Ci siamo chiesti come mai "discorso da bar" è un termine, se così possiamo definirlo, dispregiativo? Secondo me è definito tale perché i giudizi e le opinioni che, appunto, vengono partorite tra un caffè e un amaro o una birra, provengono da cervelli inferiori, da gente che non avrebbe diritto,se fosse per alcuni non solo di voto ma nemmeno di esprimersi: infatti già in alcuni paesi ,con la scusa del terrorismo, è stato introdotto il divieto promuovere manifestazioni pubbliche o di poter criticare il governo o i suoi rappresentanti, oltre a limitazioni nella diffusione delle notizie. Ci dice niente il divieto imposto alle forze dell'ordine di divulgare la nazionalità, il sesso, la religione di persone arrestate? E questo avviene di certo in Germania e Svezia, mentre altrove è la stampa o i media in senso lato, che soffocano le notizie. Ed è proprio nei bar che , per quanto ci riguarda, e Salvini e i suoi
dovrebbero prendere nota, le persone non cominciano ma riprendono a essere stufe: stufe di sentire parlare di migranti, di porti e navi, delle Ong e di Soros, dell'Europa e dello spread, di quell'infame di Junker e della Germania: la gente, con tre G come lo pronuncerebbe per sfottere Bagnai, vorrebbe vedere dei miglioramenti. Ed è nelle periferie che ,al contrario, si vede che le cose non funzionano o non riprendono a funzionare. Può sembrare un discorso che è campato per aria, ma ci sono dei punti che il governo dovrebbe evidenziare: il primo , e in ciò i 5 Stelle dovrebbero essere maestri, è la comunicazione. Ecco che Conte, sopratutto lui che è premier, dovrebbe direttamente o attraverso un suo portavoce, riferire cosa si fa e cosa non si fa, e a cadenza fissa, che a mio avviso dovrebbe essere due volte al giorno. La seconda è di far sapere e ricordare che c'è un programma, ma che nella vita esistono gli imprevisti e le disgrazie, oggi ci siamo domani non più, e il caso del ponte di Genova è lì a ricordarcelo, come lo sono i fiumi che straripano: ma ci sono anche altri fatti, delle variabili che influiscono direttamente in economia, e in quel caso il premier dovrebbe farsi accompagnare e se del caso lasciare campo libero al ministro competente. Nei bar, appunto, ci si chiede perché il ministro della giustizia non è intervenuto nel caso di Salvini, o nel caso degli spacciatori rimessi in libertà, del tizio che scopa con la ragazzina ma non si sa perché lui lo può fare, o come mai non si possono effettuare i rimpatri: non è che per caso si ha paura dei magistrati e che si finisce attaccati da più parti, procure in questo caso, e non si vuole fare una brutta fine (politicamente e personalmente)? Ho cercato di spostare, parlando nei bar, l'attenzione dai vitalizi ai super stipendi sia italiani che dei funzionari dell'Unione europea: debbo dire che la gente mi seguiva, e di certe figure seminascoste, di burocrati imboscati e che non fanno un cazzo tutto il giorno, ce ne sono sia qui che a Bruxelles che nelle altre sedi del tubo dell'Unione. Certo è più facile parlare di un giudice che lavora tre giorni la settimana, o di un capo della polizia che percepiva 650 mila euro l'anno, o di un generale da 250 mila l'anno: sono più facilmente individuabili. Quando infatti ho portato a conoscenza non dei milioni ma dei miliardi di euro che ci chiede l'Europa e che non le diamo, quando si parla di denaro pubblico che viene sottratto dalle banche e altre società finanziarie attraverso le varie Clearstream e similari , ecco che la gente si perde e non ti segue più come prima. Certo fa più effetto vedere l'auto blindata del magistrato di turno che passa in ztl, l'autista che aspetta ,e lui o lei che poi con comodo salgono in auto: i vari passaggi al millisecondo, le transazioni impossibili da rintracciare, sono cose difficile da spiegare e ancor di più da capire e da diffondere. Oggi al bar la gente parla e spera che la Lega e i 5 Stelle facciano vedere ai piddini e ai giornalisti lecchini che il governo c'è e le cose le fa: ma dovrebbe essere il governo a parlare e non a far dire che cosa "Non Fa", dai vari tg e media servi dell'Europa e delle agenzie di rating. Finché lasceranno che siano i media a dire e calunniare il governo e i suoi ministri, gli avventori del bar si sentiranno frustrati e perdenti, e sarà come se il 4 marzo le elezioni le avessero vinte delle persone che,come poi il voto ha dimostrato ci stavano e ci stanno sui coglioni: persone cui metteremo volentieri le mani addosso. Un pugno in faccia, uno alla bocca dello stomaco, e un bel calcio laterale, ci vogliono ... ogni tanto.
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