«I Greci ci chiedono spesso perché siamo così rigidi nell’educare i nostri figli e così lassi nel far crescere gli schiavi. Non capiscono che i nostri figli dovranno dominare il mondo.» Seneca.
I dati sono semplici, controllati e controllabili. Eccoli nella loro cruda realtà.
«L’ 80,3% dei giovani tra i 14 e i 30 anni in Italia ha ammesso di aver fatto uso di marijuana o hashish, più della metà di essi ha continuato a farne uso e un terzo di essi ne fa uso regolarmente o addirittura più volte ogni giorno (6%) ! Il 73% ha dichiarato di essere consumatore abituale di alcool e di averne abusato nel mese precedente all’intervista. Già di per sé questi dati mi sembrano allarmanti, ma mai quanto quelli sull’età. I giovani, non solo si drogano sempre di più, ma vengono a contatto con le droghe in età sempre più precoce (il 20% tra i 12 e i 15 anni!). Il momento in cui si è maggiormente a rischio è proprio quando si frequenta la scuola superiore (dai 13 ai 19 anni quindi), dato che si è a contatto con quasi la totalità del gruppo che fa uso di droghe e si è considerati non ancora “maturi” se ci si esclude dal gruppo. I momenti più pericolosi sono proprio i rave, gli house party, le gite scolastiche, i concerti, dove diventa quasi inevitabile non fare “il rito” del debutto in società, ma già il 27% afferma di procurarsela a scuola. … Nei 15% dei casi i consumatori hanno affermato di avere sintomi da psicosi, molto pericolosi per se stessi e per gli altri.»
Questa situazione meriterebbe un minimo di approfondimento.
1.
Alcool e droghe ottundono la mente fino a rendere incapaci di intendere
e volere. Tutte danno assuefazione e dipendenza e sono rinvenibili al
mercato nero a prezzi consistenti, tranne l’alcool che é di libera
vendita e sul quale lo stato lucra una cifra non indifferente sul prezzo
di vendita.
2.
Il loro uso é largamente tollerato e talune formazioni politiche da
tempo propongono una loro liberalizzazione. Non è infrequente anche il
riscontro di informazioni incorrette, pur se rilasciate da organizzazioni che si definiscono “prestigiose“.
3.
Come tutte le dipendenze fisiche coercitive, quelle da alcool e droghe
annientano in breve tempo le capacità cognitive ed ideative
dell’individuo, la cui volontà risulta essere gravemente compromessa.
Non è più in grado di reggere le sfide che la vita propone, non è più in
grado di affrontare e risolvere le difficoltà ed i problemi non solo
straordinari, ma anche quotidiani.
4.
L’uso cronico di alcool e droghe rappresenta un costo aggiuntivo non
indifferente. Difficilmente un drogato riesce a spendere meno di
cinquanta euro al giorno per soddisfare le proprie pulsioni. Ciò
significa che in un anno abbisogna di circa 18,000 euro per soddisfare i
suoi vizi: é più o meno un intero stipendio.
5.
Assumendo in via del tutto riduttiva che i drogati siano in Italia
circa tre milioni, la spesa totale in droghe ammonterebbe a circa 55
miliardi di euro all’anno: tutti a beneficio delle organizzazioni
criminali.
Considerazioni.
1.
Non vogliamo entrare nel merito della responsabilità dei genitori nel
caso di assunzione precoce di droghe. Rimarchiamo soltanto quanto sia
semplicemente impossibile che i genitori non si accorgano che i figli
siano dediti a sostanze inebrianti e/o stupefacenti. Inoltre, essi sono
la principale fonte finanziaria di giovani che non hanno alcun rapporto
lavorativo. Potrebbero ben domandarsi dove vengano spesi tutti quei
denari, sempre che sia educativo lasciare ad un adolescente cifre di
quel livello.
2.
Il danno sociale indotto dalla tolleranza é enorme, ma soprattutto
duraturo. Questa é la seconda generazione di giovani che crescono
debosciati nella mente, nei sentimenti e nella volontà. Divenuti
genitori, non potranno mai chiedere ai loro figli ciò che loro stessi
non sono in grado di fare. In questa maniera il danno risulta
stabilizzato, creando il presupposto per ottenere una società composta
prevalentemente da schiavi imbelli.
3.
Il danno economico è altrettanto grave. Pur prendendo con tutta la
prudenza necessaria il valore delle stime, 55 miliardi spesi ogni anno
sono cifra di tutto rispetto. Senza contare che risorse finanziarie di
tale entità consentano alla criminalità organizzata un margine di azione
di portata strategica.
4.
Sembrerebbe dunque del tutto lecito domandarsi se non sia il caso di
fermare questa deriva fino a tanto che sembrerebbe essere ancora
possibile, adottando una legislazione che bandisca radicalmente ogni
tipo di sostanza stupefacente con tolleranza zero e con pene tali da
dissuaderne in modo radicale sia l’uso, sia lo spaccio, sia il traffico,
come per esempio avviene in Cina oppure nella Korea del Sud, e con
ottimi risultati.
5. Dieci anni di carcere per l’uso anche una tantum, trenta anni per lo spaccio, ergastolo per il traffico. Condanne non soggette né a grazia né ad indulto.
6. Avere
compassione ed amore per i nostri giovani non significa affatto
assecondare i loro vizi. Si concretizza nel saper dire di no,
nell’educarli, nel preservarli dalla rovina futura. Anche a costo di dover essere rigidi.
Non lo si vuol capire e fare? Nessun problema.
Non
lamentiamoci poi se gli italiani si siano comportati da schiavi cedendo
la propria sovranità nazionale al corpo dei burocrati e dei funzionari
europei. E non avremo alcun diritto di lamentarci quando il giogo
diventerà ben più pesante dell’attuale.
http://www.rischiocalcolato.it/2012/11/e-lecito-provare-compassione-per-i-nostri-giovani-debosciati-da-droga-alcool-e-vizi.html/effetti-della-droga-prima-e-poi
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