martedì 26 marzo 2019
Un ultimo sfogo (prima di defilarmi)
Doveva succedere ed è successo: ieri mattina, intorno alle 2 , il cane è morto. Pace all'anima sua, dirà qualcuno: in fondo era solo un cane, dirà qualcun'altro. Chi ha amato il cane, come l'ho amato io, chi ha avuto o ha un rapporto, un'intesa, "diversa" con l'animale, sa o intuisce di cosa si è trattato, e delle relative conseguenze, degli effetti che comporta. E' un motivo per cui, dopo un distacco, cui di solito non si è preparati mai abbastanza, quando ciò avviene è un trauma. Almeno, per me è stato ed è così: per altri, che evidentemente hanno adottato e adottano un altro stile di vita, le cose stanno in tutt'altro modo. Che cosa vuoi che sia, dice qualcuno, pensa che mio padre se ne è andato e io non ho reagito così! So bene di essere non solo pazzo, malato di mente, da ricovero, ma dentro di me albergano convinzioni, spunti di riflessione che, per fortuna forse altrui, riguardano solo il mio cervello bacato: gli altri, ed è forse un bene, non vengono toccati da pensieri come quelli cui ogni tanto faccio cenno. Non pensano, ad esempio, che un cane possa capire eventuali situazioni di disagio che io possa vivere, o che quando le parlavo lei capisse: si pensa, di norma, agli ordini, al solito "vieni qui!" oppure " a cuccia", laddove al massimo le dicevo, e non certo con tono autoritario, "vieni qui" e mai " a cuccia!". Quando circa 9 anni fa è arrivata a casa, non ne volevo sapere: per un'insieme di cose, ero e sono molto giù di morale, oserei dire da ricovero coatto, dato che la mia mente non funziona ( o non ha mai funzionato) come dovrebbe. Mi sono anche chiesto come dovrebbe essere una mente che funziona: penso che non debba creare problemi in primis a se stessi, al proprio nucleo familiare, né ovviamente sul posto di lavoro, anzi deve "portare" soldi, successo, e nei social like ,e semmai ci fossero appunto problemi o difficoltà, deve essere risolto tutto in fretta e bene. Tutto il contrario di chi è stato dichiarato fallito (2004), truffato nell'acquisto di una casa (1999), cacciato via attraverso ufficiale giudiziario nel 2009 (in presenza di carabinieri, ambulanza, assistenti sociali, parroco): fatti già descritti, in particolare nei blog (cancellati dai gestori) su Leonardo e Splinder, i cui risvolti lasciano amaro in bocca e pure una discreta dose di rabbia. Sentendo di gente super aiutata, e tu (io) lasciato nei casini, fa specie ricordarsi di chi, come il parroco , se ne è fregato, o degli assistenti sociali che non mi hanno certo trovato un buco dove andare a dormire: per gli altri sì, per me un cazzo! Non entro nei particolari, dato che l'ho già fatto , ma sappiate che le cambiali , seppure le hai pagate, e hai i titoli in mano , non hanno valore: se le hai pagate tu (io), è come se non le avessi onorate, mentre in caso contrario, gli altri possono anche non pagarle e non succede niente (mi è già successo, nel 97/98). Il giudice non ha ritenuto valido il pagamento delle farfalle, e mi ha cacciato via di casa: nemmeno, da dire, vediamo di trovare un soluzione, ma neanche per idea, dato che c'era chi voleva quella casa e solo quella. E' anche vero che poi , la società che l'ha acquistata, è fallita, ma non come sono fallito io: loro, il tizio, un politico (immaginate di quale schieramento? sì, esatto, uno che era compagno) ha lasciato fallire la sua coop, e se ne è sbattuto i coglioni degli operai, muratori o manovali. Come diceva Peppone: che vadano a cagare. Aggiungo io: vai a farti fottere, pezzo di merda! Per dirvi che razza di pezzo di merda sia il tizio, coglione e testa di cazzo, sappiate che i miei conoscenti in consiglio regionale, non ci hanno voluto avere niente a che fare, tanto era , e credo sia, uno da cui si vuole stare molto distanti. In ogni caso, poi , quello più fottuto sono stato io. Ed è in questo frangente che è arrivata lei, la cagnetta: nel giro di poco tempo, mi sono subito affezionato a lei, vuoi perché fallito e senza lavoro, vuoi perché , subito dopo lo sfratto, mi sono trovato impedito nei movimenti. Mani che non riuscivano a tenere nemmeno una forchetta, piedi doloranti, e in modo particolare la pianta e le dita: e lei era lì con me, o io con lei, fate voi. Tra tutte le ipotesi , da malattia autoimmune a non so che altro, e dopo un pianto , ovviamente solitario (almeno fino a quel giorno), ho trovato in un cassetto tre o 4 palline antistress , di quelle che una volta venivano regalate durante il salone del mobile: di norma i gadget a me sono sempre piaciuti, nel senso che se me li regalano li accetto, con beneficio di inventario, dato che posso sempre regalarli oppure possono tornare utili. Ho iniziato con una di quelle palle, di misura adeguata alle mie mani, che non sono grandi, e nel giro di poco tempo, chissà perché, ho riacquistato una discreta forza: niente di speciale, nessun Rambo o Ursus (come direbbero alcuni della mia generazione), ma sta di fatto che le mani avevano ripreso a funzionare più o meno come prima. Ed è stato in quel periodo che ho iniziato a parlare con il cane, a coinvolgerlo nei miei ragionamenti a voce alta (senza gridare), nei miei post che venivano regolarmente abortiti e mai pubblicati: una vera amica, che mi lasciava parlare, non mi giudicava, non mi sgridava. Semmai , quando ero seduto sul divano e adoperavo un tavolino di supporto su cui poggiare il portatile (entrambi graditi regali della mia prole e di mia moglie), lei si accucciava sul mio ventre, e ascoltava i miei deliri: logica una o più carezze, tra una lettura o un copia e incolla e qualche mio scritto. Quasi di punto in bianco sono successe alcune cose: i miei piedi hanno ripreso a funzionare, anche se non mi piacciono, e ogni tanto mi pare facciano i capricci (tipo crampi alle dita , per intenderci); ma il peggio è stata la presenza di qualche pulce nel cane. Ma non solo: le pulci attaccavano anche me, sopratutto nelle gambe e in pancia, e io di solito a causa del notevole prurito che mi provocano, mi gratto e ... a sangue. Il rimedio delle gocce non aveva sortito effetto, idem il bagno (seppure lei lo gradiva: le vocine che faceva erano sintomatiche): ecco che i soliti amici ti indicano il collarino, tipo Seresto. E io lo acquisto e glielo riesco a mettere: il risultato, dopo due giorni è quello di un cane che barcolla, come un ubriaco, e assente come un drogato. Faccio quel collegamento, tra pulci e Seresto, e glielo tolgo: il risultato è stato che dopo due giorni sembrava tutto passato. I miei errori, col senno di poi e arrivando ai giorni nostri, sono stati almeno due: non aver pensato alle dimensioni del cane, assai ridotte, circa 20 cm per 3 Kg scarsi di peso, e ciò nonostante aver comprato la misura più piccola del Seresto; e il fatto che in zona dove abito e che il cane frequentava durante le nostre passeggiate, diverse parti di marciapiede venissero (e vengono) cosparse di insetticida tipo Scover o Baygon o schiume bianche similari. Il cane ci passa sopra con le zampe, io stesso ci posso passare con le scarpe (cosa che ho fatto diverse volte quando, accorgendomene per tempo lo prendevo in braccio): quando il cane effettua la sua pulizia si è portato, di certo, tracce , percentuali di insetticida, idem può aver fatto con quanto rilasciato dalla suola delle mie scarpe. Ecco che la somma di ciò che rilascia il Seresto più l'insetticida preso sui marciapiedi, ci dà un cane stordito: le conseguenze di tutta questa roba nell'organismo di un cane di 3 Kg scarsi, sono state forse la causa, o una delle cause, dell'insufficienza renale. Età a parte, questa maledizione manifesta i suoi effetti quando ormai , almeno per il mio cane, è troppo tardi: se si ha fortuna il cane si salva, e può forse vivere 6 mesi o anche due o tre anni. Ho visto in clinica morire un cane che, poveretto, era tre anni che andava avanti e indietro dalla clinica, tra flebo, prelievi e balle varie: e ricordo molto bene la tristezza mia e sopratutto il dolore dei padroni del cane quando se ne è andato al creatore. Il loro pianto è stato come il nostro o molto simile. L'insufficienza renale ha provocato nel mio cane un'emorragia interna: la pressione è salita alle stelle. Eravamo riusciti a far mangiare , a forza, il cane, dato che i campanelli di allarme che possono indicare la presenza di un'insufficienza renale sono diversi: inappetenza, apatia, notevole quantità di acqua bevuta e numerose pisciate, dimagrimento notevole (vi ho detto che pesava 3 Kg, ma poi è arrivato a pesare 1 Kg e 900 grammi). Questi che ho elencato sono stati i motivi per cui ho deciso di portare, una domenica mattina, il cane dal veterinario : due giorni che non voleva saperne di mangiare mi sono sembrati troppi. Dimenticavo i rigurgiti e l'alito mefitico. Ora ,per vostra scienza, altri sintomi che però il mio cane non ha manifestato, sono la diarrea e gli occhi acquosi: altre cose si rivelano solo attraverso esami clinici. Curiosità: era verginella ma l'apparato riproduttivo era sano, e non aveva niente delle iettature che spesso preoccupano chi non fa sterilizzare le femmine. I valori che hanno rilevato le analisi erano i peggiori possibili, nel senso che non si riusciva a misurarli, erano over: tradotto vuol dire, come ci è stato comunicato, che con quei risultati il cane doveva essere morto. E infatti, nonostante la tempra che ha stupito, almeno a parole i veterinari, il cane dopo 8 giorni è morto: si era ripreso, è vero, e sembrava che non dovesse andare a fare compagnia ,almeno per il momento, agli altri due cani morti proprio per insufficienza renale (ma loro avevano la Leishmaniosi) durante il ricovero in clinica. Invece ,come spesso succede anche tra gli esseri umani,uno si riprende e gli amici e i parenti si compiacciono , ma è un momento che dura poco, e in quel lasso di tempo fa sperare in un miracolo: infatti il cane scodinzolava, si avvicinava, leccava, sembrava potesse riprendere ,con i dovuti accorgimenti (tipo flebo, alimentazione speciale) una vita quasi normale. Ma così non è stato, e dopo aver barcollato ed essere caduto su un fianco, è di fatto entrato in coma: ha perso , di colpo, la vista, non rispondeva più agli stimoli, ha cominciato a respirare a fatica. Ha perso pure altri 100 grammi, arrivando a pesare 1 Kg e 800 grammi, e ha perso, secondo i miei calcoli altri 100 grammi durante il coma e l'agonia che, nel giro di sei ore l'ha portato alle morte: è morto in casa, così come immaginavo appena ho avuto sentore che qualcosa non andava. E non lo dico col senno di poi: venerdì prima del ricovero, cioè il 15 marzo, ho pianto , da solo, con lei vicina, e le avevo chiesto mentre la accarezzavo di non abbandonarmi, di non lasciarmi. Lei già allora, appariva assente, ma io speravo che mangiasse e si riprendesse, che fosse più vispa e attiva. Ieri l'ho fatta seppellire: nei prossimi giorni andrò a trovarla, e nel frattempo ho sistemato tutte le sue cose, guinzagli , pettorine, vestitini, ciotole, asciugamani. Le mie colpe: non essermi accorto che era stata avvelenata. Averle dato da mangiare cibo vegetale le ha , di sicuro, permesso di vivere o di sopravvivere da quando si era ammalata fino a ieri alle 2 del mattino: infatti , come per gli umani, ci si accorge della presenza del male quando ormai è quasi impossibile intervenire, e al massimo si vive uno o due anni o poco più. E ora? Le mie domande, le solite, quelle che tutti o quasi schivano e vogliono ignorare, rimangono e da quanto è successo sono ancora più pressanti : voglio rivederla nell'aldilà, voglio che ci sia un aldilà per lei e per me. Non posso fare a meno di piangere , da solo e in segreto, ripensando a tutte le giornate trascorse insieme come pure alle volte che non l'ho potuta portare con me: quando non potevo farlo, come ieri che dovendo andare in tribunale a Oristano non avrei potuto (e non avrei in ogni caso perché lei era morta), le parlavo, anche se questo mi costava qualche minuto. La accarezzavo, la prendevo in braccio, le davo qualche bacino, e la deponevo su un cuscino: lei mi guardava e quando capivo che aveva compreso che non la stavo mollando, ma che lei non poteva venire con me, solo allora andavo via chiudendo la porta, ma avendo avuto la premura di controllare se aveva acqua e cibo a sufficienza. Ora non c'è più, e non mi sento di parlare a voce alta, e non c'è il suo sguardo che risponda al mio. Amica mia, come vedi o come sapevi e già sapevamo, queste sono questioni che , è palese, riguardano solo noi: gli altri, quelli che mi reputano malato di mente irrecuperabile (e ,come già avviene all'estero, certi malati è inutile e troppo costoso curarli: non c'è ritorno economico), ecco costoro hanno già le risposte o non hanno domande, per loro le cose vanno bene così, sono già appagati. Per me non era e non è così: e non essendoci nessuna sponda, nessuna spalla, nessun interlocutore, nessuno che voglia dialogare, che "abbia tempo da perdere" , è bene che , come diceva il saggio (non so quale), la strada e una eventuale verità me la cerchi e me la trovi da solo. Perciò il blog, di fatto, con oggi finisce qui. Grazie di tutto. Seb
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