Dopo l’allarme all’esercito in vista del Brexit ed i piani per mettere in salvo la Regina, come ci riporta la prestigiosa rivista Foreign Policy, la grande minaccia per i sudditi di Sua Maestà viene dalla possibilità di esaurimento della Carta Igienica!
Secondo Andrew Large, presidente della Confindustria inglese del settore carta, il morbido materiale non ha produzione sufficiente nel Regno Unito, che lo importa per l’85%, e non è possibile, per la sua caratteristica fisica ed il volume relativo, crearne una scorta strategica adeguata. Quindi si può creare una crisi logistica di grandi dimensioni , accentuata dal fatto che una parte degli strumenti per la toilette è sconosciuta oltre manica, dove i cittadini utilizzano 110 rotoli a testa all’anno. Il pericolo è che, tornando indietro nel tempo, i cittadini siano costretti a tornare ad utilizzare in modo alternativo i quotidiani locali.
Prima di tutto vorrei lanciare una campagna di solidarietà dall’Italia verso i fratelli d’oltremanica, affinché venga raccolto il meglio della stampa cartacea italiana, per poter far fronte all’emergenza britannica. Un gesto di solidarietà che però riteniamo non sarebbe necessario, dato che i prodotti cartacei sono , a livelli internazionale, esentati da dazio, come risulta dagli accordi WTO dell’Uruguay round, per cui farne attardare la consegna dalle coste europee a quelle britanniche sarebbe solo una crudeltà. Tanto più che sarebbe sufficiente ordinarne una nave dagli USA e si sa che i cugini d’oltreoceano, sono stati sempre pronti ad accorrere in aiuto nel momento del bisogno. Per altri prodotti , come l’insulina, è stato necessario predisporne delle scorte strategiche, visto che il Regno Unito ne produce solo l’uno per cento del fabbisogno, però in questo caso il responsabile del settore ha affermato che l’industria riorganizzerà per far fronte in breve tempo alle necessità.
Perché, parliamoci chiaro, le previsioni più tragiche si sono rivelate sinora sbagliate. Ad esempio la perdita dei posti di lavoro post brexit è stata ridotta dai 200 mila , ai 50 mila posti, ai 13 mila ai 5000 mila, secondo le ultime previsioni. Però in un paese che dovrà aumentare, come esempio, del 10 mila per cento la produzione di insulina e di sei volte quella di carte igienica, non è che anche queste ultime previsioni si riveleranno errate?
Guido Da Landriano
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