L’affermazione, fatta dall’eminente studioso, è stata pubblicato dal settimanale tedesco Der Spiegel.
I primi tentativi di spiegare l’esistenza di questo disturbo sono stati negli anni ’30. I medici che allora avevano in cura bambini dal carattere irrequieto e con difficoltà di concentrazione formulavano la diagnosi di sindrome postencefalica, anche se la maggior parte di loro non era mai stato affetta da encefalite.
Fu proprio Leon Eisenberg negli anni ’60 a tornare a parlare del disturbo. Nel 1968 tale diagnosi fu inclusa nel “Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali ”
Uno dei principali risultati di Eisenberg è stato quello di convincere la comunità scientifica a credere che l’ADHD avesse cause genetiche. L’idea che il bambino sia nato già con il disturbo fa sparire il senso di colpa dei genitori e il trattamento farmacologico non viene messo in discussione. Pochi mesi prima della sua morte tuttavia, Eisenberg ha confessato che secondo lui uno psichiatra infantile dovrebbe in realtà cercare di stabilire le cause psicosociali che possono provocare determinati comportamenti. Si tratta però di un processo che richiede molto tempo, e quindi “prescrivere una pillola per l’ADHD è molto più veloce “.
Accanto a queste rivelazioni è interessante menzionare un altro studio, condotto dalla psicologa americana Lisa Cosgrove. Secondo questo ricercatrice, dei 170 membri appartenenti al gruppo di lavoro del DSM, il 56% intratteneva una o più relazioni finanziarie con le aziende farmaceutiche.
Fonte: RT – Actualidad/Ciencia del 25 maggio 2013
Fonte: Lo psichiatra che ha scoperto il deficit d’attenzione, prima di morire ammette che si tratta di un disturbo fittizio
05/25/2013
I primi tentativi di spiegare l’esistenza di questo disturbo sono stati negli anni ’30. I medici che allora avevano in cura bambini dal carattere irrequieto e con difficoltà di concentrazione formulavano la diagnosi di sindrome postencefalica, anche se la maggior parte di loro non era mai stato affetta da encefalite.
Fu proprio Leon Eisenberg negli anni ’60 a tornare a parlare del disturbo. Nel 1968 tale diagnosi fu inclusa nel “Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali ”
Uno dei principali risultati di Eisenberg è stato quello di convincere la comunità scientifica a credere che l’ADHD avesse cause genetiche. L’idea che il bambino sia nato già con il disturbo fa sparire il senso di colpa dei genitori e il trattamento farmacologico non viene messo in discussione. Pochi mesi prima della sua morte tuttavia, Eisenberg ha confessato che secondo lui uno psichiatra infantile dovrebbe in realtà cercare di stabilire le cause psicosociali che possono provocare determinati comportamenti. Si tratta però di un processo che richiede molto tempo, e quindi “prescrivere una pillola per l’ADHD è molto più veloce “.
Accanto a queste rivelazioni è interessante menzionare un altro studio, condotto dalla psicologa americana Lisa Cosgrove. Secondo questo ricercatrice, dei 170 membri appartenenti al gruppo di lavoro del DSM, il 56% intratteneva una o più relazioni finanziarie con le aziende farmaceutiche.
Fonte: RT – Actualidad/Ciencia del 25 maggio 2013
Fonte: Lo psichiatra che ha scoperto il deficit d’attenzione, prima di morire ammette che si tratta di un disturbo fittizio
05/25/2013
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