sabato 8 settembre 2018

Ma che vuoi dire ...? Parla chiaro, no? I soliti amici del bar

Il modo di dire , di pronunciare il titolo del post, varia da zona a zona: per cui , come si sa, vengono pronunciate domande senza che il tono sia lo stesso che si usa quando si è alle elementari. Infatti i puntini di sospensione e i punti di domanda, li ho messi proprio a scanso di equivoci. Il motivo del post è da ricercarsi nel post che lo precede , e così chiarisco.
Colgo l'occasione per chiedermi e chiedervi se esiste un qualcosa che non dia adito a dubbi, che sia certo, ma anche verificabile o come si dice oggi monitorabile: del resto se si può seguire il viaggio di un pacco, sapere se e dove sosta e logicamente quando arriva e quando viene ritirato, sarà possibile sapere quanto dura che so, un processo per corruzione oppure per omicidio? O quanto tempo ci vuole, di norma, per riparare le buche di una strada ( Roma docet)? O quanto tempo ci vuole per un raddoppio dei binari di una linea ferroviaria? Occhio! Ci interessa conoscere quando poi è fruibile l'opera, perché dighe mai collegate o mai collaudate, ce ne sono tante, facciamo che ce ne sono diverse, giusto per non esaltarci nello scrivere di cose che ci fanno, di norma, incazzare. Proprio il guasto di un tubo d'acqua, avvenuto stanotte alle
tre ,con relativa chiusura dell'erogazione, e inizio lavori alle nove passate del mattino, faceva riflettere i soliti clienti dei bar: c'era chi faceva presente che è inutile rattoppare, ma occorre fare un lavoro completo e decente; altri ricordavano come a Barcellona, lavorano notte e giorno, e che proprio di notte ad esempio svuotano i cassonetti (in diverse città del mondo ci sono ancora) e che se i lavori si vogliono fare e terminare, si possono svolgere anche di notte (vedi la segnaletica stradale). Ed è a questo punto che spiegavo il significato del mio post: primo, che non riuscivo a capire perché non si possa criticare l'operato di un giudice, di un magistrato, mentre è possibile criticare e fare le pulci o dare proprio voti al menù di un ristorante o giudicare proprio l'operato di un medico (non andarci! quello è un macellaio); possiamo dire che quello è un dentista incapace, che la frutta e la verdura che vende quel banco del mercato fa schifo, che è meglio che vada a lezione da tizio anziché da caio , ma possiamo anche arrabbiarci e scrivere mail per un nostro connazionale prigioniero e processato e condannato in Usa o in altro paese (sono un bel po' i nostri che sono finiti in carcere, all'estero) per perorare la sua causa e chiederne la liberazione o che possa scontare in Italia la condanna: allora perché possiamo parlare, criticare, muovere osservazioni anche dure, su questi temi e verso certe persone o categorie, ma non è permesso né tollerato per la magistrature e per i giudici? Talvolta non lo è neanche per le forze dell'ordine, almeno in alcuni casi si storce il naso, si ha paura di ritorsioni, i famosi controlli improvvisi, perquisizioni, interrogazioni e cazzi vari che a chiunque di noi, come direbbe Pasolini se fosse in vita, creerebbero problemi nell'immediato e di certo nel futuro. Sarebbe curioso vedere se un altro tribunale, estero ovviamente, con in mano le stesse prove e testimoni, diciamo tutto uguale tranne i giudici, come si comporterebbe: mettiamo il caso della Lega e i famosi 49 milioni di euro. O altri casi più terra terra: il tribunale di Kuala Lumpur, nel 2012 ha condannato Bush, Cheney e Blair, per crimini di guerra. Certo sono cose ben diverse, ma il punto è che da noi, in occidente, costoro, e in modo particolare Blair, sono ancora osannati, o godono di una certa stima, secondo me non dovuta per chi ha attaccato e messo a ferro e fuoco un paese sovrano come era l'Iraq . Ora non dico che ci vorrebbe un tribunale per crimini di guerra, e di certo è ben diverso questo da quello dell'Aja , dove muoiono gli imputati poco prima che arrivino a deporre ex presidenti chiamati in causa. Chissà perché? Strano, oserei dire sospetto! Ma appunto a gente come me va chiusa la bocca, e tanti godono quando un webete come me pone domande che, chissà perché alcuni si pongono anni e anni dopo i miei primi post. Vogliamo parlare dei barchini calati in mare da navi da carico provenienti dall'Algeria o si preferisce un motopeschereccio tunisino? Scegliete voi, ma mi pare ieri o ieri l'altro sono arrivati una quarantina di algerini, salvo errore, sulle coste sarde: da sommare agli oltre 800 da inizio anno. Ma alle fine sono solo dettagli, a me interessa il principio,che non è scritto mi pare da nessuna parte, per cui se uno mi sta sui coglioni, se uno fa una cosa che a me non piace, non sia possibile esprimersi in tal senso; occorre andare all'estero, raccontare le nostre vicende però ambientate sul pianeta "non so dove" o nella famosa isola che non c'è, dove con un po' di arte che non possiedo posso tracciare e raccontare fatti e misfatti e fornire giudizi? Senza paura e censura? Possibile?  

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