Tranquilli , non devo farvi nessuna morale, oltretutto sarei un pessimo insegnante. Tuttavia il fatto di leggere notizie sul telefonino mi ha portato a leggere storie di luoghi che conosco ma riguardanti persone che al 99% non conoscevo. Il fatto è che si vengono a sapere cose che in taluni casi non si vorrebbero conoscere, ma poi quando ci ripensi ti viene da chiederti che forse tu, la tua storia, la tua stessa vita verrà letta su uno smartphone, ci sarà gente che neanche la leggerà o anche potrebbe divenire ,non dico oggetto di culto, ma di curiosità morbosa. Penso a me stesso, leggo di una ragazza dell'età delle mie, che soffre di un male tremendo da quando aveva 15 o 16 anni, ma che decide, o la vita le impone, di reagire , di lottare: in famiglia, come ce ne sono tante, trova supporto , c'è chi crede in lei, le vuole dare un mano eccetera Ecco che di storie simili, di persone investite da un'auto pirata o finite fuori strada chissà come, ce ne sono tante, forse troppe , perché come si sa, se si beve non si guida, e ancor meno ci si droga, così come se si prende un farmaco occhio agli effetti collaterali e al doping. Dicevo che la vita
insegna: in questo caso la vita altrui ti porta a rivedere, per forza di cose, la tua e non dico che devi o devo fare bilanci, trarre conclusioni. No, dico semmai che , oltre a ricordarci che abbiamo solo questa, ecco che sarebbe bene impiegarla meglio, se vogliamo con più attenzione: poi ognuno dovrà fare , agire, come meglio crede e a meno di non essere un vip, di essere un personaggio pubblico cui viene dedicata una fondazione, per il resto ci sono tanti di noi che non verranno ricordati se non il tempo del funerale e delle pratiche, un po' di fiori il primo anno e forse il secondo, e qualche anima pia che metti i fiori che "gli altri, essendo occupati in altrui faccende non possono portare". Non gliene farò una colpa, e lo dicevo anche prima che è giusto e logico che ci si dedichi a ciò che ognuno preferisce e gradisce fare" e non è il massimo portare fiori nel camposanto e ,se si crede pregare. Tutto questo solo per concludere che, toccando ferro, ricordiamoci ogni tanto, e non solo quando si va a dormire, c'è buio, e magari a qualcuno viene pure paura, non solo di pensare al fatto che prima o poi lasceremo questa valle di lacrime, ma che è bene vivere la vita, godere di ciò che ci offre. Non sono per niente mai stato convinto che siamo nati per soffrire, pur avendo avuto il setto nasale rotto e deviato, un numero elevato di sbucciature e ferite, una frattura esposta, e per non parlare delle pene d'amore, e ultimamente le vicissitudini del fallimento , mia madre con la demenza senile, e altri piccoli o medi guai familiari; non ne mancano di certo, ma ciò non toglie che è bene ricercare i piaceri della vita, le cose semplici che danno soddisfazioni e che una volta forse tutti abbiamo vissuto. Dal solito (?) tramonto sul mare o sul lago, o il sorgere del sole quando appare come un tuorlo d'uovo, la stessa nuotata, magari in solitario o in gradevole compagnia, e sopratutto quando sentiamo di stare bene, come dire che ci sentiamo vivi e attivi. Quindi propositivi. Queste credo siano le cose che non dobbiamo mai farci mancare. Pensare positivamente, anche per il dopo. Diceva De Mello, di credere nei miracoli, in quelli che puoi fare anche tu. Ce lo diceva anche Nostro Signore, che potevamo spostare le montagne. Negli ultimi decenni si è preferito parlare d'altro, avere altre priorità: credo che rivedere un po' le cose, le nostre, quelle personali e intime, nascoste, potrebbe darci la dritta per capire che possiamo non solo vivere meglio, ma sapremo anche come fare. Come diceva l'amico Spock, "lunga vita e prosperità".
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