Elezioni Europee. Le cosche stanno andando ai materassi.
Giuseppe Sandro Mela.
2019-05-28.
Cerchiamo di riassumere, anche se al momento attuale non è ancora dato di conoscere l’esatta composizione dei gruppi parlamentari: non si sa, per esempio. quale collocazione vorrà dare Mr Orban a tutti i suoi europarlamentari.
Ricordiamo come sia il Consiglio Europeo a dover proporre il presidente della Commissione ed i relativi commissari: gli europarlamentari avranno il compito di esaminare le proposte e, nel caso, di approvarle.
Sicuramente si formeranno degli schieramenti, ma si tenga sempre presente che gli stati hanno il diritto di veto: opzione da usarsi con la massima prudenza, ma pur sempre possibile.
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– Il partito popolare europeo scende dai 221 agli attuali 180 seggi: perde 41 seggi, -18.55%
– Il partito socialista europeo scende dai 191 seggi del 2014 agli attuali 145, perde 46 seggi, -24.08%.
– La sinistra – GUE/Ngl – scende dai 52 agli attuali 38 seggi: perde 14 seggi, -26.92%.
– Il blocco liberal senza l’Aldeppe e pse scende da 412 deputati agli attuali 325. perde quindi 87 seggi, -21.12%.
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– In Francia il Rem, il partito del presidente Macron, ha conseguito il 22.41% dei voti, cui conseguono 21 seggi, mentre Rn, il partito della Mrs Le Pen, si è piazzato al 23.31%, conquistandosi 23 seggi.
– In Germania la Cdu è scesa dal 35% al 28.9%, e la Spd è crollata dal 27% al 15.8%.
– Gli europarlamentare inglesi di Mr Farage sembrerebbero poi essere non troppo propensi all’Unione Europea.
Punto della situazione.
– La passata coalizione ppe e pse ha perso i numeri per formare una maggioranza. Rimedierà cooptando l’Alde, ma la perdita di 87 seggi (-21.12%) è una sonora sconfitta, checché se ne voglia dire.
– Mr Macron in Francia e Frau Merkel in Germania, almeno fino a tanto che questa resterà cancelliere, sono anatre zoppe: deboli e screditati, quindi con voci che si odono flebilmente a Bruxelles.
– Se nessuna componente sia in grado di imporre il proprio candidato, pur tuttavia conserva forza sufficiente per porre il veto alle scelte altrui. Non ci si stupisca quindi se alla fine la Presidenza della Commissione sia offerta ad un outsider, per esempio Mrs Lagarde.
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Vi sono poi i convitati di pietra.
In autunno dovrà essere rinnovato il Governatore Draghi, e con lui il suo entourage: non sarà battaglia da poco.
Poi, quasi invisibile sullo sfondo, c’è appollaiato Mr Trump. Sarebbe impensabile, data la situazione, che non si sentisse il suo parere. E come non sentire l’illuminato parere di Mr @@@@, capo cupola felicemente regnante? Non farlo sarebbe uno sgarro.
Nota.
Ci si tolga dalla testa che sia una battaglia di ideali per il benessere ed il progresso del popolo, per un mondo ecologicamente pulito e che viva in pace.
Sono in ballo migliaia di miliardi: tutti vorrebbero la loro parte e lasciare gli altri a bocca asciutta sempre che non li ammazzino.
«German backing of MEP Manfred Weber to replace Juncker has met with resistance from France.
Paris and Berlin appear on a collision course over the replacement of Jean-Claude Juncker as president of the European commission after poor results for the centre-right in the European elections damaged Angela Merkel’s choice for the post.
The German chancellor’s backing for the German MEP Manfred Weber, who leads the European People’s party of which her CDU party is a member, is facing tough resistance from the French president Emmanuel Macron in the post-election jockeying for top jobs.
The EU heads of state and government, including Theresa May, are due to meet on Tuesday night to kickstart their discussions over the leadership of the bloc’s institutions after a set of election results that weakened the grip of the traditional centrist parties on the levers of power in Brussels.
The European People’s party (EPP) remains the largest in the parliament, but during a disappointing night its haul of seats plummeted from 221 in 2014 to 180, prompting Weber to concede that the “centre is shrinking”.
The Socialists and Democrats group’s 191 seats five years ago fell to 145 despite surprisingly strong results in Spain and the Netherlands, where they topped the polls. ….»
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«The proposals by France and Germany are on the table: Macron has made far-reaching proposals for the reform of the eurozone. The German government has made commitments in the coalition agreement, which also calls for a “departure for Europe.” Now it is about finding a reasonable and workable middle ground. This means, that a limited further development of the euro rescue fund ESM towards a European Monetary Fund is the key reform to come in the area of the economic and monetary union.
I think it is right that Berlin clearly defines the national interests – especially, the Christian Democrat faction. But it is also clear that in this phase we have to find consensus with France. When it comes to the planned European Monetary Fund: When a decision on new aid programs has to be taken, the veto of the German Bundestag must be preserved.»
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«France and Germany on Monday clashed over the future leadership of the EU after European elections produced a fragmented parliament and triggered a race to secure the top jobs in the world’s largest trading bloc. Nationalist, liberal and green parties across the EU have gained seats at the expense of centrist parties, such as German chancellor Angela Merkel’s CDU party, which have dominated the parliament over the past four decades. President Emmanuel Macron’s liberal party on Monday called for “a European Commission president candidate who can build a robust majority way beyond the partisan lines” — suggesting it wanted an alternative to Manfred Weber, the Germany-backed candidate for the commission.»
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