Chi legge i titoli dei giornali, sopratutto on line, non dico che è una persona che si informa leggendo solo l'inizio dell'articolo, lungi da me pensare una cosa del genere, ma se ipotizziamo il caso di chi sta preparando il tavolo e il pranzo o la cena, e sente leggere in tv i titoli dei principali quotidiani, ecco che può sorridere, se sente qualcosa preso da Libero o dalla Verità o dal Manifesto o anche dal Foglio, mentre se ,come c'era una volta, dovesse invece trovarsi ad ascoltare una lettura più approfondita, potrebbe sentire titoli che allarmano. Attenzione perché non intendere che non ci sia nulla da temere, ma anzi potrebbe darsi che qualcuno vede meglio di noi che, troppo spesso ci culliamo nell'idea che tanto non fanno niente e che certe cose non le possono fare sennò ...: ed è qui che voglio arrivare, perché chi tira troppo la fune rischia di spezzarla. Il punto è semplice: la burocrazia è rimasta, insieme alla magistratura, in mano alla sinistra e al PD. C'è poco da girarci intorno: ora il rischio è che si applichino disposizioni e leggi, così come sono state redatte, scritte. E mi dispiace per chi è ancora convinto che le cose si guardino caso per caso: anzi si farà in modo di non dover essere accusati proprio di questo. Dura lex sed lex: per questa volta, per qualche tempo, faranno così, sperando di ritornare al governo quanto prima, ma sempre riorganizzandosi. Però, c'è un
però: che alcuni comportamenti, dal ritardo nell'espletare una pratica a una rigidità nelle sentenze (vedi anche il caso della Lega/Bossi/Belsito) e nel farle applicare, potrebbero apparire a gran parte dell'opinione pubblica che è in accordo con questo governo, come qualcosa fatto apposta per fare male e condizionare la durata stessa dell'esecutivo. Motivo questo che potrebbe portare in piazza o davanti a certi palazzi, persone che non saranno tanto calme e compite, ma forse arrabbiate. Ecco che potrebbero esserci di nuovo dei forconi, ma veri, e anche un po' di strategia della tensione, anche questa da intendere in senso lato.
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