Purtroppo è così. Ed è per questo motivo che una persona deve ripetersi e ritornare più e più volte sugli stessi argomenti.
Uno che è stato protestato e che si vede rifiutare sine die finanziamenti e fiducia, può non pensare e ripensare alla sua situazione o deve interessarsi e sposare cause altrui , magari di altre nazioni e popoli?
Se ci si ritrova senza lavoro cosa si fa? Si deve fare una manifestazione affinché gli extracomunitari che già riposano nelle case o negli hotel vengano impiegati in lavori socialmente utili? O fare proprio il diavolo a quattro e fare casino finché a costoro non gli si trova un lavoro?
E a noi chi ci pensa?
Ecco spiegato il mantra che ,almeno io, recito dal 2004. Prima di tutto gli italiani e i loro problemi. Il punto è che alcuni problemi non sono stati mai in agenda, erano semmai relegati nelle "varie ed eventuali" di liceale memoria e quindi non votabili: non si poteva decidere niente su argomenti relegati nelle
varie ed eventuali.
Ma c'è anche chi, oggi come oggi, ritiene di accorpare e riunire temi come l'accesso al credito, la mancanza di lavoro, e i temi a questi legati : la scusa è che così c'è maggiore interesse, un numero di persone maggiormente coinvolto e con una forza consistente con cui rapportarsi.
Secondo me non è proprio così: ritengo che sarebbe il solito calderone dove qualcosa o non viene messo o non viene trattato.
Il rischio è che qualche voce , volutamente, serva per evitare di approvare dei provvedimenti che vanno contro gli interessi delle banche o delle finanziarie.
L'obbligo di cancellare i cattivi pagatori dai libri neri o il dover concedere fidi a chi sta sui coglioni del settorista o direttore di agenzia, possono essere degli ostacoli per una banca che preferisce speculare piuttosto che concedere dei prestiti.
Così come vedersi sfuggire un buon numero di elettori che oggi vengono in chiesa o al comune o nelle sedi dei partiti per avere dei sussidi, ma un domani se resi liberi e affrancati dal dover elemosinare 50 euro per fare la spesa, non verranno più a importunarci ma saremmo noi a dover andare a chiedergli un voto o a invitarli a frequentare la chiesa. entrambi luoghi di pellegrinaggio per falliti e reietti , costretti da un sistema sociale che alcuni , troppi, vogliono conservare intatto.
Ecco che non posso non parlare di questi argomenti e se mi può dispiacere per la tassista violentata e derubata, o per il giovane assassinato mentre si reca a scuola, o per altre tragedie , non posso non dimenticare che il sottoscritto è finito in miseria e non riesce a uscirne, e come me tanti altri sono nella stessa situazione e alcuni anche peggio: il punto è che facciamo notizia, soltanto se ci suicidiamo o se compiamo qualche azione violenta.
E se richiamiamo l'attenzione è per qualche giorno, ma con risultati, purtroppo non certo commisurati alla grandezza del gesto (dipende poi dai punti di vista e dalla causa: se uno la condivide, allora sei "dei buoni", diversamente sei un criminale insensato).
Per oggi basta e avanza.
Nessun commento:
Posta un commento