Elezioni concluse, urne spogliate, vediamo rapidamente vincitori e vinti, e quali sono stati gli errori fatti dalle singole parti, con un’ottica diversa da quella dei soliti talk show tutti al 100% antisalviniani.
LEGA La Lega è al grande vincitrice e questo per la guida chiara di Salvini. il Lietmotiv di queste elezioni è stata la chiarezza: ha vinto, e non solo in Italia chi si è presentato coerente con le sue idee, come Salvini in Italia, Orban in Ungheria, Farage nel Regno unito o anche, in modo diverso, Sanchez in Spagna. Salvini è stato Salvini, con i messaggi che ci si attendeva, sui temi del fisco, della sicurezza e dell’affermazione dell’interesse italiano. In un mondo di voltagabbana è stato ciè che ci si attendeva. Cambierò qualcosa nel governo? Poco nelle figure, magari qualche limatura, molto nelle priorità del governo. Salvini non ha nessun interesse a far cadere il governo, almeno fino al prossimo anno, dopo la conclusione dell’attuale finanziaria. I suoi problemi saranno le relazioni con gli altri gruppi europei e la soluzione del difficile puzzle fa sovranismo e permanenza nella UE, il cui cambiamento “Dall’interno” sarà il vero rebus da oggi in poi.
PARTITO DEMOCRATICO: Zingaretti ora quasi festeggia per aver superato il Movimento 5 stelle, ma ha poco più che dimezzato i voti delle scorse europee e, più o meno, ha confermato i voti della coalizione di centrosinistra delle scorse politiche. Siamo arrivati allo “Zoccolo duro” e da qui potrebbe, in teoria, solo crescere, come qualsiasi opposizione, anche avvantaggiandosi dagli errori altri. Il vero cruccio da un lato è che sono ancora presenti incrostazioni di carattere renziano, dall’altro che comunque è parte di uno schieramento che, a livello europeo, è perdente, dall’altro il fatto che la futura contrapposizione UE-Italia potrebbe vedere il PD come una sorta di “Quinta Colonna” di Bruxelles. Conferma il bolognese come propria area forte, ma il ferrarese di Marattin vede la Lega al 41% eheheh …
MOVIMENTO 5 STELLE. Il Movimento 5 Stelle raggiunge il 17%, metà delle politiche e 4 punti in meno rispetto alle precedenti europee. L’Italia ha un 40% di popolazione anti UE, anti Euro, etc che è stata lasciata in appalto al 100% alla Lega e a Fratelli d’Italia, cioè al centrodestra. La virata istituzionalista, quirinalizia, europeista, essersi trasformato in pochissimi mesi da partito rivoluzionario a partito istituzionale non è stato gradito almeno al 50% della sua base elettorale. Anche in questo caso è una questione di chiarezza e di identità: se voglio premiare e votare una politica para sinistroide voto l’originale, il PD, non chi sembra essersi convertito all’ultimo minuto. Cosa può fare Di Maio? Può passare la mano a Di Battista, ma sarebbe una fuga poco onorevole. Una seconda ipotesi è iniziare una guerriglia istituzionale contro la Lega, appoggiando l’Europa, i vincoli del 3%, Tria e l’aumento IVA, in modo da cuocere l’alleato, ma una scelta del genere darebbe all’alleato il pretesto perfetto per scaricarlo, mostrandone le incongruenze. Oppure potrebbe riprendere in mano l’ala radicale, riaprire No Euro, e tornare ad essere il movimento rivoluzionario che lo ha portato al 34%, con il vantaggio, rispetto alla Lega, del non avere cadaveri nell’armadio e nonnetti da mantenere. Una mossa coraggiosa, che Salvini, al posto di Di Maio, farebbe subito. Di Maio avrà “Le Palle” peer farlo? Dopo la sua sviolinata a Mattarella non credo.
FORZA ITALIA. Neanche il sacrificio personale di Berlusconi è riuscito a salvare l’ex partito glorioso del Centrodestra. Il problema anche qui è stata la chiarezza, che è mancata completamente: Berlusconi ha attaccato gli alleati, e poi li ha chiamati ad una nuova maggioranza assieme. Un messaggio stucchevolmente europeista che è apparso incompatibile, quasi offensivo nei confronti degli alleati. Le interviste a Malan e Brunetta post elezioni hanno confermato l’idea di un partito ormai lontano dalla realtà, anti-italiano (Brunetta visibilmente godeva per la possibilità di una lettera di richiamo europea), che vive di un passato che non può tornare. Aver obbligato il povero Berlusconi ad un inutile Tour De Force mostra la vuotezza di prospettive e di idee di questo partito, che potrebbe salvarsi da un progressivo svuotamento solo resettando facce ed idee.
FRATELLI D’ITALIA. anche con la Meloni ha vinto la Chiarezza: un partito di Destra tradizionale, sovranista,, che ha fatto un certo rinnovamento, è riuscito a crescere ed a superare in Friuli e veneto Forza Italia, così come in alcune aree del Sud allergiche alla Lega per la sua eredità storica. Si presenta come il Vegeta di Goku Salvini e ci può anche stare. Chiaramente le similitudini strategiche di FdI e Lega mettono completamente fuori gioco Forza Italia. Vista la lucidità dei suoi dirigenti magari, fra qualche anno, se ne accorgeranno.
Per quanto riguarda gli altri, i raccoglitori di briciole, possiamo solo registrare la discreta performance dei Comunisti di Rizzo, il fatto che i verdi in Italia non possono più essere credibili perché troppo succubi della sinistra, e che l’Europa farà a meno di Più Europa.
Guido Da Landriano
Nessun commento:
Posta un commento