sabato 25 agosto 2018

Europa. Autostrade gratuite. Non in Italia: deve mantenere i poveri Benetton

Giuseppe Sandro Mela.

2018-08-24.

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Un troncone di ponte minaccia l’Ansaldo: «Se resta in zona rossa, sono a rischio 750 posti»

«Di Maio: «Benetton non mi pagava le campagne elettorali».»

«Luigi Di Maio …. dice che il mio Governo ha preso i soldi da Benetton o Autostrade»[Matteo Renzi]


La Famiglia Benetton era andata con le lacrime agli occhi da tutti i governi pidiessini a supplicare che le lasciassero fare almeno un po’ di manutenzioni alle autostrade, tanto per far lavorare qualche loro ditta di manutentori, ma la dirigenza del pd fu rocciosamente inamovibile.

Prima si paghi il partito e poi, se ne avanzasse qualcosa, si faccia pure il resto. Ossia, si portino i denari all’estero.

La Famiglia Benetton si ridusse a mangiar pane e cipolle, e con uno sforzo al limite del disumano riuscì anche ad investire 415 milioni in manutenzione delle autostrade: le sue aziende di supporto erano salve.

Ma di fronte a così sublime spirito filantropico irruppe sulla scena quel satanico Salvini, quello che proprio non ne vuole sapere di continuare a riempire l’Italia di migranti illegali, deprivando così i cascami pidiini di ciò che più a loro sta a cuore: guadagno indebito ed illegalità.

Aiutato da un altro tizzon di inferno, certo Di Maio, questa coppia diabolicamente perversa, si pensi solo che per loro il matrimonio sarebbe solo tra un maschio ed una femmina, tanto hanno fatto malefizi che il ponte Benetton è crollato sulla testa dei genovesi. Oltre quaranta morti, una città divisa come Berlino all’epoca del muro, e con l’Ansaldo, messa proprio sotto il residuo ponte pericolante, che sta per mettere in cassa integrazione oltre 700 dipendenti.

Ma mica si fossero limitati a questo!

I diavolacci esecrandi, Salvini – Di Maio, hanno anche sobillato il popolo contro quei galantuomini: sono persino arrivati al punto di voler togliere loro la concessione con cui la Famiglia Benetton manteneva le proprie attività filantropiche. E chi mai sarebbe più povero dei poveri Benetton?

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Adesso costoro piangono caldissime lacrime amare.

La Famiglia Benetton si sente calunniata, additata al pubblico sdegno, nemmeno più ha il coraggio di mettere il naso fuori casa.

Hanno un ben fondato timore che l’orco Salvini e quel bruto di Di Maio li facciano linciare, magari dandoci dentro loro stessi, come fece quel santo frate di Benallà, l’amante di Mr Macron, membro dei servizi segreti marocchini.

Adesso, persino Mrs Milena Gabanelli li sputtana impunemente, senza che il coro degli utili idioti intervenga:

«Neanche fossero un tappeto da biliardo! Le nostre autostrade sono le più care d’Europa. In Germania, Olanda e Belgio le autostrade sono gratuite. In Austria l’abbonamento annuale alla rete autostradale costa 87,30 euro l’anno per gli automobilisti e 34,70 per i motociclisti. In Italia con 34 euro si percorrono 400 chilometri. In Svizzera l’abbonamento costa 40 franchi l’anno, circa 38,12 euro.»

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Famiglia Cristiana ha già dato l’avvio al processo di canonizzazione della Famiglia Benetton.

Due foto e bambini dai quattro continenti, con il futuro davanti: la campagna Benetton per l’integrazione

«BENETTON: LA CAMPAGNA DI OLIVIERO TOSCANI SULL’INTEGRAZIONE.

Due fotografie.

Una classe di ventotto bambini.

Di tredici nazionalità diverse, provenienti da quattro continenti.

Sorridenti. Con il futuro davanti a sé.

Dieci bambini – dal Burkina Faso alle Filippine, dall’Italia al Senegal – riuniti attorno a una maestra che legge Pinocchio.

Rapiti. In ascolto.

La nuova campagna Benetton di Oliviero Toscani rinnova un tema caro alla storia del marchio, dotandolo di nuovi significati e mostrandone l’urgenza. “Il problema del mondo attuale è l’integrazione”, dice il fotografo. “Il futuro si giocherà su quanto e come sapremo usare la nostra intelligenza per integrare il diverso, superando le paure”.

La nuova collaborazione tra Benetton e Toscani comincia con due immagini che usciranno sulla stampa nazionale ed estera il 1° dicembre e il 7 dicembre.»

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Suvvia gente, non fate i timidi.

Correre a comprare i prodotti Benetton che finanziano l’immigrazione illegale ed il crollo dei ponti. Poi, a latere, Mr Di Maio dice che finanzino anche il partito democratico.

Ma non siate però così scemi da correre sotto i ponti manutenuti dai Benetton.


→ Corriere. 2018-08-24. Autostrade, proprietà e pedaggi. Le nostre le più care d’Europa.

Autostrade pubbliche e gratuite in Germania, Svezia e Regno Unito, mentre in Francia il pedaggio si paga ai caselli, come in Italia, ma a differenza dell’Italia tutti gli atti delle 19 concessioni sono pubblicate on-line.

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Autostrade pubbliche e gratuite in Germania, Svezia e Regno Unito, mentre in Francia il pedaggio si paga ai caselli, come in Italia, ma a differenza dell’Italia tutti gli atti delle 19 concessioni sono pubblicate on-line. Ecco come funziona il sistema delle proprietà e dei pedaggi autostradali in Europa.

AUSTRIA – L’intera rete di autostrade, finanziata con risorse pubbliche, è gestita da una società per azioni interamente di proprietà dello Stato. La società ha il compito di progettare, costruire, fare manutenzione, espandere e gestire l’infrastruttura. Per i veicoli fino a 3,5 tonnellate, si paga con l’acquisto di un bollo autoadesivo, che prevede varie durate, fino ad un costo annuale di 87,30 euro. Per i veicoli pesanti è previsto un pedaggio in base alla distanza percorsa.

FRANCIA – La Francia, che ha un sistema simile a quello dell’Italia, cioè con pedaggi basati sui caselli, ha una rete autostradale di 9.100 chilometri, gestita da 19 concessionari privati. Ma a differenza dell’Italia, dove parte degli atti dei contratti sono secretati, qui tutto è pubblico. Controllo e gestione delle concessioni autostradali sono in mano alla Direzione generale delle infrastrutture, dei trasporti e del mare (Dgtim), che indice le gare e ogni anno prepara una relazione completa sull’operato ai fini della trasparenza. I dati sono consultabili on-line sul sito del ministero francese della Transizione ecologica e solidale.

GERMANIA – Tutta la rete delle Autobahn tedesche, con un’estensione di 13.000 km, è stata finanziata con risorse del bilancio statale. Generalmente non si paga, tuttavia nel 2005 è stato introdotto un pedaggio basato su un sistema di rilevamento satellitare dei veicoli con massa a pieno carico superiore alle 12 tonnellate. Dal 1994 gli investitori privati possono costruire e gestire tratte specifiche di infrastrutture, come ponti o tunnel, remunerate attraverso il pedaggio, ma il sistema è raramente utilizzato.

REGNO UNITO – Fino agli anni ‘90 tutte le infrastrutture stradali ed autostradali sono state realizzate dallo Stato. L’accesso è gratuito salvo alcune eccezioni. Tra il 1994 ed il 2013 sono stati realizzati tredici progetti finanziati da privati, con durata massima della concessione di 30 anni. In questi casi, la remunerazione dei concessionari è correlata alla qualità del servizio, al livello di sicurezza e di congestione del traffico. L’unica autostrada a pedaggio è la `M6 Toll´ che bypassa la città di Birmingham, con una concessione di 53 anni.

SPAGNA – Attualmente il pagamento del pedaggio risulta previsto soltanto sul 20% della rete autostradale. Su alcune tratte specifiche è possibile applicare tariffe di cogestione. I pedaggi vengono definiti dal ministero dei Lavori pubblici.

SVEZIA – La pianificazione degli investimenti stradali è affidata ad un’Agenzia statale, ma è necessario l’ok finale del Parlamento. L’Agenzia affida a società private la costruzione e la manutenzione della rete. Ma il pedaggio è previsto solo in pochissimi casi, per il resto l’accesso è libero. Il livello delle tariffe è stabilito dal Parlamento.

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