EU. Macron furente per il veto posto da Finlandia, Danimarca, Irlanda e Svezia.
Giuseppe Sandro Mela.
2019-03-06.
Alla sua fondazione, l’Unione Europea era dotata del Consiglio Europeo e del parlamento. Le decisioni dell’uno avrebbero sempre dovuto essere approvate anche dall’altro ramo per entrare in vigore.
Se l’europarlamento era a base proporzionale, in Consiglio Europeo vigeva la votazione per testa, con diritto di veto su molte materie. Si cercava in questa maniera di contemperare le esigenze di dar voce la numero, tutelando però gli stati a bassa popolazione, sulla falsariga dell’ordinamento americano.
Poi, con il tempo, l’asse francogermanico introdusse delle variazioni lentamente ma inesorabilmente, in accordo alle quali il voto per testa nel Consiglio Europeo era contemperato da una ponderazione per la popolosità delle nazione. È chiaro che a beneficiare di simili cambiamenti furono la Germania e la Francia.
Agli stati poveracci perché poco popolosi restava soltanto il diritto di veto, ancorché limitato solo ad alcuni argomenti.
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Orbene, dovendo votare se istituire nuove tasse sui giganti delle tecnologie, Google per esempio, quattro stati hanno messo il veto.
E mica che fossero dei biechi identitari sovranisti: Finlandia, Danimarka, Irlanda e Svezia hanno governi liberal socialisti, anche se con nomi che non lo farebbero credere.
L’ira furente di Mr Macron ha squassato l’universo.
E tutto questo mentre il fido amico Mr Benalla cinguetta come un canarino dalla sua cella di reclusione, ed i gilets Jaunes si stanno preparando ai prossimi Atti. E qugli screnzati scostumati gli hanno anche fatto il verso “Révolution en marche”
L’unica consolazione rimastagli è stata quella di riproporre l’abolizione del diritto di veto.
Ma dal proporre al fare approvare ce ne corre!
Il brav’uomo si è talmente fatto voler bene in Europa che nemmeno quelli che in passato erano stati i grandi supporter dei desideri della Francia gli danno più una mano.
The EU should decide new taxes by majority instead of consensus, France has said, after four member states vetoed a levy on tech giants such as Google. “Finland, Denmark, Ireland, and Sweden shouldn’t be allowed to block 23 countries from imposing a tax that they think is needed,” French finance minister Bruno Le Maire said in Paris Wednesday, referring to the EU-27 after Brexit, the Bloomberg news agency reported.
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