martedì 5 maggio 2015

Expo 2015 e altre cosette

Sarà ma ,quando leggo che succedono casini e violenze in genere, mi ritornano in mente le manifestazioni dei miei anni liceali: sono un ragazzo del 77 e dal 1974 in poi, seppure nella provincia italiana, ho vissuto il periodo con la voglia di cambiare ma il risultato non è stato all'altezza dell'impegno profuso.
Non mi riferisco a me, che sono l'ultimo degli ultimi, ma ho creduto allora che le nostri voci , o urla, venissero ascoltate: invece non riuscivamo neppure a far riparare vetri o a far accendere il riscaldamento nelle scuole. 
Certo i tempi sono cambiati e oggi c'è internet o i social network per farsi sentire: ed è per questo che mi chiedo se le ragioni dei vari no expo e no tav, giusto per non aggiungere troppa carne al fuoco, come vengono accolte.
Quello che so è che , come ho potuto capire anche ieri, tra "agorà" "quinta colonna" e "piazza pulita" , è che non si arriva mai al dunque, ci si sofferma sulle auto bruciate e le vetrine infrante ma ,come piace ripetere agli ospiti "detto ciò", le ragioni delle proteste ,cui aggiungerei anche le osservazioni di qualche economista fuori dal coro, mica vengono prese in considerazione.
Ecco che a fronte di spese per togliere scritte dai muri ( cifra che è visionabile in ogni o quasi bilancio comunale ) ci sono i risarcimenti dei danni subiti dai singoli cittadini o dalle loro attività: vogliamo anche i danni morali? 
Mettiamoli! Però andiamo oltre, e parliamo dei soldi che vengono spesi dalla nazione per stare in Europa, parliamo di fiscal compact e delle varie regole e imposizioni che ci hanno legato e ci impediscono, per esempio, di esportare in Russia. 
Ma anche così non stiamo scavando a fondo: a monte c'è ,anzi ci sono, perdita di sovranità monetaria, territoriale o di identità nazionale: andando più indietro nel tempo, la svendita di interi comparti industriali ritenuti non più produttivi e convenienti.
Precisando che ogni qualvolta si è cercato di fare qualcosa per trattenerli, come appunto trasferirne la gestione ai dipendenti, ciò non è stato permesso.
In effetti quest'ultimo aspetto riguarda sopratutto aziende che vengono fatte fallire di proposito , dopo che i capitani di industria hanno o delocalizzato o fatto sparire i soldi: i giudici, chissà perché non permettono ai dipendenti di proseguire il lavoro, dato che prendono le commesse o gli ordini come ipotesi di lavoro, e non come certezze.
Transeamus. Aggiungo che non mi piace, e l'ho detto mille volte, una nazione che invece di permettere che ci siano posti di lavoro, usa i volontari.
Vorrei vedere se al posto di un giudice che becca 400 mila euro e passa ogni anno, ci andasse una persona gratis: ovviamente senza che lui continui a percepire un centesimo.
Vorrei vedere se invece di andare da un dentista, ci fossero dei dentisti che curassero gratis et amore dei chiunque: dato che per i cosiddetti bisognosi, sopratutto extracomunitari, ciò già avviene.
 E via dicendo: scavando ancora un po' scopriamo che per alcuni beni e servizi ciò già avviene: ossia alcune categorie di lavoratori hanno la concorrenza che è attiva sul web.
Vuoi un paio di scarpe Nike a prezzo stracciato? Le trovi e senza andare in negozio, semmai le provi in negozio e le compri on line.
Ma sia per le scarpe , i mobili o le auto eccetera, si parla di dare e avere, cioè devi sempre pagare:il bello arriva con il fai da te, per consulenze varie, o anche per riparare un rubinetto o altre cazzattine, dato che queste cose sono di solito free.
Come già detto altre volte ciò che non trovi è come liberarti dalle centrali rischi, dalle finanziarie, dagli ufficiali giudiziari, da Equitalia : certo paghi uno studio legale e puoi ottenere qualcosa oppure se la cartella rientra in quelle firmate da chi non aveva il potere o l'autorità per farlo, o se hai le prove che hai pagato.
Ovvio che con un po' di tempo, anche mesi o anni, qualche giorno di fila, e un bel po' di rabbia e sofferenza, ce la puoi fare: ma così sono buoni tutti.
Il punto è la mancanza di volontariato in questi campi: non c'è nessuno che ti voglia dare una mano perché tu possa, davvero, vivere.
Motivi? Gelosia, invidia, forse anche incapacità. 

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