eliseo, per invitarli a superare la visione di una Francia paternalista alla quale chiedere soccorso nella difficoltà, li ha esortati, con toni un po' bruschi, a "non trattarlo come se fosse il presidente del Burkina Faso", dopo che alcuni di loro si erano lamentati delle pessime condizioni del loro ateneo. "

Mi parlate come se io fossi ancora la potenza coloniale ma io non voglio occuparmi dell'elettricità nelle università del Burkina Faso! È il compito del vostro presidente", dice Macron, indicando l'omologo locale Christian Kaboré, che inizialmente reagisce con un sorriso e poi si alza, lasciando la sala. "Ecco se ne va... Ma no resta qui... Niente, è andato a riparare l'aria condizionata", fa Macron.

Un umorismo che non è stato apprezzato dagli utenti dei social, che hanno parlato di "arroganza", immaturità" e "mancanza di rispetto". Di certo questa vena sarcastica era ancora ignota a chi era abituato al compassato Macron visto finora nei consessi europei.

L'inquilino dell'Eliseo aveva poi perso la pazienza quando, in precedenza, era stato interpellato dai ragazzi sul traffico di rifugiati: "Chi sono i trafficanti? Chiedetevelo, voi che siete giovani africani. Siete da non credere. Chi sono i trafficanti? Sono africani, amici miei. Non i francesi. Ognuno comprenda questa responsabilità. Mostratemi un francese, un belga o un tedesco che ha compiuto traffici tra la Nigeria e la Libia. Non esiste. Oggi in Africa ci sono Africani che rendono schiavi altri africani. Questa è la realtà. E ci sono europei che approfittano della miseria in Africa. In entrambi i casi si tratta di crimini inaccettabili. E li stiamo combattendo entrambi". Più che il contenuto delle affermazioni, piuttosto realistiche, colpisce quanto il presidente francese si sia mostrato a corto del suo consueto aplomb, a partire dal linguaggio del corpo.

La delegazione francese accolta da bombe e pietre

Va detto che la visita non era iniziata proprio benissimo. Prima dell'arrivo della delegazione francese, due terroristi incappucciati avevano tirato una bomba a mano che trasportava truppe francesi, mancando il bersaglio e colpendo tre civili. Macron ha poi cercato di minimizzare: "È solo una granata, non dimenticate i morti che la vostra gente ha dovuto soffrire ieri e nelle settimane e nei mesi scorsi". In seguito, il convoglio della delegazione è stato accolto da lanci di pietre, mentre gli studenti manifestavano di fronte all'università dove Macron avrebbe parlato chiedendo il ritiro dei soldati francesi dal loro Paese. "Dovreste solo ringraziare i soldati francesi", ha poi detto Macron agli studenti. La rabbia degli africani non è però alimentata da generiche "proteste contro l'imperialismo" ma anche dai diffusi casi di abusi sessuali compiuti dai militari transalpini di stanza in Africa, abusi che hanno spesso visto come vittime bambini. 


→ Reuters. 2017-11-28. Macron's promise of new France-Africa ties raises heckles

Ouagadougou (Reuters) - France’s President Emmanuel Macron told African youths on Tuesday that he belonged to a new generation of French leaders who would build partnerships with the continent rather than tell it what to do.

But a youth protest against him, stones pelting one of his delegation’s vehicles and a botched grenade attack on French troops hours before his arrival in Burkina Faso’s capital Ouagadougou showed the hostility that still lingers after decades of an often tense France-Africa relationship.

Macron was also subjected to rowdy student questions at the university after his speech in Ouagadougou, and was sometimes left fruitlessly hushing as he struggled to get his answers heard above the crowd.

In his speech, peppered with references to African nationalists such as Nelson Mandela and Burkina’s revolutionary leader Thomas Sankara, Macron promised a break with a past in which France often seemed to call the shots to former colonies.

“I am from a generation that doesn’t come to tell Africans what to do,” Macron said, prompting applause.

“I am from a generation for whom Nelson Mandela’s victory is one of the best political memories.”

The 39-year-old is on a three-day visit to Burkina Faso, Ghana and Ivory Coast aimed at boosting cooperation in education, the digital economy and migration.

“I will be alongside those who believe that Africa is neither a lost continent or one that needs to be saved,” he said.

The grenade attack missed the French soldiers but wounded three civilians hours before Macron arrived. No group claimed responsibility.

Stones were thrown at a delegation convoy, however Macron was far away from it at a meeting with his Burkina counterpart, Roch Marc Kabore in the presidential palace.

Dozens of local youths clashed with security forces in the center of the capital throwing stones. Police responded with teargas. Protesters burnt T-shirts with images of Macron and carried slogans including “Down with new-colonialism” and “French military out of Burkina”.

BREAK WITH PAST?

It was not the first time a French president has promised to break with past French politics on the continent.

Macron’s predecessor Francois Hollande declared while visiting Senegal in 2012 that “the time of La Francafrique is over”, referring to a shadowy network of diplomats, soldiers and businessmen who manipulated African leaders for decades after independence.

But it comes at a tense time, when French troops are being sucked deeper into a years-long battle to quell Islamist militancy in the Sahel region.

France has 4,000 troops deployed there, and there are mixed feelings about their presence - highlighted in a bitter row between France and Mali over the deaths of 11 Malian troops being held captive by Islamist militants in a French air strike.

The French are pinning their hopes on the so-called G5 Sahel force being set up by regional country’s with French and American backing. It launched a campaign on Oct. 28 amid growing unrest in the desert reaches of the region, where jihadists allied to al Qaeda or inspired by Islamic State roam undetected.

Macron earlier told journalists G5 had been too slow to get established.

He said he would call for greater co-operation between Europe and Africa to tackle human trafficking and he touted a European initiative to rescue African migrants from being enslaved in Libya.

The exchange with heckling students was typical Macron, who during his presidential campaign often managed to turn initially hostile crowds in his favor by answering questions head on.

“You speak to me like I‘m a colonial power, but I don’t want to look after electricity in Burkina Faso. That’s the work of your president,” he retorted to one hostile questioner.

Interessante osservazione sul risultato dell'essere accusati di molestie sessuali (da una donna)

Giuseppe Sandro Mela.

2017-11-29.

Tomba_001

Nessuna paura. Mr Matt Lauer, anchorman della Nbc, venti milioni di dollari all'anno di emolumento, non è stato licenziato dal truce Mr Trump.

Lo ha licenziato il boss della Nbc, santo patrono argentiere dei liberal democratici. Socio sostenitore, si potrebbe dire.

Per non parlare poi dei loro servizi. Mrs Clinton santa e subito era il minimo che potessero dire.

La Tass di Stalin era sobria ed imparziale al confronto dell'Nbc.

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Bene: che ha mai fatto di male questo uomo?

Sexual harassment: ci mancherebbe.

«NBC has fired longtime NBC News anchor Matt Lauder after a “detailed complaint” of inappropriate sexual behavior.”»

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«we were also presented with reason to believe this may not have been an isolated incident»

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«We are deeply saddened by this turn of events»

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Tanto per ricordare, due settimane fa la Cbs aveva licenziato Mr Charlie Rose "after 8 women came forward accusing him of sexual harassment"

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Qui abbiamo il sunto dell'ideologia liberal.

Le confidenze di una femmina ad un giornale sono assunte come se fossero sentenze cassate. Sentenze di condanna, ovviamente.

Processi? Ma a cosa mai servirebbero i processi davanti ad una simile accusa?

Ventisette anni fa mi aveva guardato nella scollatura. Che diamine.

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I liberal democratici si stanno falcidiando l'un l'altro con l'accusa di sexual harassment.

Sarebbe stato comprensibile se avessero cercato di utilizzare questo mezzo per far fuori dei repubblicani: invece si suicidano ed ammazzano, soprattutto, i loro benefattori.

«In past years, the public has heard tell of news anchors like NBC’s Matt Lauer who earns $20 million a year, and Katie Couric, now pulling in $10 million from Yahoo News. The multi-million salaries of big name anchors is not the norm, according to an annual survey of current salaries released by the Radio Television Digital News Association, an industry group.

The average salary for a news anchor is $83,300, though this can range from a minimum of $14,000 to a maximum of $875,000, depending on market size and other circumstances.

Sports anchors weigh in with an average $56,500 annually, with a range of $18,000-$275,000. Weathercasters  make $69,800, with a range of $12,000-$595,000.

“Certainly not a great year for TV news salaries, but it’s better than last year,” says Hofstra University professor emeritus Bob Papper, who did the research. “On the anchor desk, news anchors and weathercasters went up, but sports anchors dropped.”» [Fonte]


→ TV Newser. 2017-11-29. Matt Lauer Fired From NBC Over Inappropriate Sexual Behavior

NBC has fired longtime NBC News anchor Matt Lauder after a “detailed complaint” of inappropriate sexual behavior.”

“It represented, after serious review, a clear violation of our company’s standards,” wrote NBC News chairman Andy Lack in a note to staff this morning.

Lack says while it is the first complaint about his behavior “we were also presented with reason to believe this may not have been an isolated incident.”

“We are deeply saddened by this turn of events,” Lack writes, “But we will face it together as a news organization – and do it in as transparent a manner as we can.”

Lauer has been with NBC since 1992 as an anchor for WNBC. He began filling in on the Today show as newsreader before being named co-anchor in 1997 taking over for Bryant Gumbel.

Lauer is the second high-profile morning show anchor to lose his job in a matter of weeks. CBS fired Charlie Rose, co-ahchor of CBS This Morning, two weeks ago after 8 women came forward accusing him of sexual harassment.


lunedì 27 novembre 2017

Oh come godo, come sono contento...

A Quartu il micidiale Street Control Enterprise: lotta alle infrazioni

Oggi alle 12:20

Uno Street Control
A confronto, autovelox e autoscan non faranno più tanta paura.
È in arrivo in dotazione alla Polizia locale di Quartu Sant'Elena il micidiale Street Control Enterprise, una sofisticata apparecchiatura che, col mezzo in movimento, riuscirà a rilevare in tempo reale varie infrazioni: divieto di sosta, auto rubate e veicoli senza assicurazione e revisione.
L'occhio elettronico sarà sistemato sui veicoli di servizio e trasmetterà in tempo reale fotogrammi alla centrale immortalando tutte le infrazioni delle auto che incontra sul proprio cammino.
Chi non rispetta le regole del codice della strada non avrà scampo.
Lo Street Control consentirà inoltre di avere un monitoraggio del territorio in tempo reale e permetterà anche di risalire a veicoli eventualmente rubati.
La sofisticata apparecchiatura costituita da una telecamera e un monitor collegati a PC va ad aggiungersi alle altre strumentazioni in dotazione alla Polizia locale come telelaser e autoscan.

Mentre si parla di ius soli , di Ostia e della nazionale o di molestie sessuali ...altre nazioni...

Giuseppe Sandro Mela.

2017-11-27.

Visegrad 001

Tutte le notizie possono essere commentate da differenti punti di vista, ciascuno dei quali mette in particolare risalto uno dei tanti aspetti.

Tra di questi, uno è costantemente sorvolato e sottotaciuto dai media occidentali: argomento particolarmente scomodo, ma non per questo inesistente.

Mentre l'Occidente sta dibattendosi in una crisi politica di severa portata, che raggiunge il suo massimo espressivo nella impossibilità di formare governi coesi e determinati, con movimenti e partiti minoritari che si rifiutano di accettare il ruolo di essere minoranze, mentre l'Occidente disperde l'opinione pubblica su temi etici e morali di dubbia consistenza ed utilità, mentre l'Occidente constata la evanescenza delle proprie teorie economiche non più, e vistosamente, in grado di gestire i tempi correnti, la Cina e la Russia stanno sviluppando un piano politico ed economico volto a formare un nuovo baricentro euroasiatico.

Molte quindi le possibili considerazioni.

In primo luogo, mentre in passato l'Occidente rendeva conto di gran parte dell'economia mondiale, al momento attuale le nazioni del G-7 generano circa il trenta per cento del pil mondiale. Il sistema economico occidentale non ha quindi dimensioni e forza per condizionare il resto del mondo, mentre questo ultimo ha dimensioni e forza per condizionare l'Occidente. La conseguenza è lapalissiana: l'Occidente non è più libero di scegliersi le strade da percorrere e le modalità di azione: o si adegua, oppure soccombe.

In secondo luogo, l'Unione Europea ha iniziato a frantumarsi. Se i partiti bollati come 'populisti' non hanno ancora conquistato dei governi europei, con la loro stessa presenza ne condizionano indirizzi ed azioni. La crisi politica francese ed austriaca, spagnola ed italiana, nonché quella tedesca paralizzano l'Unione Europea. Paralisi politica che si riverbera severamente sulla attività della Banca Centrale, proprio nel momento di inizio del tapering.

In terzo luogo, fino a quando aveva un qualche potere, Frau Merkel ed i suoi alleati europei si erano posti per motivazioni ideologiche in posizioni conflittuali con i paesi del Visegrad e, più generalmente parlando, con quelli dell'est europeo, Russia compresa. In alcune dichiarazioni, la dirigenza dell'Unione si era anche sbilanciata al punto di voler imporre al Visegrad sanzioni. Alla luce dell'attuale crisi queste posizioni sembrerebbero essere non più a lungo sostenibili.

In quarto luogo, come prima ricordato, l'Unione Europea non è più libera di decidere ciò che vuole. La Cina, assieme alla Russia, ha sviluppato il Ceec, China and Central and Eastern European Countries, nel cui ambito si muove con saggi criteri paritetici, senza esercitare la minima pressione sulle situazioni interne dei paesi membri. Una unione economica di sedici paesi. Molto significativo l'esame del sito di questa nuova organizzazione. Le fotografie prese ad icona dei singoli stati, per Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Repubblica Ceka, Estonia, Ungheria, Lettonia, Macedonia, Polonia, Serbia, e Slovenia sono chiese, fatto del tutto impensabile invece nell'Unione Europea.

In quinto luogo, appaiono evidenti almeno due aspetti dell'interna questione. Come detto prima, la Cina non interferisce in nulla nei problemi interni dei paesi partner, ma investe cifre colossali in infrastrutture di trasporti ed utilities che nell'ambito del progetto Belt and Road superano abbondantemente i millecinquecento miliardi di dollari. Queste due considerazioni evidenziano il netto contrasto con il modo di agire dell'Unione Europea, che devolve la quasi totalità del proprio bilancio in welfare oppure in imprese ideologiche avulse dalle esigenze correnti dei mercati.

In sesto luogo, i numeri parlano chiaro. I paesi dell'est europeo stanno ricevendo più fondi dalla Cina che non dall'Unione Europea, che, anzi, fa persino pesare quel poco che concede. È evidente che alla fine queste nazioni saranno anche costrette a rivedere il proprio schieramento in seno alla Nato, con tutte le sequenziali conseguenze.

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Dazi doganali ridotti dal 17.3% al 7.7%?

Sicuramente questa manovra faciliterà le esportazioni verso la Cina, anche se nel contempo ne consoliderà la leadership. Ma altrettanto sequenzialmente evidenzia come un miglioramento del sistema economico occidentale dipenda più dalla Cina e dalla Russia che non dall'Occidente.


→ XinuaNet. 2017-11-26. China to cut tariffs on consumer goods

BEIJING, Nov. 24 (Xinhua) -- China will further reduce tariffs on consumer goods, including food and infant formula, in the third cut since 2015.

Effective next month, the average import tax on some food, health products, medicine, daily chemicals, clothing, footwear, and other products will drop to 7.7 percent from 17.3 percent, the Ministry of Finance (MOF) said Friday in an online statement.

Some types of baby milk powder and diapers will have zero tariffs, according to an MOF list.


→ XinuaNet. 2017-03-05. China collects over 400 bln yuan in taxes from major FTZs

BEIJING, March 5 (Xinhua) -- China collected 409 billion yuan (59.3 billion U.S. dollars) in taxes in four major free trade zones (FTZs) last year, data from the State Administration of Taxation (SAT) showed.

The tax revenue growth was driven by fast development, reasonable industrial structure and strong innovation in the Shanghai, Tianjin, Fujian and Guangdong FTZs.

Nearly 90 percent of the tax revenue came from the modern services sector, while high-end manufacturing witnessed strong growth in tax revenue, SAT data showed.

SAT data showed tax receipts from car manufacturing had annual growth of 44 percent last year, 34 percentage points higher than the national average.

Internet, software and information technology services posted stellar growth in tax revenues. The Guangdong FTZ, supported by tech-hub Shenzhen, saw tax revenues from the two sectors increase 470 percent and 390 percent respectively year on year.

FTZs are part of government efforts to test reform policies, including interest rate liberalization and fewer investment restrictions to better integrate the economy with international practice.

China launched its first FTZ in Shanghai in 2013. In late 2014, Tianjin, Fujian and Guangdong were allowed to set up a second group of FTZs. Another seven were approved in August 2016 in a bid to replicate the success of previous trials.


→ XinuaNet. 2017-11-26. Chinese premier leaves for Hungary visit, SCO meeting in Russia.

«BEIJING, Nov. 26 (Xinhua) -- Chinese Premier Li Keqiang left Beijing on Sunday morning for an official visit to Hungary and the sixth meeting of heads of government of China-Central and Eastern European Countries in Budapest.

Li will also attend the 16th meeting of the Council of Heads of Government (Prime Ministers) of the Shanghai Cooperation Organization in the Russian city of Sochi from Nov. 30 to Dec. 1.»


→ XinuaNet. 2017-11-26. Premier Li vows to bring China-CEEC cooperation, China-Hungary ties to new high

«BUDAPEST, Nov. 26 (Xinhua) -- Chinese Premier Li Keqiang has vowed to bring cooperation between China and the 16 Central and Eastern European countries (CEEC) and relations between China and Hungary to a higher level.

Li made the statement in an article published on the newspaper The Hungarian Times before attending the sixth meeting of heads of government of China and the CEEC on Nov. 26-29 in Budapest and paying an official visit to Hungary. Full Story»

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BUDAPEST, Nov. 26 (Xinhua) -- Chinese Premier Li Keqiang has vowed to bring cooperation between China and the 16 Central and Eastern European countries (CEEC) and relations between China and Hungary to a higher level.

Li made the statement in an article published on the newspaper The Hungarian Times before attending the sixth meeting of heads of government of China and the CEEC on Nov. 26-29 in Budapest and paying an official visit to Hungary.

"This is an important meeting held at the fifth anniversary of the launching of China-CEEC cooperation (16+1 cooperation). I'm looking forward to the meeting and the visit," Li said.

Noting that Chinese President Xi Jinping announced in May the establishment of a comprehensive strategic partnership between the two countries, Li said he is full of confidence about China-Hungary relations and the prospect of China-CEEC cooperation.

The premier recalled that the first China-CEEC economic and trade forum was held in Budapest in 2011 and, a year later, the 17 countries established a new trans-regional cooperation platform, called the 16+1 cooperation.

Over the five years, the 16+1 cooperation has been growing and the mechanism improving, bringing about remarkable progress to cooperation in all fields, Li said.

Political mutual trust between China and the CEEC countries has been deepened, with the two sides having established cooperation mechanisms in about 20 areas, he said.

Economic cooperation has been growing steadily, with bilateral trade increasing to 58.7 billion U.S. dollars in 2016 from 43.9 billion dollars in 2010 and the completion of a number of landmark infrastructure projects, said the premier.

People-to-people exchanges have been strengthened in the fields of education, culture, health, tourism, media, think tank, political party and youth, and at local levels, he said.

After a great start, the 16+1 cooperation demands a new direction and new momentum, the premier said, adding that he will work with CEEC leaders to review what the two sides have achieved in the five years and draw a blueprint for the future.

On China-Hungary ties, Li said both countries are beneficiaries and supporters of economic globalization, and it is in line with the fundamental interests of the two countries to stick to trade and investment liberalization and facilitation.

Speaking highly of the strategic alignment of the China-proposed Belt and Road Initiative with Hungary's Eastern Opening policy, Li said the Belt and Road Initiative and 16+1 cooperation have put the two countries' economic and trade cooperation on a fast lane, with progress made in the areas of investment, finance, agriculture, scientific and technological innovation and small and medium-sized enterprises.

China and Hungary have also made strides in people-to-people exchange and cooperation in the areas of culture, education, sports, tourism and traditional Chinese medicine, he said.

Both sides hold that China-Hungary ties have entered the best period in history, Li said.

The 19th National Congress of the Communist Party of China has set out a grand blueprint and action guideline for future development of China, said Li, adding that a more open and prosperous China will surely bring more and greater opportunities to all countries in the world including Hungary.


→ XinuaNet. 2017-11-26. Commentary: Less anxious, more active EU needed in China-CEE cooperation

«BUDAPEST, Nov. 26 (Xinhua) -- As Chinese Premier Li Keqiang heads to Budapest on Sunday for the sixth meeting of heads of government of China-Central and Eastern European (CEE) Countries, the once lagging behind part of Europe gets another chance to showcase its new title -- the fastest growing region in Europe.

Data from the European Union (EU) lists Romania (8.6 percent in Q3, 2017), Latvia (6.2 percent), Poland and Czech Republic (both 5.0 percent) as top four fastest growing economies in the Union, which happen to be members of the China-CEE cooperation framework and take the lion's share of China's investment in the region.»


→ XinuaNet. 2017-11-26. Transport most promising field of cooperation between Poland, CEEC, China: Polish PM.

WARSAW, Oct. 25 (Xinhua) -- Polish Prime Minister Beata Szydlo on Wednesday said transport is "one of the most promising fields of cooperation between Poland, the whole Central and Eastern Europe, and China."

She made the statement as ministers of transport from China and Central and Eastern European Countries (CEEC) met here on Wednesday for the second CEEC-China Transport Ministers' Meeting, which aims to improve cooperation in the area of transport.

During the opening ceremony, Szydlo said Poland has plans to develop the country's transport infrastructure, including road, rail, air, sea links and inland waterways.

He Jianzhong, vice-minister of transport of China, said that China is willing to work with CEEC to promote the integration of Eurasian transport, accelerate interconnection of infrastructure and work together for a new chapter in China-CEEC transport cooperation.


domenica 26 novembre 2017

Urrà ... Svezia, vietato chiamare Dio "Lui" o "Signore": "Non ha genere, è neutro"

Svezia, vietato chiamare Dio "Lui" o "Signore": "Non ha genere, è neutro"

Ieri alle 15:35

L'arcivescovo di Svezia Antje Jackelen
Non usare più le parole "Lui" o "Signore" per riferirsi a Dio.
Lo ha deciso la Chiesa di Svezia, che ha chiesto ai suoi esponenti di usare un linguaggio neutro, che non indichi un genere specifico.
La donna arcivescovo Antje Jackelen ha spiegato così la decisione: "Teologicamente sappiamo che Dio va al di là del concetto di genere, non è umano".
Ci è voluto un incontro, durato la bellezza di 8 giorni, tra i 251 esponenti dell'organismo decisionale della Chiesa Nazionale Evangelica Luterana per arrivare a questa conclusione.
La decisione sarà effettiva dal 20 maggio 2018, giorno di Pentecoste, e ha fatto storcere il naso a più di qualcuno.
Antje Jackelen guida in Svezia una comunità di 6,1 milioni di fedeli battezzati, in un Paese che conta poco meno di 10 milioni di abitanti.
(Redazione Online/L)
fonte http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2017/11/25/svezia_vietato_chiamare_dio_lui_o_signore_non_ha_genere_neutro-68-669872.html
E' in questi momenti che sono contento di non abitare in Svezia (già non reggo Ikea ...) e di non essere di fede evangelica luterana: mi basta avere la Boldrini e quelle persone, come lei, cioè intolleranti , sopratutto riguardo ai maschi, ma che con il loro comportamento, le loro azioni, cercano di ottenere l'annientamento degli uomini nella società (ruolo politico, in famiglia, in azienda , quote rosa eccetera), e nello stesso tempo zittiscono un eventuale dissenso, azzerano le critiche che diventano impossibili visto che , non solo non hai spazio nei media (basta sentire un tg, vedere cosa riportano i giornali, guardare un talk show) , ma anche in rete spesso ciò che è non è in linea con ciò che dice la Boldrini e i suoi accoliti viene cancellato. Ognuno ha la propria croce.

sabato 25 novembre 2017

Quando un capo di stato si fa voler bene, e quando vuoi bene alla tua patria (cosa impossibile da noi)

Giuseppe Sandro Mela.

2017-11-25.

2017-11-23__Lo Cazr Imperatore Alessandro I entra a Parigi il 30 marzo 1814.

Lo Cazr Imperatore Alessandro I entra a Parigi il 30 marzo 1814.


«Il testo della canzone fa discutere».

Tradotto in un linguaggio come si mangia, il testo della canzone fa discutere i liberal democratici ed i socialisti ideologici, mica la gente comune che tanto se ne guarda bene dal continuare a votarli. Liberal e socialisti incominciano a vedersi in Siberia, sopra il circolo polare artico, a coltivar prezzemolo.

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«There is no opinion of its own in the European Union

 And we are - from our northern seas to southern borders, from the Kuril islands to the Baltic shore The Samurais will never get this line of islands,

We'll stand up and protect the amber capital,

We'll keep our Sevastopol and Crimea for our descendants,

We'll bring Alaska back home.»

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«Pronti ad morire in guerra per la Russia, se ce lo chiederà Vladimir Putin»

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«l’Ue è descritta come insignificante»

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«il presidente americano è senza potere»

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«tra le varie belligeranti promesse c’è quella di riprendersi l’Alaska dagli Usa»

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«Vorremmo che nel mondo ci fosse la pace, cantano, ma se il comandante supremo ci chiama per l’ultima battaglia, Zio Putin, noi saremo con te»

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«The song in the video footage shared online is seen as an opening shot in Vladimir Putin's bid for another six years in the Kremlin - and references Japan, the Middle East and EU»

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Russia. Capire un popolo per capire una nazione.

Capire la Russia. Dmitri Hvorostovsky – Katyusha.

КАТЮШA (Katyusha) - Дмитрий Хворостовский

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La storia ci insegna fino a qual punto i russi se la leghino al dito quando si cerca di calpestarli.

Quando Napoleone si era illuso di piegare la Russia nel 1812 imparò la lezione sulla Beresina, poi fece il ripasso a Leipzig, ed infine i russi vinsero la battaglia di Parigi del 31 marzo 1814, e se ne entrarono nella capitale francese, mentre Napoleone se ne andava a Sant'Elena. Ebbero 18,000 tra morti e feriti in quella sola battaglia, ma alla fine vinsero, e vinsero in modo completo. Ed usarono una mano ben pesante.

Centotrenta anni dopo ci riprovarono i tedeschi. Alla fine i russi parcheggiarono i loro carri armati sulla verticale della cancelleria tedesca: subirono quasi venti milioni di morti, ma chiusero la partita.

I russi sono pazienti, ma quando si mettono in moto finiscono il loro compito in modo definitivo. Non hanno mezze misure.

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Negli anni novanta, dopo la implosione dell'Unione sovietica l'Occidente impose severe condizioni alla Russia. Fece quello che mai un Richelieu oppure un Bismarck si sarebbe mai sognato di fare: li umiliarono.

La storia insegna che o si annienta oppure si tratta.

Chi si illudesse che i russi se ne siano dimenticati sarebbe davvero galatticamente ingenuo.

Bene.

Ora l'Unione Europea sta disgregandosi, non ha nessun esercito degno di quel nome, è debosciata nel cuore e nella mente. Rigurgita di islamici infidi e le sue donne sono in gran parte depravate.

È forse questa l'Europa per cui andare a morire?

È forse questa la donna che dovrei difendere in battaglia?

L’America fa sbudellare Mr Putin dalla esultanza.

Perché Mr Putin dovrebbe temere un esercito di malati di mente, depravati dall'uso di droga, miscela di femmine petitive che credono che la guerra sia una sfilata di moda?

Ma ci siamo dimenticati quanto è successo pochi giorni or sono?

Regno Unito. Sommergibile atomico con a bordo nove cocainomani.

Nella sala attivazione e lancio dei missili ad armamento atomico i nove addetti erano ebbri di cocaina e si scopavano le colleghe femmine, o facenti funzioni, sbalzandole/i sulla plancia dei comandi di lancio. Ed i russi dovettero avvisare gli inglese che avevano un bordello a bordo del loro sommergile nucleare: di bloccare quegli incoscienti.

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La crisi tedesca innesca inevitabilmente quella dell'Unione Europea.

Sarà un periodo di chaos ove tutto potrebbe accadere.


→ Aska. 2017-11-22. I cadetti-bambini di Putin cantano pronti alla guerra per lui [Video]

Il video canoro iniziativa di una deputata putiniana "di ferro".

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Pronti ad morire in guerra per la Russia, se ce lo chiederà Vladimir Putin: la canzone ‘Zio Vova” – dove Vova è un affettuoso diminutivo per Vladimir – è una iniziativa della devota deputata putiniana Anna Kuvychko, eseguita da un coro di ragazzi che studiano nella scuola di polizia della regione di Volgograd, ovvero di quella che fu Stalingrado, città eroe che ancora oggi per i russi simboleggia la resistenza, il sacrificio e infine la vittoria sull’esercito nazista.

Il testo della canzone fa discutere – l’Ue è descritta come insignificante, il presidente americano è senza potere e tra le varie belligeranti promesse c’è quella di riprendersi l’Alaska dagli Usa – ma per il Cremlino è una semplice “dimostrazione di simpatia” nei confronti di Putin. Il messaggio dei giovanissimi cadetti è certamente gradito all’uomo forte che ha fatto del patriottismo il suo manifesto: “Vorremmo che nel mondo ci fosse la pace, cantano, ma se il comandante supremo ci chiama per l’ultima battaglia, Zio Putin, noi saremo con te”.

→ Mirror. 2017-11-22. "We're ready to die for Putin" Russian child police cadets sing chilling propaganda anthem demanding return of Alaska to Kremlin

The song in the video footage shared online is seen as an opening shot in Vladimir Putin's bid for another six years in the Kremlin - and references Japan, the Middle East and EU.

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This is the moment Russian Police cadets sang a "chilling propaganda anthem" vowing to grab back the US state of Alaska - and never surrender Crimea.

The content of the song in the video footage shared online is seen as an opening shot in Vladimir Putin 's bid for another six years in the Kremlin.

Sung by cadets from a military-style college against a background of World War Two monuments in Volgograd, formerly Stalingrad, it oozes patriotism and depicts a weak, divided West.

It also cheekily borrowing a clip from a Brexit rally in the UK to justify the strongman's bid to restore Russian might.

"We want our country back", trumpet the Vote to Leave posters, mixed here with a message that the Russian young are ready to die for "Uncle Vova", aka Vladimir Putin - Vova being a fond version of his first name.

Putin, aged 65, has not yet declared if he will run or not for a six year term in the March 2018 presidential election, but meanwhile videos like this show the path being cleared for him to notch up another landslide 18 years after he first took the Kremlin helm.

One of his ultra-loyal MPs Anna Kuvychko sings along with the uniformed cadets with lyrics which seem to predict Donald Trump's impeachment and write off the European Union as of no consequence.

The song - redolent of Soviet-style propaganda - makes clear there will be no concessions to Japan in the disputed Kuril Islands, several of which Tokyo claims, nor 11 time zones away to NATO over the Baltic Sea exclave of Kaliningrad, an amber-rich region bristling with Russian military firepower.

The first verse takes a swipe at America's perceived role as a superpower seeking global hegemony with the EU painted as its supplicant:

The 21st century is here - the Earth has got weary of wars,

The population of the planet is sick and tired with hegemony.

There is no opinion of its own in the European Union,

The Middle East is groaning from troubles,

Across the ocean the president was stripped of his power.

Then comes a refrain, making clear the obedience of these cadets to Putin if he orders them into action in the 'final battle':

And we are - from our northern seas to southern borders, from the Kuril islands to the Baltic shore,

We wish for peace in this land, but if the main commander calls us up for the last battle -

Uncle Vova, we are with you!

The anthem goes on:

And what will be left for my generation? If we are weak, we will lose the whole country.

And our devoted friends - these are the army and navy,

And a red star of a grandfather as a memory of friendship.

Then comes the Uncle Vova refrain once more before the next verse vows:

The Samurais will never get this line of islands,

We'll stand up and protect the amber capital,

We'll keep our Sevastopol and Crimea for our descendants,

We'll bring Alaska back home.

As the cadets dream of grabbing America's largest state -- sold by the Romanov tsars for $7.2 million in 1867 -- they give a final stirring rendering of the refrain.

Major newspaper Moskovsky Komsomolets noted it showed "kids ready to die for Putin" and said the song - supposedly the initiative of the woman MP, an ultra-loyalist in his United Russia party - has gone viral.

The young singers are reported to be from Volgograd Police Cadet school 44, and the song comes at a time when observers note a return to pride in the military and law enforcement agencies in Russia.

Volgograd is a "hero city" for its role in pushing back the Nazis, with some two million killed in the Battle of Stalingrad as Hitler's thrust into the USSR was reversed.

Kuvychko, who represents Volgograd, said on Facebook: "The growing generation of hero city Volgograd, who are they?

"They are thinking people, and very much loving our country - the great Russia!

"They were brought up with the help of an example given by our defenders, they clearly understand that their great-grandfathers were fighting here, on Stalingrad's land, long ago for this blue peaceful sky.

"They are facing different challenges these days no less serious than before.

"But they will manage and they will win!"

Other comments are not so positive, with critics claiming it is "a chilling propaganda anthem" aimed at backing Putin's bid to keep his grip on Russia.

"Don't mix up your Motherland and Uncle Vova. Love to the big boss is not about patriotism," said one.

"We're right on the way to a new North Korea," complained another.

A critic added: "It is a pure political propaganda, dragging children into politics and teaching them from early years that war is a good thing.

"And those words about taking Alaska are hardcore.

"Where are those MPs coming from?"

senzanubi | 2017-11-25 alle 8:01 | Etichette: Putin | Categorie: Devoluzione socialismoGeopolitica MilitareProblemi militariPutinRussiaUnione Europea |