giovedì 12 aprile 2012

Astratto e concreto

Spesso come è mio solito scrivo dei commenti in siti altrui, di solito su temi che mi stanno a cuore, infatti non mi piace per principio applaudire o dare addosso a nessuno nè infilare un commento identico ad altri. E' una cosa,quella dei commenti tutti uguali che mi fa sorridere e mi ricorda,per certi versi, le chat di tiscali di inizio secolo intrise di frasi fatte, di circostanza.

Uno si chiederà: ma se non vuoi cancellare perchè lo fai? Tanto vale non scrivere neppure allora. La fregatura è che rileggo e di solito, nei blog non lo faccio mai e lascio tutto così com'è, errori compresi ma anche i pensieri. Ed è lì che casca l'asino, perchè quasi mai si coglie nel segno. E qui viene fuori la mia presunzione, l'alterigia,la supponenza.Perchè? Perchè troppo spesso chi scrive e chi commenta tendono,a mio parere, a discostarsi troppo dalla realtà.Prendiamo il caso degli imprenditori o delle persone che si suicidano per ragioni economiche: sentire gente che dice che si stanno attivando dei centri di ascolto, e che è una cosa buona, a me lascia del tutto indifferente.Ma poi subentra l'incazzo perchè ravviso superficialità e mancanza di analisi della situazione: è vero che ,psicologicamente parlando, se si è sereni forse si ragiona meglio e si potrebbero trovare quindi soluzioni per affrontare le proprie difficoltà ma c'è anche la corrente di pensiero contraria che sostiene che è proprio lo stress che ci aiuta nelle difficoltà e che fa uscire il meglio di noi. Ciò che ho criticato e critico ancora è che nessuno nei commenti ha messo in luce la questione economica: cioè ne hanno accennato liquidando il tutto come "difficoltà economiche - crisi del settore - impssibilità di accesso al credito - Equitalia e fisco in generale. Punto e a capo. Invece il solito spaccapalle che sarei io, chiede l'intervento dei cervelli migliori o che si vogliono adoperare per dare una robusta e concreta mano d'aiuto nel trovare soluzioni che non siano psicofarmaci o psicoterapia, o meglio non solo queste: anzi queste vengono dopo. Prima togliamo un po' di preoccupazioni, facciamo in modo che una persona possa riposare serena. Ecco che se ci fossero avvocati, commercialisti, consulenti, persone comuni e normali che hanno idee da proporre, dritte da dare, consigli da fornire, ben vengano anzi è un invito. Purtroppo un invito analogo l'avevo già rivolto dall'altro blog, quello che ho ancora vivacchiante su leonardo.it: non ha aderito nessuno ma in compenso ho avuto il piacere di ricevere email di persone in difficoltà come me e di poter fornire loro qualche consiglio. L'incoraggiamento, il dai che ce la farai, beh fa solo rabbia: dimostra non tanto l'incapacità di chi ti ascolta ma la sua scarsa volontà nel studiare il tuo caso, di vedere la tua situazione com'è e come non è. Questo io leggo in quei commenti stronzi sparsi nella rete allorchè si parla di cose che non si conoscono, si parla per sentito dire o per aver letto un titolo a carattere cubitali su un blog, su un sito o su un giornale online .Certo posso parlare, io, della mia esperienza di fallito, di persona che ancora oggi pensa di togliersi dai piedi suicidandosi: ma i motivi li ho, li ho scritti, ne ho parlato diverse volte in una chat room, ho commentato forte,purtroppo, del mio vissuto: per cui proprio a me non mi si può dire "tu non sai di cosa parli".Ma non dirò mai nè l'ho detto che uno non deve parlare di cose che non conosce:il mio invito è nel documentarsi, nell'attivarsi, nel confrontarsi con chi è nei guai, nell'adoperarsi per trovare soluzioni.Questo si dovrebbe fare. Invece no. Si smadonna e basta, si manda la gente affanculo, si dice che sono figli di puttana, che quelli di Equitalia e del fisco sono dei coglioni, che Monti è uno stronzo pagato dalle banche : ma cosa si ottiene? Di slogan e canzoncine, di frasi tipo quelle della Fornero al cimitero, ne ho cantate tante,e sono ed ero pure stonato, perchè già da allora avevo capito che non era il modo giusto per affrontare i problemi.Allora per noi e per me erano quelli della scuola , dei decreti delegati, della mancanza di riscaldamento ,dei vetri rotti, della biblioteca inutilizzabile eccetera.Allora gli operai venivano,come oggi, licenziati da persone che prendevano i contributi statali e fuggivano con i soldi, mettevano su un'azienda per poi farla fallire: oggi alcuni fanno lo stesso, delocalizzando, smantellando i macchinari nuovi come avviene mi pare per la Legler e per la Rockwool salvo errore: per la prima i macchinari andranno mi pare in Turchia e per la seconda in Serbia.Ma non sono gli unici casi. Dopo questa brutta e sofferente parentesi, mi fa rabbia vedere come le associazioni di categoria se ne freghino,secondo me, di queste persone (parlo ora di commercianti o imprenditori) quando queste sono sotto pressione da parte di banche, di creditori, di Equitalia.I politici se ne fottono direttamente: eppure quando ci furono le bombe contro alcune sedi di quella famigerata società di riscossione dissero che occorreva,comunque, intervenire: lo hanno fatto?No. Le banche hanno ricevuto i soldi dalla Bce e trattasi di denaro destinato, si disse, alle imprese, per ridare ossigeno: è stato messo a disposizione? No: anzi è stato utilizzato per acquistare titoli di stato italiani e per rimettere in sesto i bilanci delle banche. Qualcuno dei politici, oltre a segnalare i fatti ha fatto poi qualcosa di concreto, tipo incatenarsi, spogliarsi nudo, lanciare uova o sputi verso i membri del governo?No , niente di tutto questo.E si potrebbe continuare ma, c'è un ma, le persone ieri come oggi e come l'altro giorno, continuano a uccidersi e per queste motivazioni, pericolo di imminente fallimento, mancanza di denaro per fare la spesa e pagare gli stipendi e i debiti, la pressione del fisco e delle ingiunzioni o pignoramenti da parte dei soliti di Equitalia.Il numero è in crescendo, perchè prima si stimava in un essere umano al giorno, ma mi pare che gli esseri umani che in Italia si suicidano per i motivi di cui sopra siano due al giorno. Ora visto che a quei burattini del governo piacciono tanto i decreti, ne facciano alcuni per mettere a posto, per un bel po' di tempo, diciamo almeno due o tre anni o anche cinque, la questione di Equitalia; obblighino le banche a elargire denaro fresco, magari sotto forma di prestiti a consorzi fidi, non lo so la formula potrebbero trovarla o crearla i cervelli che ho invitato a intervenire e sperando non siano gli stessi che ho invitato anni fa, se no stiamo freschi...quelli ci stanno ancora pensando e la sitazione è solo peggiorata. Quindi si tratta solo di buona volontà da parte di chi può: chi è con l'acqua alla gola non può dedicarsi a trovare soluzioni essendo disperato. Non vi farò l'elenco delle umiliazioni subite, dei rifiuti garbati, degli sguardi di sufficienza, delle radiografie sulla mia vita personale e su quella della mia famiglia, gli inviti a emigrare, ad andare ai mercati generali, a fare il muratore o lo scaricatore eccetera oltre che a pregare. Penso di aver detto abbastanza.

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