martedì 12 gennaio 2016

Gente incompetente

Mi domando come mai ai vertici di associazioni di categoria ci siano , troppo spesso, persone incompetenti. Come faccio a dirlo e perché? Intanto perché si tratta di persone che non lavorano più per procurarsi la pagnotta , ma vivono dello stipendio , della gratifica che gli arriva dall'essere segretario, presidente, direttore, capo sindacale: non è certo uno che opera in regime di concorrenza, non deve farsi venire idee su come fronteggiare una situazione di crisi della propria azienda o attività. Tuttavia elargisce consigli, troppe volte sbagliati, su come lavorare in questi tempi duri. Peccato che vengano da chi ,alcune volte, non ha mai lavorato o da chi "ha trovato l'America" andando a occupare un posto che ,come minimo, dovrebbe competere a chi ha avuto e ha esperienza maturata sul campo. Ci sono tantissimi che non sanno più cosa vuol dire lavorare in un negozio, lottare per non farsi licenziare, coltivare un campo: sono quelli che danno consigli ai commercianti, sono in missione sindacale, organizzano le vendite dirette "dal produttore al consumatore" o gli agriturismi. Stiamone certi che non hanno problemi di denaro e che hanno anche idee su come lanciarsi in politica. Mi direte: perché generalizzare? Perché non ho mai visto persone ai vertici di consorzi, di associazioni di categoria, di sindacati, svolgere il proprio lavoro e poi, dopo e ritagliandosi il tempo, dedicarsi alla lotta di categoria. Ho sempre visto persone che hanno visto "quel posto lì", "quell'incarico", come un salvagente, come l'occasione della vita. Nessuno che abbia detto "mi tengo lo stipendio da 1.000 euro o da 1.400 euro" oppure "continuo a vivere con quello che mi dà il negozio o il mio campo" e rinuncio al resto. Questo, insieme ai consigli sbagliati, suggerisce che bisogna trovare il modo di arrangiarsi diversamente.

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