Terroristi assassini che vivono serenamente all’estero. In Francia.
Giuseppe Sandro Mela.
2019-03-14.
Passò del tempo, ma non dimenticammo.
Eichmann ce lo andammo a prendere: processato, giudicato, condannato, giustiziato.
Adesso i tempi sono maturi.
Il Presidente Bolsonaro ci ha estradato Cesare Battisti, un pluriomicida da decenni protetto prima dai socialisti francesi e quindi da quelli brasiliani: ora è ospite di un carcere di massima sicurezza, ed ivi resterà per il resto dei suoi giorni. Battisti non ride più sardonico.
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Un lungo elenco di terroristi, condannati con sentenza passata in giudicato, per omicidi compiuti con efferatezza, se la stanno vivendo beatamente in molti paesi esteri. Molti di essi vivono in Francia, protetti e tutelati dal governo francese.
Persone ed istituzioni che proteggono omicidi assassini altro non sono anche essi che criminali ed organizzazioni criminali.
Così molti passati governi italiani protessero questi omicidi assassini e nulla fecero per chiederne l’estradizione. Similmente, i governi francesi protessero codeste persone, e li stanno proteggendo tuttora.
Se al governo francese brucia il fatto che le Nazioni Unite lo abbia annoverato tra i regimi che calpestano i diritti civili, assimilandolo al Venezuela di Maduro, ancor più dovrebbe bruciare l’attuale situazione.
Mr Macron non gradisce l’essere assimilato ad un criminale che protegge altri criminali con un’organizzazione statale volta al delinquere?
Perfetto.
Allora che estradi in Italia Villimburgo, Tornaghi, e Pietrostefani.
Sono omicidi, non perseguitati politici.
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La Lega presenta un emendamento all’Europarlamento per ottenere l’estradizione del br Alessio Casimirri dal Nicaragua e il ministro dell’Interno Matteo Salvini si appella all’Ue. Il voto è previsto per domani e il titolare del Viminale chiede «l’appoggio di tutti». Casimirri, nato a Roma il 2 agosto 1951 e brigatista rosso, tra le altre cose ha partecipato al sequestro Moro e all’omicidio della sua scorta, ha partecipato agli attentati mortali dei giudici Palma e Tartaglione e all’assalto alla sede della Dc di piazza Nicosia a Roma. Condannato all’ergastolo, ora è titolare di un ristorante in Nicaragua, La Cueva del Buzo a Managua.
«Siamo fermamente convinti che i delinquenti scappati all’estero debbano tornare in Italia e scontare le loro pene. Siamo impegnati su più fronti e auspico che anche in Europa condividano la battaglia del nostro governo» dice il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini.
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Tanti in Francia, protetti dalla «dottrina Mitterand»
Sono una quarantina le «primule rosse» latitante all’estero. Sono quasi tutti ex terroristi o condannati per fatti degli «anni di piombo». E quasi tutti sono da decenni in Francia, protetti dalla «dottrina Mitterrand». Che f varata nel 1982 dal presidente francese: «La Francia valuterà la possibilità di non estradare cittadini di un Paese democratico autori di crimini inaccettabili», nel caso di richieste avanzate da Paesi «il cui sistema giudiziario non corrisponda all’idea che Parigi ha delle libertà». Il presidente francese si opponeva a certi aspetti della legislazione anti-terrorismo approvata in Italia negli anni 1970 e 1980. La «dottrina Mitterrand», secondo il principio iniziale, non si sarebbe dovuta applicare in caso di gravi fatti di sangue, ma molti condannati per omicidio sono stati comunque protetti.
Pietrostefani ha anche un profilo Twitter
Giorgio Pietrostefani. Fondatore di Lotta Continua e condannato per l’omicidio Calabresi. Dal 2000 è protetto dalla dottrina Mitterand.
Villimburgo, pluriomicida imprendibile
Enrico Villimburgo. Brigatista condannato all’ergastolo nel processo Moro e per gli omicidi Bachelet, Minervini, Galvaligi. È in Francia dal 1982.
Tornaghi, uccise un carabiniere. E’ in Francia
Sergio Tornaghi. Brigatista della colonna milanese condannato all’ergastolo per l’omicidio del maresciallo Francesco Di Cataldo. Vive in Francia.
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